Mondo
La diretta
Dopo l'incontro a Mar-a-Lago, il presidente ucraino ha ringraziato su X l'omologo USA e annunciato: «Trump ospiterà i leader ucraini ed europei a Washington a gennaio» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE

16:09
16:09
Umerov: «Telefonata con Witkoff, coordiniamo i prossimi passi»
«Proprio ora, durante il viaggio verso l'Ucraina, abbiamo avuto una conversazione con il Rappresentante Speciale del Presidente degli Stati Uniti Steve Witkoff. (...) Il punto chiave è coordinare ulteriori contatti e i prossimi passi. Il lavoro è intenso e sostanziale: continuiamo le consultazioni e lavoriamo sui punti dei documenti praticamente ogni giorno». Lo riferisce su X il Segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell'Ucraina e capo negoziatore Rustem Umerov.
«Rimaniamo in costante contatto anche con i consiglieri per la sicurezza nazionale europei. Abbiamo concordato i prossimi impegni nel prossimo futuro. Grazie per la costruttiva collaborazione. Grazie, Signor Presidente Donald Trump, per l'intenso lavoro svolto dal team americano», conclude Umerov.
11:24
11:24
Il Cremlino ha dichiarato di concordare con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump
Il Cremlino ha dichiarato di concordare con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sul fatto che i colloqui per porre fine alla guerra in Ucraina siano nella fase finale.
Alla domanda dei giornalisti se Mosca condivida la valutazione di Trump dopo i colloqui con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha risposto: «Certamente».
Peskov ha comunque sottolineato che, per porre fine alle ostilità, l'Ucraina deve ritirare le proprie forze armate «al di fuori dei confini amministrativi del Donbass».
«Certamente, si tratta del ritiro delle forze del regime di Kiev dal Donbass, oltre i suoi confini amministrativi», ha affermato Peskov in risposta ai giornalisti, confermando la linea massimalista del Cremlino sulla questione territoriale.
10:58
10:58
Trump e Putin hanno esaminato i 20 punti del piano di pace
Nella loro telefonata prima dell'incontro con Volodymyr Zelensky, Donald Trump e Vladimir Putin hanno avuto una lunga conversazione durante la quale sono stati discussi in dettaglio tutti i 20 punti del piano di pace. Lo ha dichiarato il presidente ucraino parlando con i giornalisti all'indomani dei colloqui a Mar-a-Lago con il presidente Usa. Lo scrive Rbc Ucraina.
Secondo Zelensky, Trump ha confermato di aver esaminato il documento punto per punto e che si trattava del piano concordato in precedenza dalle parti. «Trump mi ha detto di aver esaminato tutti i 20 punti del piano, punto per punto. L'ho ringraziato per questo, perché è importante che siamo tutti sulla stessa lunghezza d'onda e che discutiamo di questo documento, non di un altro», ha detto Zelensky.
Il leader americano ha annunciato la disponibilità di Putin, ma la parte ucraina sta prendendo tali dichiarazioni con cautela, ha poi evidenziato il presidente ucraino. «Non è la prima volta che Putin dice una cosa e ne fa un'altra. Per noi è importante che le sue parole siano coerenti con le sue azioni», ha sottolineato.
Trump e il Cremlino hanno riferito che dopo i colloqui con Zelensky, ci sarebbe stata un'ulteriore telefonata tra il presidente americano e il leader russo, di cui tuttavia al momento non sono giunte notizie.
Zelensky ha riferito che il piano di pace per l'Ucraina prevede attualmente garanzie di sicurezza da parte degli Stati Uniti per 15 anni estendibili, sottolineando che Kiev vorrebbe che raggiungessero un periodo di «30-40-50 anni».
«Ieri abbiamo confermato con il presidente degli Stati Uniti che avremo forti garanzie di sicurezza dagli Usa. In realtà, non è per sempre, nei documenti si parla di 15 anni, con la possibilità di estendere queste garanzie di sicurezza», ha detto Zelensky citato da Rbc Ucraina.
«Gli ho detto che abbiamo già una guerra in corso che dura da quasi 15 anni. Pertanto, vorrei davvero che le garanzie fossero più lunghe. E gli ho detto che vorremmo davvero considerare la possibilità di 30-40-50 anni. Questa sarebbe una decisione storica da parte del presidente Trump» che «ha detto che ci avrebbe pensato».
