Niente elezioni quest'anno in Thailandia

BANGKOK - La Thailandia non tornerà al voto entro quest'anno, com'era invece stato promesso poche settimane fa dal leader della giunta militare Prayuth Chan-ocha.
L'Assemblea legislativa nazionale, il Parlamento nominato dai militari dopo il golpe del 2014, ha approvato ieri sera il rinvio di 90 giorni di un provvedimento necessario nell'iter di avvicinamento al voto, che a questo punto verosimilmente slitterà fino al febbraio del 2019.
Il vicepremier Wissanu Krea-ngam ha dichiarato che il governo militare non è responsabile del rinvio. Secondo molti critici, tuttavia, la giunta non ha nessuna fretta di tornare al voto, anche perché manca una vera pressione da parte della società civile.
Il premier Prayuth aveva promesso elezioni già nel 2015, la prima di una lunga serie di mancate promesse. Molti osservatori credono che l'ex generale - che ora si definisce "un politico" - rimarrà al potere in un modo o nell'altro dopo le elezioni. Nel frattempo, la Costituzione approvata nel 2016 cementa il ruolo di influenza delle forze armate, anche con la preparazione di un piano di sviluppo ventennale a cui qualsiasi governo eletto si dovrà attenere.