Stati Uniti

Voli cancellati, verso rimborsi estesi: «I viaggiatori americani meritano di più»

Sulla scia del caso Southwest, Washington punta a maggiori tutele per gli utenti rimasti a terra: dalla riprenotazione ai buoni pasto, sino alla sistemazione in albergo e ai viaggi da e per l'aeroporto, senza dimenticare il tabù dei rimborsi in contanti
©MICHAEL REYNOLDS
Giacomo Butti
09.05.2023 20:00

Per le compagnie aeree statunitensi, la pacchia potrebbe essere giunta al termine. «I viaggiatori americani meritano di più», ha affermato ieri il presidente statunitense Joe Biden nell'annunciare, insieme al Dipartimento dei Trasporti, la proposta di normativa con la quale garantire un risarcimento ai viaggiatori in caso di cancellazioni (o ritardi significativi) sotto la responsabilità delle compagnie. Dalla riprenotazione ai buoni pasto, sino alla sistemazione in albergo e ai viaggi da e per l'aeroporto: per chi rimane a terra a causa di fattori non esterni, la vita potrebbe presto divenire più semplice.

Il caso Southwest

La crescente insoddisfazione dei viaggiatori statunitensi non è una novità. Lo scandalo più recente a sollevare un polverone era stato il cosiddetto "caso Southwest". Alla fine dello scorso anno, un'ondata di gelo aveva sconvolto gli Stati Uniti, bloccando a terra — di riflesso — parecchi aerei. Passato il peggio, le principali compagnie americane avevano ripreso senza problemi e a pieno regime il servizio, limitando i danni. Ma Southwest, a causa di alcuni problemi tecnici, ci aveva messo qualche giorno in più a risollevarsi. Il risultato? Migliaia e migliaia di voli cancellati, contro le poche decine registrate, ad esempio, in casa Delta, American Airlines e United. Per chi, in quei giorni, aveva deciso di affidarsi alla compagnia low cost texana, manco a dirlo, i disagi erano stati molti. Alcuni viaggiatori, impossibilitati a riprenotare con lo stesso vettore, avevano dovuto spendere centinaia di dollari per un biglietto last-minute con altre compagnie, o investire nelle costose auto a noleggio.

Il caso aveva scatenato un dibattito nazionale, alimentando il sostegno a una regolamentazione dei rimborsi.

Soddisfazione e... svantaggi?

Ma torniamo alla proposta di normativa lanciata ieri. Nel suo discorso, Biden ha fatto riferimento proprio ai citati disagi invernali: «Sappiamo quanto siano frustranti per i viaggiatori i ritardi, le cancellazioni e le riprenotazioni. La scorsa stagione festiva, i viaggiatori sono rimasti bloccati per giorni e hanno dovuto cercare altri modi per raggiungere le loro destinazioni. E sebbene i ritardi e le cancellazioni dei voli siano diminuiti da allora, il problema rimane. I viaggiatori aerei americani meritano di meglio». Una posizione condivisa dal segretario ai Trasporti Pete Buttigieg, presente ieri al lancio della proposta. «Le compagnie aeree devono assumersi la responsabilità fondamentale di servire meglio i passeggeri. Siamo qui per far rispettare i diritti dei passeggeri e ritenere le compagnie aeree responsabili». Per questo, dicevamo, il Dipartimento dei Trasporti studierà l'applicazione di un regolamento che obbligherà le compagnie aeree a garantire sostegno a chi rimarrà a terra: pasti, hotel e risarcimenti aggiuntivi. Ma la novità riguarda soprattutto l'imposizione di pagamenti in contanti, anziché i comuni rimborsi, in caso di gravi interruzioni di viaggio. L'amministrazione, al momento, non ha fornito dettagli significativi sulla proposta, come ad esempio l'importo che le compagnie aeree dovrebbero pagare ai viaggiatori (nell'Unione europea, ad esempio, si tratta di un massimo di 600 euro). Ma il tentativo di creare nuove leggi è stato accolto con favore da diverse associazioni dei consumatori: «Questa azione riflette un principio di buon senso: il nostro tempo è prezioso», ha dichiarato John Breyault, vicepresidente della National Consumers League, citato dal Washington Post. «Quando perdiamo tempo perché le compagnie aeree sbagliano, dovremmo essere risarciti».

Tra le novità presentate ieri, anche il nuovo sito FlightRights, che permetterà agli americani di accedere a informazioni puntuali sugli eventuali rimborsi forniti dalle differenti compagnie aeree nazionali.

Attenzione però: alcuni temono che la mossa possa aver ripercussioni negative per i consumatori. Kerry Tan, professore associato di economia presso la Loyola University Maryland, ha spiegato al quotidiano americano: «Le compagnie aeree potrebbero aumentare i prezzi per compensare i costi aggiuntivi, oppure potrebbero ridurre i voli per migliorare le prestazioni».

Le critiche

L'iniziativa trova il sostegno del partito democratico. In occasione di una recente audizione del Parlamento sul bilancio dell'Amministrazione federale dell'aviazione, alcuni legislatori avevano esposto le difficoltà incontrate dai loro elettori. Particolarmente significativo l'esempio portato dal rappresentante Mike Quigley (Illinois): «Qualcuno mi ha detto: "Non mi sembra di comprare un biglietto, mi sembra di comprare una possibilità"».

Ma è probabile che la proposta di normativa (che ben difficilmente diventerà realtà prima dell'atteso boom estivo di viaggi) vada presto a scontrarsi con la feroce opposizione dell'industria aerea. Airlines for America, gruppo che rappresenta i maggiori vettori statunitensi, ha già cercato di minimizzare la problematica: «Le condizioni meteorologiche estreme sono uno dei maggiori impatti sulle operazioni delle compagnie aeree. Da agosto 2022 a febbraio 2023, il 66% delle cancellazioni è stato attribuito a condizioni meteorologiche estreme» e problemi di controllo del traffico aereo. Quindi, non a fattori direttamente attribuibili ai vettori. «Le compagnie aeree statunitensi sono ferocemente competitive e si concentrano ogni giorno sul servizio clienti perché vogliono viaggiatori abituali. I vettori non hanno alcun incentivo a ritardare o cancellare un volo».

Intanto, i Repubblicani hanno preso posizione: «Invece di affrontare le numerose e pressanti sfide che il nostro sistema aereo deve affrontare, l'amministrazione Biden sta rendendo evidente che il suo obiettivo è quello di ri-regolamentare ogni singolo aspetto del trasporto aereo passeggeri. Queste inutili regolamentazioni ridurranno la concorrenza, l'accesso a certi mercati e aumenteranno drasticamente i costi dei viaggi», ha dichiarato Christian McMullen, portavoce dei Repubblicani della commissione Commercio, Scienza e Trasporti del Senato.

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