Nicoletta Casanova: «Le priorità? Ascoltare e collaborare»

Ingegnere civile di formazione, laureata al Politecnico federale di Zurigo, Nicoletta Casanova è stata eletta alla presidenza di AITI per il quadriennio 2025 – 2029. L’abbiamo incontrata a margine dell’assemblea. Per spiegare l’impronta e l’approccio che intende dare alla sua conduzione, Casanova dice: «Sono una startupper, e pertanto vedo nella collaborazione un valore su cui costruire e investire». Prima donna alla testa di un’associazione economica ticinese, ecco le sue prime riflessioni, cominciando proprio da questo cambio di passo.
Signora Casanova, lei è la prima donna ad essere eletta alla guida di AITI. Con quale spirito si avvicina a questo compito?
«Con molto entusiasmo, curiosità e determinazione. Rappresentare le imprese industriali e il mondo che vi gravita intorno è stimolante e al contempo una grande responsabilità. Responsabilità che voglio condividere con il nuovo Comitato, ma anche gli associati stessi. Insieme possiamo contribuire fattivamente, al pari di altre forze e sensibilità, al nostro cantone».
Quali saranno le priorità della sua presidenza?
«Possiamo riassumerle in tre parole chiave. Collaborazione: in un tempo in cui spesso si grida, vogliamo ascoltare, creare spazi di dialogo autentico, confrontarci e costruire alleanze, con la politica, con le altre associazioni economiche, con gli associati e con i media. Un altro tema importante riguarda la governance dell’associazione, che va costantemente migliorata e resa più efficiente ed efficace, sfruttando nuovi strumenti e la digitalizzazione. E non da ultimo, vicinanza agli associati, con servizi e dialogo al passo con le numerose e mutevoli sfide che occupano le imprese».
Quale impronta darà alla sua conduzione? In questi anni, AITI si è distinta per una forte presenza nel dibattito politico. Sarà ancora così?
«Sarà ancora così. Abbiamo una responsabilità nei confronti del nostro Cantone, al quale non possiamo solo chiedere ma vogliamo anche dare. Come imprenditori disponiamo di competenze che possiamo mettere a disposizione. Tengo molto a un dialogo trasparente, sincero e basato su fatti e cifre. Sono convinta che attraverso questo approccio possiamo impreziosire anche il dibattito politico e pubblico».
Ci sono argomenti e temi che le stanno a cuore?
«Sono molti, ma per origine e provenienza quello dell’innovazione svetta sugli altri. Anche i miei impegni associativi svolti finora mi hanno portata a confrontarmi con l’innovazione, di fatto una delle poche materie prime di cui disponiamo in Svizzera e in Ticino».
Darà continuità ai temi del presidente uscente? Pensiamo per esempio al risanamento dei conti pubblici o alla formazione…
«Conti pubblici in ordine sono la premessa per poter pianificare, innovare e investire e rimangono un tema imprescindibile, al pari della formazione. Entrambi i temi riguardano noi, ma soprattutto le future generazioni. Nei prossimi mesi estivi insieme al Comitato elaboreremo priorità politiche e associative che avremo il piacere di presentare nella seconda parte dell’anno».