Newton: una strage senza pretesto

NEW YORK - A poco più di un anno dal massacro nella scuola elementare Sandy Hook di Newtown, la polizia del Connecticut ha diffuso il rapporto finale sulle indagini, da cui non emerge nemmeno un pretesto che possa aver spinto il ventenne Adam Lanza ad uccidere sua madre e fare poi irruzione nella scuola dove ha massacrato 20 bambini e sei adulti, per poi suicidarsi. Emerge però chiaramente il terrore, e l'orrore.
E anche l'eroismo di alcuni insegnati e degli agenti di polizia giunti sul posto. Secondo quanto si legge nel rapporto, formato da migliaia di pagine, una insegnante, Kaitlin Roig, sentite le prime raffiche di mitra ha reagito prontamente: con tutti gli alunni della sua classe si è chiusa in un bagno, e ha barricato la porta con un armadietto, salvando a tutti la vita. È andata diversamente invece in un altro bagno, dove sono stati trovati una quindicina di corpi. In molti, secondo un detective, hanno provato a cercarvi rifugio, forse troppi, e non sono riusciti a sbarrare la porta. Lanza li ha uccisi lì.
Lanza viene descritto come un ragazzo pieno di problemi, con un comportamento anomalo, e una fissazione "per le battaglie, la distruzione e le guerre". Un testimone, che non viene identificato, ha affermato che "apparentemente credeva che sua madre amasse gli studenti (della Sandy Hook) più di quanto non amasse lui". La madre, Nancy Lanza, aveva lavorato per anni come volontaria nella scuola del massacro, ai tempi in cui la frequentava lo stesso Adam.