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Il presidente ucraino non fa passi indietro sulla cessione dei territori alla Russia: «Gli USA vogliono trovare un compromesso e offrono una zona economica libera» - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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16:25
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«Sulle risorse a Kiev, al summit una decisione va presa»
Sul finanziamento all'Ucraina «c'è stata una roadmap chiara» indicata nello scorso Consiglio europeo, e al summit UE «una decisione andrà presa».
Lo sottolineano fonti UE in vista della riunione dei 27 in programma dopodomani a Bruxelles. Il Consiglio europeo, aggiungono le stesse fonti, «durerà finché necessario».
La proposta sull'uso degli asset russi richiede la maggioranza qualificata, la proposta che fa capo al debito comune richiede l'unanimità ed «è stato subito chiaro che l'unanimità non c'è» tra i 27, aggiungono le fonti, secondo le quali al summit «c'è un senso di urgenza, una decisione va presa».
Il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa è disposto ad esplorare «soluzioni creative» pur di approvare la proposta dei prestiti all'Ucraina basati sugli asset russi. Lo afferma una fonte europea in merito all'ipotesi di aggirare il veto del Belgio così come fu aggirato quello dell'Ungheria all'Ingresso di Kiev nell'Unione Europea, con il premier Viktor Orban assente dalla sala del Consiglio al momento della decisione. «Francamente, qualunque cosa funziona ora come ora va bene», ha aggiunto precisando che, idealmente, si vorrebbero avere conclusioni al riguardo il più vicine possibile a 26. Per quanto riguarda i tempi tecnici, ovvero se l'Ucraina sarà in grado di avere i quattrini entro il secondo trimestre del 2026, se i leader prenderanno una decisione in settimana «non si vedono ostacoli» al lavoro legislativo che dovrà fare il Consiglio UE.
15:54
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Commissione sui danni di guerra per Kiev, 35 i Paesi firmatari
La convenzione che istituisce la commissione internazionale per i risarcimenti dei danni di guerra in Ucraina è stata firmata oggi a L'Aia da trentaquattro Paesi, tra cui la Svizzera, e dall'Unione europea. Lo rende noto il Consiglio d'Europa al termine della cerimonia di firma, confermando le previsioni della vigilia.
Le nazioni che hanno aderito alla convenzione sono Andorra, Austria, Belgio, Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Islanda, Irlanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Monaco, Montenegro, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Repubblica di Moldavia, Romania, San Marino, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Ucraina e Regno Unito.
Come riferisce il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), la convenzione è stata firmata dall'ambasciatrice svizzera nei Paesi Bassi, Corinne Cicéron Bühler. Il Consiglio federale aveva approvato questo passo nella seduta di venerdì scorso, 12 dicembre. La Confederazione, si legge nella nota, valuterà in una fase successiva se aderire formalmente alla convenzione e ratificarla.
Si tratta di uno dei livelli d'adesione più alti mai registrati per un trattato del Consiglio d'Europa - 228 finora - nei suoi 76 anni di storia.
14:54
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Risarcimento all'Ucraina, firma anche la Svizzera
La Svizzera ha firmato la Convenzione che istituisce una Commissione internazionale per le richieste di risarcimento a favore dell’Ucraina. Questa Commissione esaminerà e valuterà le richieste di risarcimento derivanti dai danni causati dalla Russia in Ucraina e prenderà decisioni in merito. Inoltre, stabilirà l’importo dell’eventuale risarcimento dovuto in ciascun caso.
La Convenzione è stata firmata quest’oggi, durante una conferenza diplomatica all’Aia, dalla rappresentante della Svizzera nei Paesi Bassi, l’ambasciatrice Corinne Cicéron Bühler. La Commissione opererà come organo indipendente all’interno del Consiglio d’Europa. Il Consiglio federale aveva approvato la firma di questa Convenzione nella sua seduta del 12 dicembre scorso.
La Commissione sarà incaricata di pronunciarsi sulla fondatezza delle richieste di risarcimento presentate dalle vittime dell’aggressione militare della Russia contro Ucraina in atto dal 24 febbraio 2022 ed è volta a integrare il Registro dei danni, che recensisce dati legati al conflitto in Ucraina a partire dal 2 aprile 2024. La Commissione sarà composta da commissarie e commissari indipendenti e imparziali, che prenderanno decisioni sulla base del diritto internazionale sotto la supervisione degli Stati membri.
La Svizzera ha aderito al Registro dei danni il 30 agosto 2023. Il 14 novembre 2022 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite aveva adottato una risoluzione che raccomandava la creazione di un meccanismo internazionale di compensazione dei danni causati all’Ucraina per effetto dell’aggressione militare illegale della Russia.
Il diritto internazionale impone all’autore di un atto illecito di rispondere delle sue conseguenze. Attaccando l’Ucraina, la Russia sta violando gravemente il diritto internazionale, in particolare il divieto dell’uso della forza, l’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina. Ha quindi l’obbligo di risarcire i danni causati.
In una fase successiva la Svizzera valuterà se aderire formalmente alla Convenzione e ratificarla.
