Valeria, la moglie del soldato: «Putin ci ignora, ma un'altra Russia esiste»

Suo marito è partito per l’Ucraina, o meglio è stato mobilitato, nell’ottobre del 2022. Da quel momento Valeria, moscovita di 32 anni, non lo ha più visto. «Ricevo sue notizie in modo discontinuo – spiega al Corriere del Ticino –. E ogni volta è sempre più stanco fisicamente e psicologicamente. Sono mesi che siamo separati, non ce la faccio più. Mi dicono che devo vivere giorno per giorno, che prima o poi l’operazione militare speciale (come sono obbligati per legge a chiamare la guerra in Russia) finirà. Ma viviamo una situazione infernale».
Il plurale è riferito alle mogli dei soldati impegnati al fronte. Da mesi, grazie ai social network, sono entrate in comunicazione fra di loro e hanno iniziato a organizzare proteste sempre più strutturate, per quanto impalpabili. Del resto, nella Russia di Putin, è tutto quello che si può fare. Ogni sabato si trovano ai giardini di Alessandro, dietro la Piazza Rossa, dove c’è la tomba del Milite Ignoto. Depongono fiori lì, come omaggio ai loro mariti e a tutti quegli uomini che non sono tornati, lasciando vedove, orfani e madri inconsolabili.
«Non possiamo fare molto di più – dice con rammarico Valeria –. Tutti i nostri movimenti sono controllati. Comunichiamo solo via social e su canali sicuri. Quando andiamo a deporre fiori, possiamo stare certe che la polizia controlla ogni nostro passo». Purtroppo, le autorità non sono così solerti quando si tratta di fornire chiarimenti sul destino degli uomini al fronte o fornire aiuti economici. «Il presidente Putin ci ignora – afferma convinta Valeria –. Non risponde alle nostre chiamate né lui né le altre autorità. Non ci aiutano. Siamo lasciate al nostro destino, spesso in condizioni economiche disperate. Ho deciso di partecipare all’iniziativa Mezzogiorno contro Putin perché il nostro Paese non può andare avanti così. C’è un’altra Russia che vuole fare sentire la sua voce. Siamo governati da gente vecchia, che non ha idee innovative, quando invece abbiamo tante persone giovani, competenti e con idee».
Anche sull'operazione militare speciale Valeria non ha dubbi. Rappresenta una grande tragedia per tutti quei russi che non volevano un conflitto con l’Ucraina e che vivono questi mesi con un senso di ansia crescente.