Non è in programma la richiesta di un rinvio al di là del 29 marzo

LONDRA - Il governo britannico di Theresa May per ora non ha in programma di chiedere all’Unione Europea un rinvio dei termini della Brexit rispetto alla scadenza del prossimo 29 marzo e questo malgrado l’umiliante sconfitta di martedì incassata alla Camera dei Comuni. Lo ha detto a BBC Radio 4 la ministra Andrea Leadsom, brexiteer di spicco rimasta nel governo. La Leadsom ha invece confermato che la premier May prevede, se si salverà dalla sfiducia di questa sera, di incontrare esponenti dell’opposizione per cercare una piattaforma d’accordo condivisa, ma al momento non il leader laburista Jeremy Corbyn. Le parole della ministra dei Rapporti con il Parlamento hanno peraltro subito suscitato reazioni negative nel Labour, anche da figure di rilievo dell’ala anti-Corbyn come Yvette Cooper. «È ridicolo pensare che il governo pretenda di avviare un dialogo bipartisan senza parlare con i leader dei partiti d’opposizione a cominciare da Corbyn», ha detto la Cooper, aggiungendo che Andrea Leadsom trasforma gli accenni di apertura di Theresa May in una parodia. «La premier - ha concluso Yvette Cooper - deve rendersi conto» che il suo accordo è stato bocciato alla Camera dei Comuni con un maggioranza di 230 voti e riconoscere questa realtà».