«Non ci si improvvisa costruttori di automobili e Apple l’ha capito»

Apple avrebbe deciso di rinunciare alla realizzazione di un’automobile elettrica: l’indiscrezione è di Bloomberg che cita fonti anonime all’interno dell’azienda. L’annuncio al personale sarebbe avvenuto lo scorso martedì. «Sulla questione si hanno poche informazioni poiché il colosso dell'informatica ha sempre mantenuto il massimo riserbo», esordisce il giornalista informatico e sfatatore di bufale Paolo Attivissimo. «Quanto rivelato da Bloomberg è comunque plausibile perché, negli ultimi tempi, gli investimenti nel mercato delle automobili, non solo quelle elettriche, sembrano poco promettenti. Se la notizia fosse vera, sarebbe un segnale forte per chiunque pensasse di investire nella mobilità».
Il messaggio, secondo Paolo Attivissimo, è chiaro: «non ci si improvvisa fabbricanti di automobili e Apple l’ha capito».
Ma come valutare la mossa dell’azienda di Cupertino? «Quella di Apple è una decisione pragmatica perché gli investimenti necessari per realizzare una macchina elettrica da zero sono molto elevati: bisogna costruire fabbriche, assumere personale, acquisire il “know how”. Insomma, va messa in piedi l’intera filiera di produzione», spiega il nostro interlocutore. «Per riuscire a entrare nel mercato dei veicoli elettrici e generare profitti, aziende come Tesla hanno impiegato dodici anni. Nel caso di Apple ci sono altri settori aziendali più remunerativi e quindi non ha senso continuare con il progetto della macchina. Conoscendo l’abilità degli ingegneri di Cupertino, sono sicuro che l’azienda sarebbe in grado di realizzare un veicolo elettrico; il fatto è che probabilmente il progetto costituisce uno sforzo eccessivo se rapportato al ritorno economico prospettato».
Il nodo dell’intelligenza artificiale
A pesare sulla decisione di Apple c’è poi un altro elemento dal quale non si può prescindere: l’intelligenza artificiale. «Essa, nei progetti iniziali, avrebbe dovuto garantire alle automobili del colosso dell'informatica un sistema di guida completamente autonoma. Purtroppo, però, allo stato attuale, la tecnologia non è ancora abbastanza matura e i casi di collisioni e investimenti di pedoni da parte di vetture a guida autonoma già immesse sul mercato sono balzati agli onori della cronaca. Ora, è importante ricordare che un tratto distintivo di Apple è sempre stato quello di prendere ciò che già esiste sul mercato e confezionarlo in maniera seducente, efficace e piacevole per il consumatore. La big tech statunitense, insomma, raramente è partita da zero, ma ha sempre aspettato che fossero gli altri a lanciarsi per primi e a sbagliare».


E proprio nella divisione dell’intelligenza artificiale generativa diretta da John Giannandrea dovrebbero venire dirottati molti membri dell’attuale squadra di sviluppo dell’auto elettrica, sempre secondo quanto riporta Bloomberg. Il problema è che nel team di sviluppo della Apple Car lavorano anche diverse centinaia di ingegneri hardware e progettisti di veicoli il cui futuro è ora incerto. Si ipotizza che alcuni di loro saranno integrati in unità aziendali già esistenti, altri, però, potrebbero venire licenziati. L’entità dei tagli non è ancora chiara e, ovviamente, Apple non ha voluto rilasciare dichiarazioni riguardo all'intera vicenda.
«Questa migrazione di personale da una divisione aziendale a un’altra non è sorprendente», spiega Paolo Attivissimo. «In questo momento storico ha molto più senso concentrarsi sull’intelligenza artificiale in quanto incontra l’interesse generale e permette un ritorno economico sull’investimento, cioè un guadagno, abbastanza rapido».
Intelligenza artificiale e mondo dell’automobile non corrono poi su rette parallele. «Chi vuole costruire una macchina a guida autonoma non può fare a meno dell’intelligenza artificiale», puntualizza il nostro interlocutore. «L’auspicio è che, aumentando la potenza di calcolo, tale tecnologia possa rivelarsi utile anche nel settore automobilistico».
Un progetto dai contorni fumosi
Denominato «Project Titan» o «T172» e costato finora diversi miliardi secondo le stime di Bloomberg, il programma per la realizzazione di un’auto elettrica griffata Apple non ha mai avuto contorni ben definiti secondo quanto si evince dalle indiscrezioni rivelate dalla stampa nel corso degli anni. Inizialmente la vettura avrebbe dovuto essere a guida completamente autonoma e non avrebbe dovuto presentare, all’interno dell’abitacolo, né il volante né i pedali. Con il passare del tempo, tuttavia, Apple si è resa conto che il progetto non era realizzabile, almeno in tempi brevi, e quindi ha ripiegato su una macchina dalle caratteristiche più simili a quelle di Tesla. Anche la data di realizzazione della vettura è slittata più volte con gli ultimi rumors che, prima dell’annuncio dell’abbandono del progetto, davano la presentazione non prima del 2028. Bloomberg sottolinea inoltre come nella squadra dedicata allo sviluppo della Apple Car si siano susseguiti diversi licenziamenti e cambiamenti nei ruoli dirigenziali; nel 2021, ad esempio, il capoprogetto Doug Field se ne andò e venne sostituito dalla coppia formata da Jeff Williams e Kevin Lynch.


«Ovviamente quelle di una presunta mancanza di una visione d’insieme per il progetto della Apple Car sono delle voci di corridoio perché formalmente il progetto non esiste», sottolinea Paolo Attivissimo. «Per quanto attiene al ripensamento sulla guida autonoma, esso non riguarda solo Apple: i costruttori di automobili si sono infatti resi conto che quello della guida autonoma è un problema più complesso di quanto si era ipotizzato in un primo momento e, forse, non completamente risolvibile».
Reazioni positive
Il mondo della finanza ha reagito in maniera positiva alla rivelazione di Bloomberg: il valore in borsa delle azioni di Apple è infatti cresciuto. «Per gli investitori, e quindi per il mercato, la mossa dell’azienda di Cupertino è ben vista perché si tagliano i rami secchi, quelli cioè che non generano profitto», spiega Paolo Attivissimo. «Il mondo della finanza, inoltre, è orientato verso guadagni rapidi e quindi non ha mai visto di buon occhio il progetto della big tech californiana che, per sua natura, richiedeva tempi lunghi».
Se la reazione del mondo finanziario alla presunta decisione di Apple di abbandonare il progetto di una propria auto elettrica è stata positiva, resta da capire come, invece, l’opinione pubblica valuti la mossa del colosso dell'informatica. «È ancora troppo presto per dirlo. Il buonsenso dice che se qualcuno smette di buttare tanti soldi in una cosa che non rende nulla, la gente è contenta».
E per le altre aziende attive nel settore della mobilità elettrica, invece, la rinuncia di Apple è una notizia positiva o negativa? «Probabilmente la mossa dell’azienda di Cupertino è accolta con indifferenza in quanto quello di Apple era un prodotto inesistente», conclude Paolo Attivissimo.