Circolazione

Multe a chi tallona in auto, saltate 44 patenti di guida

Sono stati 118 i controlli eseguiti dalla Polizia con un apparecchio apposito che misura la distanza di sicurezza - Oltre 3.400, invece, le infrazioni accertate con i radar nei primi sei mesi dell’anno: «Servono per prevenzione, non a far cassetta»
© CdT/Gabriele Putzu
Martina Salvini
11.10.2025 06:00

Non tutti, forse, lo sanno. Eppure, gli automobilisti che non rispettano la distanza di sicurezza rischiano grosso, addirittura la patente. La Polizia cantonale, infatti, per limitare i tamponamenti si è dotata di un apparecchio già in uso in altri cantoni che consente di identificare e multare chi tallona le altre auto. In pratica, il controllo viene effettuato con un apparecchio presente nella vettura della Polizia che misura la velocità riprendendo la scena. In seguito, un apposito programma frammenta il video misurando le distanze esatte. E le infrazioni sono parecchie. Rispondendo a un’interrogazione di Giovanni Albertini, deputato di Avanti con Ticino&Lavoro, il Governo fa sapere che dal 1. gennaio del 2023 al 1. maggio di quest’anno, i controlli eseguiti con apparecchi «Sat Speed» sono stati 118. Inoltre, dai dati del registro federale dei provvedimenti amministrativi emerge che in Ticino nel 2024 sono state emanate 44 revoche della licenza di condurre da 1 a 3 mesi e 15 ammonimenti per infrazioni di omissione delle distanze compresi gli incidenti stradali di tamponamento. Insomma, sono saltate quasi una cinquantina di patenti per non aver rispettato la distanza.

Ma come funziona esattamente? La distanza di sicurezza tra i veicoli, «in situazioni normali e favorevoli», è di almeno 1,8 secondi. «La giurisprudenza federale - viene spiegato dal Governo - ribadisce che una distanza inferiore a 0,6 secondi rappresenta un’infrazione grave sanzionata, dal profilo amministrativo, con la revoca della licenza di condurre della durata di almeno 3 mesi». Invece, «una distanza inferiore a 0,8 secondi ma non inferiore a 0,6 costituisce un’infrazione di media gravità», punita con la revoca di almeno un mese. L’infrazione, inoltre, viene contestualizzata indicando le condizioni della strada, del traffico, di luce e la velocità. Gli importi incassati con le multe, invece, «confluiscono nelle entrate generali dello Stato».

Cantieri e incidenti

Nella sua interrogazione, Albertini chiedeva poi se i molti cantieri stradali presenti in tutto il territorio non costituiscano un rischio per i conducenti. Trattandosi di «un’alterazione di una situazione ordinaria», nonostante tutte le misure applicate, il cantiere, «associato al comportamento degli utenti spesso abituati alla routine, può comportare un rischio alla circolazione in senso globale», ammette il Governo, dando anche qualche dato. Solo nel primo semestre di quest’anno, i cantieri mobili sono stati 23 (nel 2024 erano stati 26 e nel 2023 32), mentre quelli di breve durata (sotto le 4 ore) sono stati 135 (255 per l’intero 2024 e 350 l’anno prima) e quelli di lunga durata (più di 72 ore) sono stati 29 in sei mesi (40 nel ’24 e 35 nel ’23). Tra il 2023 e il 1. luglio di quest’anno, poi, gli incidenti della circolazione constatati nei cantieri di autostrade e semiautostrade sono stati 13.

Sette radar in Ticino

Il granconsigliere chiedeva anche un aggiornamento sui radar presenti sulla rete viaria ticinese. In totale, ha fatto sapere l’Esecutivo, gli apparecchi in dotazione alla Polizia cantonale sono 7: un radar fisso sull’A2 a Balerna, 4 semi-stazionari e due mobili. I controlli, nel primo semestre di quest’anno, sono stati 1.057: 162 per il radar fisso (erano stati 288 nel 2024 e 385 nel 2023), 776 per i semi-stazionari (948 nel ’24 e 684 nel ’2023) e 119 per quelli mobili (rispettivamente 218 e 458 per gli anni prima). Elevate anche le multe: le infrazioni semplici sono state 2.686 nei primi sei mesi del 2025 (contro le 3.834 del 2024 e le 4.923 del 2023), mentre quelle gravi sono state 761 (erano state 1.097 l’anno scorso e 1.374 nel 2023). In tutti i casi, ribadisce l’Esecutivo, «l’installazione e il posizionamento dei radar risponde esclusivamente a criteri di prevenzione e sicurezza e non a criteri finanziari». A questo proposito, il Consiglio di Stato, evidenzia di dare precedenza alla sensibilizzazione piuttosto che alla repressione. Non a caso, scrive, il V Reparto della Gendarmeria stradale impiega quattro unità a tempo pieno per le attività di prevenzione e formazione, per un totale di 3.757 ore, mentre per le attività di repressione impiega due agenti al 100% e un assistente di polizia al 50%, oltre a 2,5 collaboratori per le attività amministrative.