Neonazi uccide rapper antifascista

ATENE - Un efferato omicidio a sfondo politico e un grave episodio di intolleranza razziale ai danni di una bimba rom presa a calci mentre chiedeva l'elemosina hanno scosso oggi la Grecia facendo schizzare alle stelle la tensione sociale in un Paese paralizzato già da due giorni da uno sciopero generale contro la politica di austerità del governo.
Migliaia di persone - almeno 10.000 ad Atene e 7.000 a Salonicco - sono scese in piazza ancora più arrabbiate, con scontri che si sono verificati in serata tra polizia e manifestanti proprio vicino al luogo dove si è consumato l'omicidio.
Due coltellate al cuore inferte da un neonazi hanno stroncato la scorsa notte la vita di Pavlos Fyssas, 34 anni, un noto e apprezzato rapper nonché militante antifascista.
Tutto era cominciato intorno alla mezzanotte in un bar nel quartiere operaio di Keratsini, alla periferia di Atene, al termine della partita di calcio Olympiakos-Paris St Germain valida per la Champions League.
Era nata un'accesa discussione, prima di calcio e poi degenerata in politica, tra Fyssas e Giorgos Poupakiàs, 45 anni, al termine della quale quest'ultimo era uscito dal locale. Ma quando anche il rapper è uscito dal bar, l'uomo - spalleggiato da una quindicina di persone - lo ha bloccato e pugnalato "da professionista", come hanno precisato gli inquirenti.
Subito soccorso, Fyssas è riuscito a fare il nome dell'aggressore ma è spirato poco dopo in ospedale. Il giovane aveva cominciato a farsi conoscere come artista hip hop sin dal 1997 e si esibiva con il nome d'arte di Killah P. Quasi subito ad Atene sono scattate le perquisizioni delle forze dell'ordine in diverse sedi di Alba Dorata, ma c'è voluto poco alla polizia per rintracciare ed arrestare Poupakiàs, il quale ha confessato quasi subito di essere l'omicida ma non ha ammesso - come invece fortemente sospettato - di essere un simpatizzante del partito filo-nazista Chrysi Avghì (Alba Dorata).
Quando ha capito che stava per essere catturato, l'uomo ha telefonato alla moglie chiedendole di far sparire la tessera d'iscrizione ad Alba Dorata, che però gli investigatori hanno ritrovato in una busta d'immondizia fuori dalla sua abitazione. Nell'involucro di plastica c'era anche una pistola 'taser' che emette scariche elettriche ad alta tensione.
L'assassinio ha suscitato immediatamente la forte condanna delle forze democratiche del Paese e, in segno di protesta, il sindacato Adedy (settore pubblico) ha indetto una manifestazione nei pressi del luogo dove il rapper è stato ucciso che si è inserita nell'ambito dello sciopero di 48 ore proclamato dalla stessa centrale sindacale contro la politica di austerità del governo.
Ma in tutta la Grecia migliaia di persone sono scese in piazza questo pomeriggio sulla scia dell'emozione e della rabbia suscitate dall'omicidio del giovane antifascista. Anche il presidente Karolos Papoulias ha stigmatizzato il fatto di sangue e ha detto che la Grecia deve fare maggiori sforzi nella lotta al fascismo. "È tempo di assumersi le proprie responsabilità" ed è necessaria maggiore "risolutezza politica" per combattere "questo ripugnante fenomeno", ha detto il capo dello Stato, ammonendo che "è nostro dovere non lasciare spazio alcuno al fascismo, nemmeno un centimetro".
Ma anche un altro preoccupante episodio di intolleranza ha scosso oggi le coscienze dei greci. Diversi giornali hanno pubblicato una foto scioccante in cui si vede una donna che prende a calci una bimba rom seduta sul bordo del marciapiedi mentre è intenta a chiedere l'elemosina suonando la fisarmonica.
La foto, scattata ad Atene dal fotografo dell'AP Dimitris Messinis presso la stazione del metrò sotto l'Acropoli, è presto diventata virale sul web (vedi Gallery). Dopo lo sconcerto e le proteste causate dalla pubblicazione della foto, il Dipartimento per la protezione dell'Infanzia della regione di Attica ha avviato un'inchiesta per identificare la donna.