Disordini

Violenti scontri in Serbia, ferite 80 persone

Le proteste, guidate dal movimento degli studenti in agitazione, hanno interessato complessivamente 90 località in tutto il Paese, comprese la capitale Belgrado
©Darko Vojinovic
Ats
14.08.2025 14:24

Nei disordini e violenti scontri della serata di ieri in Serbia tra manifestanti antigovernativi e polizia sono rimaste ferite circa 80 persone, 27 poliziotti e sette militari, alcuni dei quali versano in gravi condizioni in ospedale. Lo ha riferito oggi il ministro dell'interno Ivica Dacic.

Parlando ai giornalisti, Dacic ha aggiunto che le proteste, guidate dal movimento degli studenti in agitazione sin dallo scorso novembre, hanno interessato complessivamente 90 località in tutto il Paese, comprese la capitale Belgrado e la seconda città della Serbia Novi Sad, e che finora sono state elevate una cinquantina di denunce penali nei confronti di autori delle violenze.

«In Serbia viene rispettato il diritto di tutti a radunarsi in pubblico e a manifestare pacificamente, ma tutti devono rispettare i diritti degli altri che non la pensano allo stesso modo», ha detto il ministro. Dacic ha denunciato «un grave attacco alle istituzioni» e «vili e gratuite aggressioni» ai poliziotti con assedi a sezioni dei partiti di governo progressista serbo (SNS, nazional-conservatore, la forza di maggioranza che fa capo al presidente Aleksandar Vucic) e socialista (SPS, guidato dallo stesso ministro Dacic).

Gli incidenti più gravi, ha osservato Dacic, si sono registrati a Novi Sad e a Belgrado, ma violenze contro la polizia vi sono state in particolare anche a Kraljevo, Lazarevac, Pancevo.