La docuserie

Vittorio Emanuele e gli ultimi re

In Italia si è tornati a discutere di monarchia dopo la pubblicazione, su Netflix, della serie «Il Principe»
© Netflix
Stefano Olivari
10.07.2023 09:30

La monarchia in Europa è ormai una forma di governo al capolinea? L’Italia non ha questo problema, avendo risposto nel 1946 con un referendum di cui si discute ancora oggi, ed è stata fortunata se no si sarebbe ritrovata un re come Vittorio Emanuele IV, protagonista della docuserie Il Principe, da poco disponibile su Netflix. Ma quali sono gli ultimi re e regine in carica?

Il Principe

In Italia si è tornati a discutere di monarchia proprio dopo la visione de Il Principe: tre puntate, con la regia di Beatrice Borromeo, incentrate sulla morte di Dirk Hamer, il diciannovenne tedesco che il 18 agosto 1978 all’Isola di Cavallo fu colpito da un colpo sparato da Vittorio Emanuele di Savoia e che sarebbe morto 4 mesi dopo. Al di là di una vicenda giudiziaria lunghissima, che si sarebbe conclusa nel 1991 con una incredibile assoluzione da parte del tribunale di Parigi, e della battaglia per la verità condotta dalla sorella del ragazzo, Birgit Hamer, in chiave monarchica (o anti-monarchica) hanno colpito le frasi gridate da Vittorio Emanuele ai ragazzi con cui aveva litigato a Cavallo: “Italiani di merda” una delle più simpatiche. Anni dopo Vittorio Emanuele, durante la sua detenzione nel carcere di Potenza, dove era finito per una storia di corruzione, si sarebbe vantato di avere fregato i giudici francesi e le smentite hanno potuto poco di fronte all’evidenza del video. Vicende che si sono sommate al resto della vita del principe, mediatore internazionale nel commercio di armi, affiliato alla loggia massonica P2 ed in generale uomo di pubbliche relazioni magari non illegali ma nemmeno nobili.

Emanuele Filiberto

Di certo il figlio dell’ultimo re d’Italia propriamente detto, cioè di Umberto II, dopo aver lasciato l’Italia all’età di 9 anni e non avervi potuto far ritorno perché proibito fino al 2002 ai discendenti maschi di Umberto II, ha sempre avuto un cattivo rapporto con la madrepatria (è nato a Napoli) e nemmeno in tempi recenti ha mai considerato di spostarsi da Ginevra. Senz’altro diverso il feeling con l’Italia di suo figlio Emanuele Filiberto, nato nel 1972, mai toccato da scandali e bravo nel costruirsi un’immagine pop, con tanto di vittoria a Ballando con le stelle e di secondo posto al Festival di Sanremo 2010 con la memorabile Italia amore mio, cantata insieme a Pupo e Luca Canonici, a detta di molti derubata della vittoria (che andò a Valerio Scanu) perché non era opportuno che un erede Savoia vincesse sul palcoscenico più importante d’Italia. Facili le battute sui presunti brogli del 1946, magare si al posto di Umberto II ci fosse stato Trump sarebbe finita diversamente. Venendo al punto: i Savoia vantano pretese riguardo al trono d’Italia? Ufficialmente no, visto che nel 2002 sia Vittorio Emanuele sia Emanuele Filiberto hanno giurato di rispettare la Costituzione. Questo al di là del fatto che in Italia i monarchici siano pochi, anche se non pochissimi: 80.000 gli iscritti all’Unione Monarchica Italiana, un milione i simpatizzanti secondo i sondaggi più generosi. Certo Emanuele Filiberto ha una simpatia e un seguito personale importanti, ma se davvero avesse certi disegni non risiederebbe a Monte Carlo.

Ultimi 12

La monarchia non tornerà in Italia, insomma. Ma in Europa? Nel vecchio continente ci sono ben 12 delle 43 corone che ancora resistono nel mondo, senza contare dittature e situazioni simili. 2 di queste monarchie sono di tipo costituzionale, cioè con un ruolo politico concreto per il sovrano: Liechtenstein (in carica il principe Giovanni Adamo II) e il Principato di Monaco (sul trono il principe Alberto II, figlio di Ranieri e Grace Kelly). 8 monarchie europee sono invece di tipo parlamentare, cioè con il monarca che rappresenta l’unità della nazione ma non prende alcuna decisione politica: Regno Unito (re Carlo III, l’anno scorso succeduto alla Regina Elisabetta), Spagna (re Felipe VI), Paesi Bassi (re Guglielmo Alessandro), Belgio (re Filippo), Danimarca (regina Margherita II), Lussemburgo (granduca Enrico), Norvegia (re Harald V) e Svezia (Carlo XVI Gustavo). Alla fine l’unica monarchia assoluta, in senso stretto, è quella di Città del Vaticano, quindi l’argentino Papa Francesco può considerarsi l’ultimo vero re d’Europa. Curioso ibrido quello di Andorra, che è co-governata da due uomini definibili principi: uno è il vescovo di Urgell, quindi di nomina papale, e l’altro è il presidente della Francia in carica, quindi Emmanuel Macron.

Turismo

La monarchia è quindi superata? In realtà nessuna corona europea è in pericolo, a partire da quella degli Windsor: contestatissimi da ben prima degli show di Harry e Meghan ma formidabile veicolo pubblicitario per il Regno Unito, un po’ come le altre casate reali per i rispettivi paesi. Nella peggiore delle ipotesi i sovrani sono tagliatori di nastri alle inaugurazioni, nella migliore icone pop: vale anche per i mancati sovrani come Lady Diana. Di sicuro, stando alle ultime rilevazioni, nessuno ha insultato i propri teorici sudditi come Vittorio Emanuele… A provare la modernità della monarchia, in società sempre più complesse con governi sempre più fragili, è anche il fatto che negli ultimi decenni sono state pochissime quelle che nel mondo sono scomparse: in quasi tutti i casi si tratta di paesi del Commonwealth che si sono svincolati dal Regno Unito, come ad esempio nel 2021 le Barbados. In senso stretto l’ultima monarchia europea ad essere abolita è stata quella greca, nel 1973, e precedentemente, non contando Bulgaria e Romania messe sotto dall’Unione Sovietica, l’ultima monarchia europea ad essere abolita con le buone, cioè con un referendum, era stata proprio quella italiana. Difficile che nascano nuove monarchie, ma quasi tutte quelle vecchie hanno un loro perché.

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