Como me gusta la Serie A

Nkono se ne faccia una ragione, il turnover non si addice a Butez

Al Bar Milton, il Conte Giuliani è inviperito: non riesce a piazzare sul mercato il giovane portiere camerunese - Nel frattempo, non riusciamo a capire quali siano i veri titolari di Fabregas
© EPA/Roberto Bregani
30.09.2025 19:00

«Decaduto sarà Lei». Il Conte Giuliani attacca il telefono, è inviperito. A noi scappa da ridere, ma ci tratteniamo. Evidentemente si è presentato a qualcuno con la carica di «conte», ma poi gli si è ritorta contro.

«O' Conte, o' con chi ce l'hai?», gli fa l'Antognoni. Lui neanche ci calcola, entra diretto al bancone e se ne torna fuori con un Negroni. Alle undici e mezza di mattina di un martedì qualsiasi. «Niente, non riesco a piazzare il Cono». Qui serve una premessa. In stile Gigi e Andrea, infatti, il Conte si è messo in testa di mettere su un giro di giovani giocatori. Tutto legale, visto che si appoggia a un tipo con la licenza UEFA. Lui fa semplicemente il trafficone. Si diverte a fare come quelli veri. Sua mamma, quando eravamo più giovani - lo conosco da una vita -, in un'occasione si lamentò dicendo che aveva preso dal nonno, noto contrabbandiere della zona. In quel caso, solo perché al liceo aveva provato a mettere in piedi una compravendita di libri usati. Il problema è che abitava, e abita, proprio nel palazzo sopra a un noto negozio che, ancora oggi, compra e vende libri usati. Il quale, giustamente, lo denunciò. In questo caso ha per le mani tale Nkono, un portiere camerunense nemmeno lontanamente parente di quello leggendario degli anni Ottanta. La «N» non si pronuncia, quindi per tutti è diventato, semplicemente, «il Cono». Il problema è che da mesi ce l'ha in casa, a carico, ma proprio non riesce a piazzarlo. E però neppure se la sente di rimandarlo dalla famiglia a Yaoundé, spezzandone il sogno.

Quel «Decaduto sarà Lei» era rivolto, a quanto pare, a un giornalista specializzato in calcio africano e sudamericano, a cui il Conte aveva chiesto di fare un articolo sul ragazzo, a mo' di promozione. Noi, ogni volta che ci tormenta sul caso, gli diciamo: «Ma hai provato a parlarne con Fabregas?». E lui si arrabbia. Oggi non ce la facciamo. Soltanto il Panzeta butta lì una mezza provocazione: «Peccato che Butez stia andando forte». Ma lui non coglie, per fortuna.

Effettivamente, al netto di Nkono, Jean Butez è stato un bel colpo, per il Como. Sono i colpi più belli, quelli che arrivano dal nulla. Chi lo conosceva, Butez, prima che arrivasse al Como? Mai nel giro delle nazionali francesi, ha trovato il successo soltanto ad Anversa, dopo una lunga gavetta interamente vissuta in Belgio. Il Como lo ha pagato un paio di milioni, se non ricordo male. Un altro è Da Cunha, arrivato per meno di un milione dal Nizza a inizio 2023. Oggi ha un nuovo ruolo, è capitano e di milioni ne vale almeno dieci.

«A proposito di Da Cunha, ma poi si è capito perché Fabregas lo ha lasciato fuori contro Fiorentina e Cremonese?», fa il Conte, finalmente più sereno. Il Fusi prova ad argomentare: «Turnover. Ha giocato mercoledì in Coppa». Non doveva dirlo. Il Conte torna ad alterarsi. Ogni volta che sente quella parola, impazzisce. In effetti non si capisce perché una squadra che ha soltanto due impegni debba fare tanto turnover. «Il calcio di Fabregas è dispendioso». Il Fusi ha deciso di non lasciarla passare, al Conte. Guai a toccargli il mister. «Nessun allenatore è perfetto, ricordatelo sempre, Fusi. Sono la categoria peggiore del calcio». Di solito lo dice dei portieri, ma da quando ha in casa il Cono, ha rivisto le proprie graduatorie sullo scarso gradimento.

È vero che il turnover sembra non fare davvero bene al Como, almeno sul corto periodo. Fabregas, in particolare, sta alternando a metà due coppie di giocatori: Da Cunha e Caqueret, o Sergi Roberto e Perrone. Con la prima sembra esserci più ordine, in campo. Per la crescita dell'insieme dei singoli può avere un senso il turnover. Per i meccanismi di gioco, ho qualche dubbio. Lo stesso può valere davanti, ma anche sugli esterni difensivi. Insomma, per il bene della squadra tutta è meglio avere undici titolari e buone e pronte riserve da utilizzare all'occasione, oppure tenere tutti sulle spine e scegliere a dipendenza di idee e avversari? Fabregas sta procedendo su questa seconda via, mentre lo scorso anno sembrava aver preferito - anche per necessità - la prima.

Vedremo dove porterà questa seconda strada. Vedremo quali saranno le ripercussioni, positive o negative, sui singoli. Perché tornando a Da Cunha: ha senso che il capitano sia stato inizialmente risparmiato in due partite importanti come quelle contro Fiorentina e Cremonese? Contro i grigiorossi è entrato, a freddo, solo in seguito all'infortunio di Sergi Roberto. Anche Addai ha giocato in Coppa Italia da titolare ma è entrato da subentrante in campionato. Conoscendo Fabregas, il tutto avrà un senso. Be', glielo chiederemmo volentieri. Anche perché le sue risposte, al contrario delle nostre, qui al Bar Milton, hanno sempre il gusto del calcio giocato, del calcio spiegabile. Noi, tifosi e scriba, abbiamo le domande. Lui è l'uomo delle risposte.

Se poi vorrà dare un'occasione a Nkono, il Conte Giuliani sarà sempre pronto a presentarglielo. Butez permettendo. Che almeno lui, il turnover non lo fa.

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