Guerra

Volodymyr Zelensky alza i toni prima dei negoziati: «Vladimir Putin, presto, morirà»

Il presidente ucraino, in una lunga intervista all'Economist, ha espresso alcune preoccupazioni in vista degli accordi di pace – Intanto, Donald Trump sposa la posizione di Mosca: «Dicono che Kiev non può entrare nella NATO e io sono d'accordo»
©VOLODYMYR TARASOV
Red. Online
13.02.2025 10:30

Ieri, 12 febbraio, Washington ha rivelato pubblicamente alcuni dettagli del piano di pace di Donald Trump per porre fine alla guerra in Ucraina. In sostanza, molte delle indiscrezioni circolate in queste settimane sono state confermate. Di più, il presidente degli Stati Uniti ha parlato con l'omologo russo Vladimir Putin e, in seconda battuta, con Volodymyr Zelensky. Presto, molto presto, verranno avviati i negoziati mentre il Cremlino ha invitato Trump a Mosca. Un primo incontro, stando al tycoon, avverrà in Arabia Saudita. Insomma, qualcosa si è mosso. Anche se, spiegano gli esperti, difficilmente arriveremo a una pace giusta

Le preoccupazioni di Kiev, al riguardo, sono tante. A cominciare dal rischio di esclusione: in un'intervista rilasciata all'Economist, Zelensky ha parlato di contatti minimi con Trump. Sempre ieri, poco prima dell'annuncio legato alla ripresa dei contatti fra Washington e Mosca, il segretario alla Difesa statunitense, Pete Hegseth, ha giudicato irrealistico lo scenario di un'Ucraina che ritrovi i confini pre-2014 e, al contempo, un ingresso di Kiev nella NATO. Una posizione, questa, molto vicina a quella ufficiale del Cremlino e che Trump, da parte sua, ha condiviso: «Personalmente non credo che sia praticabile avere l'Ucraina nella NATO. Penso che, molto prima del presidente Putin, i russi abbiano detto che non avrebbero mai permesso una cosa del genere. Questo va avanti da molti, molti anni. Lo dicono da molto tempo, che l'Ucraina non può entrare nella NATO, e io sono d'accordo». Una posizione, ancora, che inquieta tanto gli ucraini quanto gli europei. 

La telefonata fra Trump e Putin, «lunga e altamente produttiva», ha aggiunto un elemento di inquietudine in più. Anche se, dopo essere stato contattato dal presidente statunitense, Zelensky nel condividere la sua posizione sui social sembrava quantomeno soddisfatto pur rimanendo nel territorio del «politichese»: «Ho avuto una lunga e dettagliata conversazione con il presidente Trump. Apprezzo il suo genuino interesse per le nostre opportunità condivise e per come possiamo realizzare insieme una vera pace. Abbiamo discusso di molti aspetti, diplomatici, militari ed economici, e il presidente Trump mi ha informato di ciò che Putin gli ha detto. Crediamo che la forza dell'America, insieme all'Ucraina e a tutti i nostri partner, sia sufficiente a spingere la Russia verso la pace».

La linea del presidente ucraino, di per sé, non è cambiata, al netto di alcune concessioni che sembrerebbe essere disposto a fare. Forte del sostegno europeo, il leader di Kiev sta ribadendo a più riprese che una pace non può essere raggiunta senza l'Ucraina al tavolo negoziale. O, se preferite, senza un'Ucraina forte al tavolo negoziale. La questione NATO, nello specifico, è un aspetto su cui Zelensky non intende mollare. Nella citata intervista all'Economist, parlando di compromessi il presidente ucraino ha detto che accettare di parlare con Putin, un «assassino», è sufficiente. Detto in altri termini, l'Ucraina è disposta a negoziare, anche subito, a patto che riceva ampie garanzie di sicurezza che, di riflesso, dissuadano Mosca da una nuova aggressione. «La guerra – ha martellato Zelensky sull'Economist – arriverà anche da voi, nonostante non minacciate nessuno». A suo dire, la Russia si sta preparando a grandi manovre in Bielorussia. Come fece poco prima dell'invasione su larga scala dell'Ucraina, nel 2022. 

Nel lungo colloquio con il settimanale politico-economico britannico, Zelensky ha affrontato anche un'altra questione spinosa (per i russi): l'assenza di nuove elezioni, complice la guerra. L'inviato speciale di Trump per l'Ucraina, Keith Kellog, a tal proposito ha spiegato che Kiev – nonostante il conflitto – volendo sarebbe in grado di organizzare un voto. Una posizione, questa, fortemente contestata dal presidente ucraino: «Come potremmo organizzare uno scrutinio in una città come Kharkiv, costantemente sotto il fuoco russo?». Su una cosa, concludendo, Zelensky è d'accordo con Putin: la necessità di sedersi e negoziare. «Ma io ho tempo, mentre lui no. Presto, infatti, morirà». Zelensky confida che l'imminente Conferenza sulla sicurezza di Monaco, durante la quale incontrerà il vicepresidente statunitense J.D. Vance, gli fornirà alcune certezze: «Discuteremo alcune cose importanti» ha detto, pur rimanendo prudente.