Il vertice

Xi Jinping e Putin lanciano una nuova sfida all'Occidente

Chiesta più cooperazione tra i BRICS: il presidente cinese critica «l'abuso» delle sanzioni internazionali, il suo omologo russo accusa USA e alleati di aver fomentato una crisi globale
©MIKHAIL METZEL
Ats
23.06.2022 20:29

Dal vertice dei BRICS parte la nuova sfida di Cina e Russia all'Occidente. Il presidente Xi Jinping ha criticato «l'abuso» delle sanzioni internazionali e il suo omologo Vladimir Putin, promotore «dell'operazione militare speciale» contro l'Ucraina, ha accusato USA e alleati di aver fomentato una crisi globale: entrambi i leader, legati da una amicizia «senza limiti», si sono trovati d'accordo nella richiesta di più cooperazione tra i BRICS - l'acronimo di Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica - per svolgere un ruolo costruttivo a livello globale e respingere l'egemonia guidata dagli Stati Uniti.

Xi, facendo gli onori di casa in modalità virtuale, ha illustrato in avvio del 14/mo summit dei leader dei cinque Paesi un modello alternativo a quello occidentale basato sul coordinamento delle politiche macro, sul vero multilateralismo con l'Onu al centro, sulle garanzie per la sicurezza e sui flussi regolari di catene industriali e supply chain, nell'ambito di un'economia mondiale aperta e di una crescita più inclusiva.

«Dobbiamo abbandonare la mentalità della Guerra Fredda, bloccare il confronto e opporci alle sanzioni unilaterali e all'abuso delle sanzioni», ha notato Xi, enfatizzando la drammaticità del momento («il nostro incontro arriva in una fase cruciale per il futuro dell'umanità») e rivendicando un ruolo guida dei Brics («devono assumersi le loro responsabilità») con l'obiettivo di superare «i piccoli circoli egemonici» e di approdare «alla grande famiglia di una comunità con un futuro condiviso per l'umanità». Poi, ancora un attacco alla Nato: l'espansione di alleanze militari è uno «slancio pericoloso» che renderà «il mondo più volatile».

Putin, alla prima partecipazione sia pur virtuale a un vertice internazionale dopo l'invasione dell'Ucraina, si è detto certo che «soltanto una cooperazione onesta e reciprocamente vantaggiosa può cercare vie d'uscita alla crisi dell'economia globale dovuta ad azioni sconsiderate di singoli Stati». Ha accusato l'Occidente di «usare meccanismi finanziari» per «scaricare gli errori di politica macroeconomica sul mondo intero» e ha assicurato che i legami con Pechino sono i migliori di sempre, la base di «una partnership strategica» contro l'influenza Usa. I Brics, ha aggiunto il leader del Cremlino, devono aprire la strada a un «mondo multipolare» con le relazioni tra Stati regolate «solo dal diritto internazionale».

A differenza delle nazioni industrializzate del G7 (Usa, Giappone, Germania, Regno Unito, Francia, Italia e Canada), che domenica si troveranno sotto la presidenza tedesca in Baviera, i Paesi dei Brics non hanno criticato e condannato la Russia e tantomeno aderito alle sanzioni dell'Occidente. L'India ha assunto una postura neutrale per gli stretti legami con Mosca su energia e forniture militari, e la Cina - in nome della «partnership senza limiti» - ha aumentato gli acquisti di petrolio.

Tra i cinque Paesi non mancano attriti. India (il cui premier Narendra Modi ha lodato i Brics come «organizzazione internazionale unica il cui obiettivo non si limita solo al dialogo») e Cina hanno rapporti tesi a due anni dagli scontri mortali sul confine himalayano. New Delhi è nel Quad, il gruppo informale sulla sicurezza con Usa, Giappone e Australia di contenimento della Cina nell'Indo-Pacifico.

Domani, infine, c'è la riunione dei Brics nel formato «plus», allargata ai partner potenziali di cui si sa poco: «Dovremmo portare avanti il nostro processo e lasciare che altri che la pensano come noi si uniscano presto alla famiglia», ha scandito Xi, chiudendo il suo intervento.

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