Nadia spedita in un gulag in Siberia

Un lunghissimo viaggio da una prigione all'altra per la leader delle Pussy Riot
Ats
05.11.2013 21:57

MOSCA - Un lunghissimo viaggio da una prigione all'altra, attraverso l'immensa Russia, cominciato quasi due settimane fa e ancora non terminato. Meta finale, probabilmente, la Siberia Orientale: è ancora giallo su Nadezhda Tolokonnikova, più nota come Nadia, la leader carismatica delle Pussy Riot imprigionata per due anni per una preghiera anti Putin eseguita nella Cattedrale di Mosca nel febbraio 2012, di cui si sono "perse le tracce" dal 21 ottobre quando è stata trasferita dalla prigione in Mordovia (600 km a est di Mosca) dove si trovava da 14 mesi, verso una destinazione ignota.La giovane, che giovedì prossimo compirà 24 anni, è "in corso di trasferimento" verso un campo di lavoro nella gelida Siberia, più precisamente a Nizhni Ingash, nella colonia n. 5, regione di Krasnoiarsk, 4.400 chilometri da Mosca lungo la ferrovia Transiberiana, ha annunciato oggi via twitter il marito Piotr Verzilov, citando anonime "fonti penitenziarie". Proprio lui ne aveva denunciato per primo la "scomparsa", insospettito dalla mancanza di notizie. Ma invece di una pena più umana, secondo Verzilov, Nadia andrebbe incontro a "un esilio", una "punizione" dovuta alla lettera che la donna scrisse per chiedere il trasferimento in un altro carcere, denunciando le pessime condizioni di detenzione nelle prigioni russe.