Il caso

Multa da 30 milioni a otto società di leasing per auto

Le imprese finite nel mirino della Commissione della concorrenza si scambiavano informazioni sui tassi, elementi di calcolo del tasso di leasing e indicazioni sui costi dei contratti
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Ats
11.07.2019 08:04

BERNA - Pioggia di multe sulle aziende attive nel settore di leasing: la Commissione della concorrenza (Comco) ha inflitto sanzioni per circa 30 milioni di franchi a otto società finanziarie attive per i principali marchi automobilistici, ree di essersi scambiate informazioni sui tassi. Le imprese si passavano fra loro elementi di calcolo del tasso di leasing, tabelle relative al valore residuo delle vetture e indicazioni sui costi dei contratti. Venivano anche condivisi dati relativi alle promozioni praticate nel quadro di manifestazioni.

Fatta eccezione per Ford Credit Switzerland le imprese toccate dall’inchiesta si sono impegnate a mettere fine alle loro pratiche illecite. Le aziende che si sono autodenunciate hanno beneficiato di una riduzione parziale della multa: la prima ad averlo fatto, Mercedes-Benz Financial Services Svizzera, è stata esentata dalla pena.

Le multe ammontano a 8,5 milioni di franchi per AMAG Leasing, a 6,6 milioni per BMW Finanzdienstleistung (Svizzera), a 4,4 milioni per FCA Capital Suisse SA, a 3,1 milioni per RCI Finance SA, a 2,8 milioni per Multilease, a 2,4 milioni per PSA Finance Suisse SA e a 2,1 milioni per Opel Finance. Le sanzioni possono essere oggetto di un ricorso presso il Tribunale amministrativo federale. Prosegue invece il procedimento ordinario nei confronti di Ford Credit Switzerland, precisa la Comco.

Un mercato miliardario

Capire quanto il cartello sia costato ai consumatori non è facile, anche perchè la Comco non fornisce indicazioni al riguardo e le multe comminate sono relativamente basse per rapporto alla grandezza delle società sanzionate. Quel che è certo è che si tratta di un mercato con un importante giro d’affari: nel 2018 sono stati stipulati quasi 7 miliardi di franchi nuovi contratti leasing, stando ai dati dell’Associazione svizzera del leasing, che rappresenta l’80% del settore. Alla fine dell’anno c’erano 9 miliardi di contratti leasing di privati. Quasi la metà degli svizzeri (il 49%) ha utilizzato questa forma di finanziamento per comprare un’auto nuova, contro il 15,4% dei veicoli commerciali. In totale sono stati stipulati circa 202.000 nuovi contratti, il 42% dei quali da produttori o società vicine agli importatori di auto.

«L’inchiesta - spiega ancora Wüthrich - è durata così tanto per via della complessità e del numero dei dossier. Ci rendiamo conto che bisogna fare di più tuttavia per la protezione delle parti civili, cioè dei consumatori privati».

«Già a suo tempo - spiega Renato Gazzola - portavoce in Ticino del TCS - avevamo reso attenti i consumatori a fare attenzione ai contratti di leasing, che spesso non sono trasparenti. Il problema è che stabilire il valore di un contratto è anche soggettivo, visto che i clienti in genere prima scelgono un modello preciso di auto, e poi cercano di contrattare. Quindi anche volendo, capire per il consumatore se i prezzi sono inflazionati non è facile. I nodi saltano poi fuori quando sorgono difficoltà finanziarie e non si riesce più a pagare le rate».

«Secondo le nostre statistiche - aggiunge dal canto suo Sébastien Mercier, direttore dell’Associazione consulenza debiti svizzera - circa il 10% delle persone non riesce più a ripagare l’auto in leasing, ma è un dato probabilmente sottostimato. I problemi col leasing sono essenzialmente due: da una parte le persone spesso non conoscono neppure bene le condizioni e alla scadenza si ritrovano con brutte sorprese. Dall’altra le società finanziare delle case d’auto e gli stessi garage incentivano molto questo tipo di finanziamento, che per loro è molto più redditizio di una vendita tramite pagamento immediato o tramite credito al consumo. In più le commissioni aumentano con la durata del contratto e il costo dell’auto, il che spinge a vendere automobili di lusso anche quando non sarebbe il caso. A questo punto riconoscere o difendersi da un cartello non è un’impresa facile».

Leasing si, leasing no

Stando alla pubblicità, il leasing è una soluzione semplice per accedere all’auto dei sogni a prezzi accessibili. È comodo perché dà l’impressione del «tutto incluso». Inoltre è pratico per gli automobilisti a cui piace cambiare vettura spesso e per cui possedere un’automobile non è così importante. Ma ci sono anche tanti costi nascosti. Ad esempio l’assicurazione, che è obbligatoriamente una casco totale. In molti contratti se si superano i 10-15.000 chilometri all’anno bisogna pagare dei costi aggiuntivi. Le rate non possono essere dedotte dalla dichiarazione fiscale. I servizi possono essere fatti solo presso i concessionari autorizzati dalla casa d’auto. Retrocedere da un contratto inoltre è molto costoso, e a scadenza del leasing, non è detto che ci sia un’opzione di acquisto al prezzo del valore residuo.

Un’alternativa potrebbe essere il credito al consumo. «Generalmente il tasso è più alto del leasing - conferma Mercier - ma con i tassi bassi le differenze si sono assottigliate, e in ogni caso il costo totale di solito è inferiore a un leasing. Un’auto in leasing è tra le prime cose che vengono tolte quando una persona è in difficoltà finanziarie. Quindi la forma di finanziamento dipende sempre molto anche dagli obiettivi: voglio tenere l’auto o no?».

La regola base - conclude da parte sua Gazzola - è informarsi (il TCS sul suo sito ha redatto una lista di elementi contrattuali a cui fare attenzione, riguardo al leasing). E come per tutte le cose, prevenire è meglio che curare, quindi assicurarsi che la spesa sia sostenibile nel bilancio familiare.