Tensioni

Vucic: «Il Kosovo è parte inalienabile della Serbia»

Il presidente ha parlato a una conferenza che ha riunito a Belgrado gli ambasciatori serbi nel mondo
©ANDREJ CUKIC
Ats
24.12.2025 14:13

Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha ribadito con forza il no all'indipendenza del Kosovo, sottolineando la ferma determinazione di Belgrado a continuare a lottare per l'integrità territoriale e la piena sovranità della Serbia.

«Per noi il Kosovo è parte inalienabile della Serbia, così è stato e così sarà, e so che per voi non è semplice dirlo a Londra, Washington, ma è così, su questo non vi può essere discussione. In caso contrario non rappresentereste la nostra politica», ha detto Vucic intervenendo a una conferenza che ha riunito a Belgrado gli ambasciatori serbi nel mondo.

La Serbia, ha aggiunto, non intende in alcun modo avviare su questo un conflitto, ma vuole risolvere i problemi attraverso il negoziato, parlando con tutti. Per Vucic, Belgrado intende continuare il difficile lavoro diretto a ottenere sempre più revoche al riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo, come avvenuto nella campagna diplomatica degli ultimi anni, con il ripensamento di una ventina di Paesi, che hanno annunciato la revoca del sì all'indipendenza di Pristina nell'attesa dell'esito del dialogo in corso fra Belgrado e Pristina sotto l'egida della Ue.

Il mantenimento di pace e la stabilità è l'obiettivo principale della Serbia - ha affermato Vucic, che ha tuttavia constatato come la massiccia ondata di riarmo e alleanze militari nella regione siano tacitamente dirette contro la Serbia. E ha citato a tale riguardo l'accordo militare concluso nei mesi scorsi da Albania, Croazia e Kosovo.

«Per quale motivo si assiste a un tale riarmo della Croazia, dove è in corso una permanente campagna contro la Serbia?», si è chiesto Vucic, sottolineando come tutti i Paesi intorno alla Serbia siano o membri della Nato o Paesi avviati verso l'adesione all'Alleanza atlantica, come la Bosnia-Erzegovina. «Mi domando, contro chi è diretto tutto ciò, da chi si vogliono difendere? Dall'Austria, che è militarmente neutrale solo sulla carta, cosa chiara a tutti. No, tutto ciò è a causa della Serbia».

Il presidente Vucic, parlando successivamente con i giornalisti a margine dell'inaugurazione di un nuovo tratto autostradale nel sud del Paese, ha sottolineato la necessità per la Serbia di rafforzare il proprio dispositivo militare e di difesa per essere in grado di respingere ogni potenziale aggressione. Il presidente si è riferito in particolare al massiccio riarmo intrapreso dalla dirigenza del Kosovo.

«A Pristina fanno il loro lavoro. Quelli che hanno generato tale mostruosa creatura (l'Occidente e la Nato, ndr) li aiuteranno sempre, su questo non ci sono dubbi. Dobbiamo fare tutti quello che possiamo per difendere il nostro Paese», ha detto Vucic, ribadendo la volontà di Belgrado di attenersi e rispettare la Carta delle Nazioni Unite, il diritto internazionale e la risoluzione 1244 del consiglio di sicurezza. Risoluzione adottata nel 1999 al termine del conflitto armato, ancora in vigore e in base alla quale il Kosovo è una regione parte integrante del territorio della Serbia, e nel quale l'unica Forza armata autorizzata a stazionare è la Kfor, la missione di pace della Nato.