Vuoi essere milionario? Prendi una laurea

Secondo dati ufficiali, nel Regno Unito si hanno decisamente più chance con un titolo universitario
Red. Online
16.05.2014 19:48

LONDRA - Chi vuole essere milionario, cominci a prendere una laurea. È un suggerimento che sembra valido almeno nel Regno Unito dove, stando agli ultimi dati ufficiali, se si ambisce al benessere economico, a diventare milionario perfino, si hanno decisamente più chance con un titolo di studio universitario: un adulto laureato su cinque ha infatti accumulato un patrimonio che parte da un milione di sterline.

Lo si calcola in termini di proprietà immobiliare, ma anche risparmi, "oggetti" e fondi pensione. In tutto quasi un decimo dei britannici al momento ne possiede per un valore da un milione di sterline in su. Ma sempre di più sembra che il discrimine tra chi "può" e chi "non può" sia dettato più che in passato dal livello d'istruzione, visto che solo il 3% di chi non ha alle spalle un percorso accademico rientra nella stessa categoria. Nonostante la crisi, inoltre, il numero totale dei milionari nel Paese è aumentato del 50% in quattro anni.

E si nota come proprio negli ultimi anni sia aumentato il divario relativo alla ricchezza proprio sulla base del titolo di studio: nel periodo 2006-2007 il 16% dei laureati riusciva ad accumulare ricchezze che toccavano quota un milione, numeri che oggi sono arrivati al 20%. Una consolazione non da poco per chi investe nello studio.

Per aumentare le possibilità di raggiungere il fatidico milione, però, forse vale la pena mettere a punto una strategia che combini i vari fattori segnalati come vantaggiosi: intanto risulta "produttivo" sposarsi, visto a vantare il traguardo del benessere sono il 14% degli uomini ammogliati e il 13% delle donne maritate. Vantaggioso sembra essere anche affrontare il "rischio" di mettersi in proprio: si calcolano asset milionari per il 14% dei lavoratori autonomi rispetto al 9% dei dipendenti. Come vuole il buon senso, poi, si consiglia di avere pazienza: solo il 6% di persone tra i 16 e i 24 anni può infatti vantare asset proprietari da un milione in su, mentre la quota sale al 16% tra i 55 e i 64 anni.

Altro dato che pare fare la differenza nella determinazione della ricchezza è la collocazione geografica: non è una sorpresa, ma è Londra la città che nel Regno Unito ha conosciuto il maggiore incremento di patrimoni, cresciuti del 31% tra il 2006-2008 e il 2010-2012, mentre nel resto del Paese l'aumento si è fermato all'11%. Resta in ogni modo ampio il divario tra chi ha e chi non ha: l'1% della popolazione più facoltosa detiene ricchezza pari a quella totale posseduta dal 55% dei meno abbienti.

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