10:57
10:57
Il vertice in Florida potrebbe aprire la strada a una telefonata Zelensky-Putin
I colloqui di ieri tra il presidente Donald Trump e Volodymyr Zelensky potrebbero aprire la strada alla prima telefonata tra il leader ucraino e il presidente russo Vladimir Putin in oltre cinque anni. Lo riporta Fox News citando una fonte a conoscenza dei colloqui.
Mentre l'incontro di Mar-a-Lago è stato presentato come un passo avanti negli sforzi di pace con Trump al timone, la fonte ha anche descritto come ottenere una telefonata diretta Zelensky-Putin sarebbe una «vittoria diplomatica» per il presidente. «Se Putin avesse partecipato alla telefonata domenica, questo sarebbe stato il più grande risultato nella preparazione dei colloqui di pace e il primo vero passo nel processo di pace», ha dichiarato la fonte a Fox News.
«L'unica difficoltà che hanno è che Putin si è rifiutato di parlare con Zelensky da luglio 2020, quando hanno parlato dello scandalo Wagner e del fallito tentativo di arrestare i mercenari russi del gruppo», ha spiegato la fonte, riferendosi a una fallita operazione dell'intelligence ucraina per attirare i combattenti di Wagner in Bielorussia e intercettarli durante un viaggio da Minsk a Istanbul.
«In seguito, Zelensky ha ripetutamente cercato di parlare con Putin, ma lui ha rifiutato», ha sottolineato la fonte. «Ci sono state finestre di opportunità per un dialogo nell'agosto e nel settembre 2024, ma sono naufragate di nuovo quando l'Ucraina ha invaso la regione di Kursk».
Anche prima che le comunicazioni si interrompessero del tutto, i rapporti tra i due leader erano tesi, ha spiegato la fonte: «Prima di quel momento nel 2020, le telefonate tra Zelensky e Putin non erano mai state amichevoli, e c'era sempre tensione tra loro. Durante i colloqui, Putin era sempre taciturno e Zelensky cercava di stabilire un rapporto».
Secondo quanto riferito, il leader ucraino «si è sempre comportato in modo condiscendente nei confronti di Putin e ha finto di essere di buon umore, quasi come se stesse recitando una parte». «Parlava molto e leggeva dai suoi appunti, temendo di dimenticare qualcosa». E «quando Putin rimaneva in silenzio, Zelensky chiedeva sempre educatamente: 'Cosa ne pensi, Vladimir Vladimirovich?'», ha raccontato. Ma lo zar «non era mai loquace».
Una doccia fredda su un possibile nuovo contatto telefonico arriva però direttamente da Mosca: una telefonata tra il presidente russo Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky è attualmente fuori dall'agenda, ha detto infatti ai giornalisti Dmitry Peskov, il portavoce del Cremlino. «Una conversazione del genere non è attualmente in considerazione», ha detto, rispondendo a una domanda sulla questione. Lo riporta Tass.
06:32
06:32
Il punto alle 6.30
Un accordo «è vicino. Se le cose vanno bene fra poche settimane ci potrebbe essere». Donald Trump appare ottimista accanto a Volodymyr Zelensky al termine del loro incontro, preceduto da una lunga e «molto costruttiva» telefonata con Vladimir Putin. «Qualcuno direbbe che siamo al 95%, io non so la percentuale ma abbiamo fatto molti progressi», ha detto soddisfatto. Restano comunque, ha ammesso, «uno o due temi spinosi».
Fra questi il Donbass. «È una questione difficile. Abbiamo posizioni diverse con la Russia», ha ribadito Zelensky. «Non direi che su questo punto c'è accordo ma ci stiamo avvicinando. È un grosso problema ma siamo più vicini di quanto probabilmente fossimo. Ci stiamo muovendo nella giusta direzione», ha spiegato il presidente americano rispondendo a chi gli chiedeva se ci fosse un accordo sul Donbass come zona di libero scambio. Un altro nodo da sciogliere oltre ai territori è una possibile tregua: «Ci stiamo lavorando, capisco Vladimir Putin su questo punto», ha osservato il tycoon. Nel corso della telefonata con lo zar che ha preceduto il bilaterale con Zelensky, Washington e Mosca - ha riferito il Cremlino - hanno concordato sul fatto che una tregua prolunghi solo le ostilità. Altro tema ancora irrisolto è quello della centrale nucleare di Zaporizhzhia: Trump e Putin ne hanno parlato e il leader del Cremlino «sta lavorando con l'Ucraina per farla aprire. È bravo in questo senso», ha messo in evidenza il presidente americano dopo aver osservato che Putin è «molto serio» nel volere la pace. Sia Zelensky che lo zar «vogliono un accordo» e che ci sono gli «elementi per raggiungerlo. Siamo nelle fasi finali dei colloqui. O la guerra finirà o andrà avanti per molto tempo», è stata l'analisi del tycoon. Per ora comunque un incontro a tre appare difficile: «Ci sarà al momento giusto», ha osservato Trump riferendo che la Russia «aiuterà» con la ricostruzione dell'Ucraina. «Vogliono che abbia successo», ha spiegato ancora il tycoon.
