Muffa nel 40% delle bottiglie di olio

ROMA - Oltre il 40% delle bottiglie di olio in vendita nei supermercati italiani contiene muffe. È quanto è emerso dalla prima indagine sulla qualità degli oli di oliva eseguita da tre associazioni - Coldiretti, Symbola e Unaprol - dalla quale si evidenzia che il 16% delle bottiglie contiene olio derivante da olive alterate e l'8% addirittura rancido. «Più della metà delle bottiglie di olio esaminate non potrebbe essere venduta come extravergine».L'analisi organolettica su campioni di olio vergine ed extravergine di oliva acquistati nei supermercati ed esaminati, da parte del panel costituito dall'Agenzia delle dogane, esclude gli oli a denominazione di origine (Dop) e quelli ottenuti al 100% da olive italiane, ma comprende oli di grande diffusione (di note marche italiane).
Va peraltro segnalato che, secondo una indagine, in quattro bottiglie di olio extravergine su cinque in vendita in Italia, che contengono miscele di diversa origine, è praticamente illeggibile la provenienza delle olive, nonostante sia obbligatorio indicarla. Coldiretti, Symbola e Unaprol chiedono un «immediato intervento delle autorità predisposte ai controlli». Intanto il consiglio è quello di «guardare con diffidenza ai prezzi eccessivamente bassi: una confezione da un litro di un buon olio extra vergine di oliva, prodotto al 100% con olive italiane, non potrebbe costare meno di 6 euro».