La storia

Volvo, Lego e Nike: che ne direste di una pubblicità sulla Luna?

Astrolab, una start-up californiana che invierà un rover nel 2026, ha firmato un accordo con Group of Humans – L'obiettivo? Offrire ai marchi la possibilità di esporre e testare i propri prodotti sulla superficie lunare
© ESTEBAN BIBA
Red. Online
25.03.2024 18:00

Fare pubblicità. Sulla Luna. Un piccolo passo per l'uomo, forse, ma un grande balzo per le aziende volendo parafrasare Neil Armstrong. Soprattutto se pensiamo che, finora, i marchi si sono accontentati di un cartellone pubblicitario o di un display luminoso. O, se proprio, del metaverso. Un produttore di rover lunari, ora, ha aperto un nuovo orizzonte come riporta il Times. Il nostro satellite naturale, appunto.

Andiamo con ordine: Astrolab, una start-up californiana formata da alcuni veterani della NASA e da ex ingegneri di SpaceX, l'anno scorso ha firmato un accordo proprio con SpaceX per una missione lunare. Nello specifico, Astrolab nel 2026 invierà il suo rover Flex. Non finisce qui, perché la start-up californiana ha pure firmato un accordo con Group of Humans, una rete di creativi, per offrire alle aziende la possibilità – più unica che rara, oseremmo dire – di testare e pubblicizzare i propri prodotti sulla superficie lunare. Un affare, secondo Astrolab, visto che la NASA intende costruire una base permanente. Il Times cita Volvo, Lego e Nike fra i brand che, teoricamente, potrebbero salire a bordo. Per motivi diversi. Rob Noble, il fondatore di Group of Humans, ha affermato che le capacità del rover in termini di carico – 1,5 tonnellate – offrono una moltitudine di possibilità alle aziende in più di un settore: telecomunicazioni, edilizia, perfino arte. 

«I marchi – ha spiegato Noble – potrebbero davvero distinguersi, considerando che sulla Luna non c'è atmosfera e la gravità è limitata». E ancora: «Potrebbero esporre i loro prodotti a un ambiente estremo e dimostrare ai propri consumatori che sì, stanno pubblicizzando qualcosa di forte».

La Luna, di per sé, non è nuova ai marchi cosiddetti illuminati. In tutti e sei gli allunaggi sin qui riusciti, infatti, gli astronauti indossavano orologi Omega Speedmaster. Non solo, per la prossima missione con umani – Artemis III – la maison di moda Prada si è accordata con Axiom per disegnare le tute. Di più, Noble ha spiegato che la Luna non sarà aperta a tutti (i brand). Fra le altre cose, il fondatore di Group of Humans ha criticato la decisione di spedire nello Spazio le ceneri del creatore di Star Trek, Gene Roddenberry. «Il nostro obiettivo è garantire che le risorse della Luna siano curate e preservate. Si tratta di essere davvero attenti e consapevoli. E di capire che questa cosa sarà davvero importante per l'umanità. Vogliamo trovare aziende che vogliano davvero cambiare il mondo».

Group of Humans, al riguardo, ha sviluppato una «carta lunare» che tutti i marchi interessati a partecipare dovranno firmare. La carta stabilisce un impegno per il miglioramento della vita sulla Terra, il rispetto per le risorse naturali dell'Universo e il contributo all'educazione e all'ispirazione di tutti.

«Ogni giorno ci avviciniamo sempre di più a una comunità permanente di abitanti della Luna, una comunità che avrà bisogno di artisti, comunicatori, designer, chef, scrittori e altro ancora» ha concluso Noble. «Stiamo garantendo che la creatività abbia un posto nel prossimo sbarco sulla Luna, aiutando i marchi a fare il primo salto in questa nuova era».

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