Nel corso del faccia a faccia con Zelesnky, Trump si è anche collegato con il leader europei. L'Europa avrà un ruolo nelle garanzie di sicurezza per Kiev: «Ci sarà un'intesa sulla sicurezza. Sarà un accordo solido. Le nazioni europee sono coinvolte in questo», ha messo in evidenza Trump senza comunque entrare nei dettagli. Ai leader del Vecchio Continente Trump e Zelensky hanno illustrato i risultati raggiunti nel negoziato in corso e indicato le questioni ancora aperte. E il presidente ha ipotizzato - secondo quanto riferito da Zelensky - di poterli ospitare il mese prossimo alla Casa Bianca. Intervenendo nella chiamata, la premier Giorgia Meloni ha ricordato l'importanza della coesione tra partner in un momento in cui il processo negoziale segna passi in avanti e ha ribadito l'esigenza di mantenere la massima convergenza sui temi che toccano gli interessi vitali dell'Ucraina e dei suoi partner europei. «Sono stati compiuti progressi significativi, che abbiamo accolto con favore. L'Europa è pronta a continuare a lavorare con l'Ucraina e i nostri partner statunitensi per consolidare questi progressi. Fondamentale per questo sforzo è avere garanzie di sicurezza incrollabili fin dal primo giorno», ha commentato la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen.
Per Zelensky la visita a Mar-a-Lago - la sua prima, mentre sono sette le occasioni in cui quest'anno ha incontrato Trump - è stata una prova cruciale. Il presidente ucraino è arrivato in giacca ed è apparso sereno al fianco di Trump nonostante i rapporti non sempre facili fra i due, soprattutto dopo lo scontro di febbraio nello Studio Ovale. Questa volta però i toni sono apparsi diversi: il presidente americano lo ha elogiato e lo ha definito coraggioso. Zelensky si è presentato da Trump mettendo sul piatto la possibilità di un referendum sul piano di pace, in un'apertura ritenuta significativa in quanto mostra come il presidente ucraino non escluda più concessioni territoriali. E si è detto disponibile anche, in caso di accordo, alle prime elezioni dal 2019 - una richiesta di Mosca appoggiata da Trump - a patto che la sicurezza sia garantita.
Aperture che il presidente americano sembra aver apprezzato. Il tycoon non ha escluso infatti di recarsi in Ucraina o di parlare direttamente al parlamento di Kiev sul piano di mettere fine alla guerra. Non è ancora chiaro se il piano in 20 punti elaborato da Kiev e Washington incasserà alla fine il via libera di Mosca: molti continuano a dubitare che il Cremlino sia veramente interessato a chiudere la guerra, come dimostrato dagli incessanti attacchi in Ucraina. Ma dopo i progressi fra Trump e Zelensky, la palla è nel campo di Putin.
Dopo l'incontro a Mar-a-Lago, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato su X Donald Trump e ha annunciato che i team ucraino e americano «si incontreranno già la prossima settimana per finalizzare tutte le questioni discusse» e che «Trump ospiterà i leader ucraini ed europei a Washington a gennaio».
«Abbiamo avuto una discussione approfondita su tutti i temi e apprezziamo molto i progressi compiuti dai team americano e ucraino nelle ultime settimane. Un ringraziamento speciale a Steve Witkoff e Jared Kushner per il loro impegno e la loro piena dedizione, nonché al nostro team, in primis a Rustem Umerov e Andrii Hnatov. Abbiamo discusso tutti gli aspetti del quadro di pace e ottenuto risultati significativi. Abbiamo anche discusso la sequenza delle azioni future. Abbiamo concordato che le garanzie di sicurezza sono fondamentali per raggiungere una pace duratura e che i nostri team continueranno a lavorare su tutti gli aspetti», ha scritto.