13:45
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Nasce la commissione internazionale per il risarcimento dei danni di guerra all'Ucraina
Nasce la commissione internazionale per il risarcimento dei danni di guerra all'Ucraina: la convenzione istitutiva promossa dal Consiglio d'Europa è stata adottata a L'Aja.
Il nuovo organismo dovrà quantificare i danni dell'invasione russa ed esaminare le richieste di risarcimento sulla base del registro dei danni che conta già oltre 86 mila segnalazioni.
«Si tratta di un passo storico», ha detto il segretario generale del Consiglio d'Europa Alain Berset. Il fondo per i risarcimenti verrà istituito nel 2026 e potrebbe essere finanziato anche con gli asset russi congelati.
Il trattato è stato adottato alla presenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, del premier olandese Dick Schoof e di Alain Berset, l'ex consigliere federale elvetico oggi segretario generale del Consiglio d'Europa, insieme al ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha.
Serviranno centinaia di miliardi
La nuova commissione opererà sulla base del registro dei danni istituito nel maggio 2023 e sarà chiamata a esaminare richieste per centinaia di miliardi di euro legate ai bombardamenti russi, alle violazioni dei diritti umani e ai crimini di guerra perpetrati dall'inizio dell'invasione del febbraio 2022.
La cerimonia di firma è ancora in corso e l'elenco dei Paesi aderenti sarà reso noto a breve: alla vigilia si prevedeva la partecipazione di 35 Stati, uno dei livelli di adesione più elevati mai registrati per un trattato del Consiglio d'Europa nei suoi 76 anni di storia. L'organismo diventerà operativo dopo almeno 25 ratifiche, un processo che potrebbe richiedere circa un anno.
Secondo la Banca Mondiale, la ricostruzione dell'Ucraina nel prossimo decennio richiederà 524 miliardi di dollari (416 miliardi di franchi), quasi tre volte il Pil del Paese nel 2024. Una stima destinata ad aumentare, poiché non include i danni del 2025, anno segnato da un'intensificazione degli attacchi russi contro servizi pubblici, trasporti e infrastrutture civili.
12:50
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«Nessuna tregua di Natale, puntiamo all'accordo di pace»
Mosca respinge le richieste di una tregua natalizia in Ucraina. «Vogliamo la pace, non vogliamo una tregua per concedere una pausa all'Ucraina per prepararsi a continuare la guerra», ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
«Ora la questione è se stiamo per raggiungere, come dice il presidente Trump, un accordo o no», ha aggiunto Peskov. Ma se gli ucraini, anziché a un'intesa di pace, puntano a «decisioni momentanee e non praticabili, allora difficilmente siamo pronti a partecipare a questo», ha concluso il portavoce di Vladimir Putin, citato dall'agenzia Interfax.
12:36
12:36
Zelensky: «Questi sono i negoziati più intensi e mirati dall'inizio della guerra»
«Siamo nel mezzo dei negoziati di pace più intensi e mirati dall'inizio di questa guerra: non stiamo parlando di una pausa o di una soluzione temporanea e incerta, ma stiamo lavorando a stretto contatto con i partner per porre fine, finalmente, a questa guerra russa contro l'Ucraina». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervenendo al Parlamento olandese, dove è tornato a chiedere «forte sostegno politico» a Kiev.
11:43
11:43
La Russia non ha intenzione di fare concessioni sul Donbass
«Non sottoscriveremo, accetteremo o saremo nemmeno soddisfatti di alcuna presenza di truppe Nato sul territorio ucraino». Lo ha detto il viceministro degli Esteri russo Sergej Ryabkov sottolineando in un'intervista alla tv statunitense Abc News che Mosca non accetterà militari dell'Alleanza su suolo ucraino anche se fossero parte di una garanzia di sicurezza o come membri della Coalizione dei Volenterosi.
Ryabkov ha poi ribadito che la Russia non ha intenzione di fare concessioni su Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia, Kherson e Crimea: «Non possiamo assolutamente scendere a compromessi su di esse». In ogni caso, il viceministro ha mostrato ottimismo affermando che le parti sono «sul punto» di raggiungere una soluzione diplomatica.
10:59
10:59
Berset: «I risarcimenti devono far parte del processo di pace per Kiev»
«Responsabilità, risarcimenti e ricostruzione devono far parte del processo di pace per Kiev. Non si può guardare soltanto al breve periodo» perché in gioco «c'è il futuro dell'Ucraina e delle persone colpite dalla guerra».
Lo ha detto Alain Berset, segretario generale del Consiglio d'Europa, arrivando alla conferenza a L'Aja che sancirà la nascita della commissione internazionale per i risarcimenti dei danni di guerra subiti dalla popolazione ucraina dall'inizio dell'aggressione di Mosca.
«L'istituzione» della commissione «rappresenta un passo molto importante dopo il registro dei danni creato dal Consiglio d'Europa dopo il vertice di Reykjavik» del maggio 2023, ha ricordato l'ex consigliere federale, indicando che sono «oltre 86mila» le richieste di risarcimento «già registrate».
