Morte del piccolo Loris, è ancora più mistero

Un video smentisce la madre del bimbo trovato senza vita sabato nelle campagne del Ragusano
Red. Online
04.12.2014 10:39

SANTA CROCE CAMERINA - C'è un video che smentisce il racconto di Veronica Panarello, la mamma del piccolo Loris Stival, 8 anni, trovato morto sabato pomeriggio nelle campagne del Ragusano: la mattina di sabato 29 novembre il bambino non è mai arrivato a scuola, come ha sostenuto la donna, ma è rientrato a casa. Le immagini, registrate da una telecamere ad una cinquantina di metri dall'abitazione della famiglia, confermano dunque i dubbi di investigatori ed inquirenti che ora vogliono capire perché Veronica ha raccontato loro una versione diversa da quella immortalata nei frame video.

"Ho accompagnato Loris a scuola con la macchina e l'ho lasciato a poca distanza dal cancello" ha raccontato Veronica. Ma nelle immagini si vede invece che Loris, attorno alle 8.30, scende dalla Polo nera della mamma e va verso il portone di casa. Da quel momento in poi di Loris non ci sono più immagini, almeno tra quelle visionate finora dagli investigatori: ricompare, 8 ore dopo nel canalone a Mulino Vecchio. Morto.

Tesi contestata dal legale della donna, l'avvocato Francesco Villardita: "la signora ha portato Loris a scuola, e ricordo a tutti - aggiunge - che non è indagata ed è parte lesa in un'inchiesta per omicidio".

"Esistono diversi video che sono allo studio. Ci sono 42 telecamere che hanno ripreso 24 ore e sono tutte interessanti e utili" si limita a dire il procuratore di Ragusa Carmelo Petralia sottolineando che in questa fase ogni notizia non ufficiale può "danneggiare in modo irreversibile" le indagini. Ma il procuratore aggiunge anche che "non ci saranno tempi lunghi per chiarire le prime cose".

Allo stato delle indagini sul registro degli indagati, con l'accusa di sequestro di persona e omicidio, rimane comunque il solo nome di Orazio Filone, il cacciatore che sabato pomeriggio ha trovato il corpo di Loris nel fosso a Mulino Vecchio. Un atto dovuto per consentire di fare gli accertamenti irripetibili sulla sua auto e sui suoi vestiti. La sua posizione resta dunque al vaglio degli inquirenti, che continuano a ritenere poco plausibile la spiegazione che l'uomo ha dato.

Un aiuto importante, gli investigatori lo cercano anche nei tabulati telefonici: le telefonate effettuate dai familiari di Loris e da persone a loro vicine serviranno a ricostruire gli spostamenti di quella mattina e chiarire ulteriormente il racconto della donna. Non serviranno, invece, le due telecamere puntate proprio sull'ingresso della scuola: il temporale di un mese fa le ha danneggiate entrambe. "Se avessimo quelle immagini - sorride un investigatore - avremmo già chiuso il caso".

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