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Moscagate, perquisizioni a Bruxelles e a Strasburgo

A essere finito nel mirino degli inquirenti è un ex assistente dell'eurodeputato tedesco di Alternative fuer Deutschland, Maximilian Krah
© KEYSTONE (EPA/OLIVIER HOSLET)
Ats
29.05.2024 13:32

La polizia giudiziaria del Belgio ha effettuato questa mattina alcune perquisizioni a Bruxelles e a Strasburgo, rispettivamente nella casa e nell'ufficio di un dipendente del Parlamento europeo, nell'ambito delle indagini sulle possibili ingerenze russe. Lo rende noto la procura federale belga.

A quanto si apprende, a essere finito nel mirino degli inquirenti è un ex assistente dell'eurodeputato tedesco di Alternative fuer Deutschland, Maximilian Krah, che di recente si è dimesso dai vertici del partito dopo le sue frasi sugli ufficiali delle SS che - aveva detto in un'intervista a Repubblica - «non erano tutti criminali».

La perquisizione a Bruxelles è avvenuta sia nella residenza dell'assistente, nel quartiere di Schaerbeek, sia presso il suo ufficio al Parlamento europeo, spiega la procura. Allo stesso tempo, viene riferito, «in stretta collaborazione con Eurojust e le autorità giudiziarie francesi», su richiesta del giudice istruttore belga è stata effettuata anche una perquisizione nell'ufficio dello stesso dipendente nei locali dell'Eurocamera a Strasburgo.

Le perquisizioni, evidenzia la procura federale belga, «rientrano nel caso di ingerenza, corruzione passiva e appartenenza a un'organizzazione criminale» con «sospetti di ingerenza russa» emersi alla fine di marzo. Secondo quanto riferito dal premier belga, Alexander De Croo, Mosca avrebbe assoldato «alcuni eurodeputati» per «diffondere la sua propaganda».

Una rete d'influenza partita dal sito Voice of Europe, veicolo della disinformazione russa con sede a Praga, oscurato prima dal governo ceco e ora da tutti i Ventisette. Partita dagli 007 di Praga, l'indagine è stata presa in mano dal Belgio e si è allargata anche a Germania, Francia, Polonia, Paesi Bassi e Ungheria. Krah è l'unico eurodeputato finito finora ufficialmente sul registro degli indagati: lo scorso 7 maggio le forze dell'ordine del Belgio avevano perquisito i suoi uffici all'Eurocamera a Bruxelles e quelli dell'assistente Jian Guo.

Parla De Graaff

«Non sono coinvolto in alcuna cosiddetta operazione di disinformazione russa. Ho le mie convinzioni politiche e le proclamo».

Lo dice via X l'eurodeputato olandese Marcel de Graaff, dopo le perquisizioni di questa mattina a Bruxelles e Strasburgo negli uffici del suo assistente, Guillaume Pradoura.

«Ho parlato con il mio assistente e sembrava non esserne consapevole. Le autorità non hanno contattato né me, né lui. Per me tutto questo è una completa sorpresa - spiega De Graaff -. Per quanto ne so, questa azione delle autorità sembra essere rivolta principalmente all'AfD per paura di un buon risultato elettorale».

L'eurodeputato olandese, appartenente ai non iscritti al Parlamento europeo ed esponente del Forum per la Democrazia guidato dal populista Thierry Baudet, nel suo messaggio ricorda inoltre che «il ministro De Jonge ha confermato alla Camera dei Rappresentanti che nessun deputato olandese è coinvolto nel cosiddetto Russiagate».