Yahoo cambia decisamente pelle

NEW YORK - Yahoo cambia pelle e prepara la svolta. Il colosso del web è pronto ad assumere la nuova identità e a rivoluzionare mission e board - con l'uscita di scena dell'amministratore delegato Marissa Mayer e del co-fondatore David Filo - in vista della finalizzazione dell'intesa con Verizon Communications.
Yahoo si chiamerà Altaba e opererà come società di investimenti, una volta conclusa la cessione dei principali servizi internet a Verizon per 4,8 miliardi di dollari. Una transazione che porterà alle dimissioni di Mayer e Filo e alla riduzione del cda da 11 a soli 5 membri. Altaba manterrà una quota del 15% in Alibaba e il 35,5% in Yahoo Japan e il consiglio di amministrazione sarà composto da Tor Braham, Catherine Friedman, Eric Brandt, Thomas McIrney e Jeffrey Smith.
Ma l'operazione con Verizon potrebbe ancora saltare dopo che il mese scorso sono venuti alla luce altri attacchi hacker alla rete di Yahoo che hanno portato al furto dei dati relativi a oltre un miliardo di account personali. Una ennesima tegola per il gruppo californiano fondato nel 1995 a Sunnyvale e che, dopo essere diventato in breve tempo uno dei big tecnologici dall'inarrestabile ascesa, negli ultimi anni ha invece sofferto una discesa agli inferi accusando il colpo di scelte sbagliate e mosse strategiche che si sono rivelate poco lungimiranti e inefficaci. Quella che oggi, con il senno di poi, probabilmente brucia di più è il no all'offerta di acquisto lanciata nel 2008 da Microsoft per 44,5 miliardi di dollari. Ora, le notizie del nuovo cyberattacco divulgate a dicembre scorso hanno raffreddato gli entusiasmi di Verizon che appare sempre più decisa a ricontrattare l'intesa chiedendo uno sconto sostanziale. E non è nemmeno esclusa la possibilità di una cancellazione in toto dell'accordo, raggiunto a luglio scorso, che prevede la cessione a Verizon del business pubblicitario, siti, applicazioni mobile e posta elettronica.
Intanto Yahoo si affretta a lasciarsi alle spalle l'era di Marissa Mayer, ex veterana di Google assunta nel 2012 come nuova speranza di rilancio del gruppo. Ma la cura adottata a base di tagli occupazionali (circa 3.000 licenziamenti tra il 2012 e il 2015) e manovre di investimento non ha portato i risultati sperati. Alla fine Mayer non è riuscita più a tenere a bada i malumori degli azionisti. In molti avevano chiesto la sua testa soprattutto dopo i ripetuti ripensamenti sullo spin off della quota in Alibaba e una serie di piani di rilancio che si sono rivelate deludenti. Da qui la decisione di Mayer di 'esplorare alternative strategiche', tra cui la cessione delle principali attività Internet. In attesa dell'ok definitivo alla transazione con Verizon, il restyling dei vertici appena annunciato prevede la nomina a presidente di Eric Brandt per 'aiutare' la transizione dal vecchio mondo di Yahoo alla nuova era di Altaba.