Il prossimo passo sarà - nel 2026 - l'istituzione del fondo per i risarcimenti. Ma resta aperto il nodo delle fonti di finanziamento. «È una domanda fondamentale: le risorse potranno arrivare dai Paesi stessi, dagli asset russi congelati e da ulteriori contributi», ha spiegato il segretario generale del Consiglio d'Europa, dicendosi fiducioso sulla possibilità di trovare una soluzione e «mantenere l'Europa unita» nonostante le divergenze tra i Paesi.
«La responsabilità» per i danni di guerra «non è mai facile da mettere in pratica, ma la domanda fondamentale è: che tipo di mondo vogliamo? Un mondo in cui prevalgono violenza, guerra, distruzione e impunità? O un mondo basato su relazioni pacifiche, stato di diritto, dialogo e responsabilità?», ha aggiunto.
10:38
10:38
Mosca: «Siamo pronti a raggiungere un accordo»
Il viceministro degli Esteri russo Sergej Ryabkov ha dichiarato in un'intervista esclusiva ad Abc News di ritenere che le parti in conflitto siano «sul punto» di raggiungere una soluzione diplomatica per porre fine alla guerra in Ucraina.
«Siamo pronti a raggiungere un accordo», ha detto Ryabkov, aggiungendo di sperare che un accordo venga raggiunto «il prima possibile».
Ieri funzionari dell'amministrazione statunitense hanno segnalato che un accordo di pace tra Russia e Ucraina potrebbe essere più vicino che mai, dichiarando ai giornalisti, a condizione di anonimato, che «letteralmente il 90%» delle questioni tra i due paesi in conflitto è stato risolto.
09:05
09:05
«Tutti i distretti di Kupyansk sotto il controllo russo»
Tutti i distretti di Kupyansk, nella regione di Kharkiv, sarebbero sotto il controllo dell'esercito russo: è quanto afferma l'agenzia russa Tass.
La Tass riporta la dichiarazione del portavoce del Battlegroup West Leonid Sharov.
«Mi trovo in un posto di comando avanzato del 121° Reggimento Fucilieri Motorizzati della 68a Divisione Fucilieri Motorizzati della 6a Armata Interforze del Battlegroup West. Le unità del Battlegroup West continuano a raggiungere obiettivi di combattimento nella zona dell'operazione militare speciale. La città di Kupyansk è sotto il controllo della 6a Armata Interforze», ha affermato il portavoce.
09:04
09:04
Drone russo contro un grattacielo a Zaporizhzhia
Un drone russo ha colpito nella notte un grattacielo a Zaporizhzhia, causando un incendio. Tre persone sono rimaste ferite. È quanto rende noto Ukrinform.
A dare conto dell'attacco il capo dell'Amministrazione militare regionale di Zaporizhzhia Ivan Fedorov. «Nelle prime ore del mattino, i russi hanno attaccato il centro regionale con un drone. L'attacco ha causato un incendio in un grattacielo». Un uomo ha riportato ferite da schegge e una donna è rimasta avvelenata dal monossido di carbonio. Fedorov ha poi riferito di un terzo ferito. I soccorritori stanno lavorando sul luogo dell'attacco. Gli abitanti dei piani superiori sono stati evacuati.
06:05
06:05
Il punto alle 6
«L'Ucraina non riconoscerà il Donbass come territorio russo, né de jure né de facto». Lo ha dichiarato - come riporta l'agenzia Unian - il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, rispondendo alle domande dei giornalisti a margine del vertice di Berlino.
«Non vogliamo rinunciare al nostro Donbass. Gli americani vogliono trovare un compromesso e offrono una zona economica libera, che non significa sotto la guida della Federazione Russa», ha aggiunto Zelensky. «Nonostante tutto, discuteremo la questione territoriale. È una delle questioni chiave su cui non abbiamo ancora raggiunto un consenso», ha aggiunto.
Garanzie simili a Nato, ma offerta a tempo
Si è inoltre appreso che gli Stati Uniti hanno offerto all'Ucraina garanzie di sicurezza simili a quelle che riceverebbe come membro della Nato. Ma l'offerta è accompagnata da un ultimatum implicito: «va accettata ora o la prossima non sarà altrettanto vantaggiosa». Lo riporta Politico citando alcune fonti americane.
«La base dell'accordo consiste nel fornire garanzie molto, molto solide simili a quelle previste dall'articolo 5. Questa garanzie non saranno sul tavolo per sempre. Sono disponibili ora, a condizione che si raggiunga un accordo in modo positivo», ha messo in evidenza un funzionario americano.
Colloqui Usa-Ucraina forse nel fine settimana
Citando alcune fonti americane, il sito di notizie Axios afferma che gli Stati Uniti e l'Ucraina si riuniranno probabilmente nel fine settimana «da qualche parte negli Stati Uniti, forse a Miami, con gruppi di lavoro e personale militare che esamineranno le mappe».
Le parti hanno fatto progressi sulle garanzie di sicurezza per Kiev ma il nodo dei territori non è stato sciolto. Secondo Axios, i funzionari ucraini e europei sono rimasti «sorpresi» dalla disponibilità degli Stati Uniti a offrire molte garanzie in materia di sicurezza.
