Guerra

Vladimir Putin: «Vogliamo la pace in Ucraina, ma alle nostre condizioni»

Il presidente russo è tornato a parlare, oggi, a margine di una visita a un ospedale militare: «Belgorod? Anche noi possiamo colpire qualsiasi città ucraina»
©Sputnik
Red. Online
01.01.2024 15:15

No, la Russia non vuole combattere «all'infinito» in Ucraina. Allo stesso tempo, però, accetterà la pace solo alle sue condizioni. Questo, in estrema sintesi, il Vladimir Putin pensiero stamane, durante una visita a un ospedale militare ripresa dalle televisioni. 

Putin si è detto soddisfatto dei risultati ottenuti dall'esercito al fronte, indicando che Mosca – ora – ha nuovamente l'iniziativa strategica mentre l'avversario, gradualmente, si sta «sgonfiando». La Russia, al momento, occupa circa un quinto del territorio ucraino. «Anche noi vogliamo porre fine al conflitto, e il più presto possibile», ha ribadito il leader del Cremlino. Ma «solo alle nostre condizioni». Putin, tuttavia, non ha specificato quali condizioni debbano essere soddisfatte per la pace.

La fiducia del Cremlino è cresciuta, con il passare dei mesi, forte delle divisioni politiche interne sia negli Stati Uniti sia nell'Unione Europea in merito al sostegno all'Ucraina. Divisioni che hanno frenato, e non poco, gli aiuti militari a Kiev. Non solo, la controffensiva ucraina lanciata lo scorso giugno ha prodotto poco, rispetto alle risorse impiegate, mentre le truppe russe stanno cercando di avanzare nelle regioni di Donetsk e Kharkiv.

Fedele alla sua narrazione, Putin ha sfruttato l'occasione per ribadire che la guerra in Ucraina, che fra poco entrerà nel suo terzo anno, è stata provocata dalle élite occidentali. «Non è che stiano aiutando il nostro avversario» ha detto il presidente russo quando gli è stato chiesto degli aiuti degli alleati occidentali all'Ucraina. «Sono il nostro avversario».

Di più, Putin è pure tornato sui fatti di Belgorod spiegando che la Russia intensificherà gli attacchi contro l'Ucraina. Ha definito quanto accaduto nella cittadina russa al confine «un attacco terroristico» e accusato Kiev di aver preso di mira «proprio il centro della città, dove la gente stava camminando, prima della vigilia di Capodanno». Aggiungendo di «bruciare di rabbia» e che, «naturalmente», le forze russe possono «colpire le piazze, Kiev e qualsiasi altra città» ucraina. «Ma dobbiamo attaccare i civili? No, colpiamo obiettivi militari e continueremo a farlo» ha concluso Putin. Dimenticando, per contro, che proprio la Federazione Russa ha colpito più volte obiettivi civili da quando ha scatenato la guerra in Ucraina.

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