Il caso

«Non era una vera e propria offerta di lavoro»

Il presidente Paolo Sanvido respinge le accuse riguardanti l’sms con il quale avrebbe offerto a Giovanni Pedrazzini il primariato di cardiologia all’Ente - Il Consiglio di amministrazione dell’EOC difende il suo presidente
I vertici dell’EOC fanno quadrato attorno al presidente dell’EOC Paolo Sanvido. (Foto Zocchetti)
Red. Cantone
17.02.2019 14:12

LUGANO - «Tanto rumore per nulla. Quando l’EOC cerca un professore deve pubblicare un concorso congiuntamente con l’Università della Svizzera italiana». Il presidente dell'Ente ospedaliero cantonale (EOC) Paolo Sanvido respinge al mittente le accuse secondo cui il suo sms inviato lo scorso 16 gennaio al co-primario di cardiochirurgia del Cardiocentro Giovanni Pedrazzini fosse una vera e propria offerta di lavoro. «Conosco perfettamente le leggi e le competenze degli organi dell’Ente ospedaliero: è dunque da escludere e neppure immaginabile che abbia avuto l’intenzione di assumere da solo un professore. Pertanto, si è trattato di una comunicazione privata, di un messaggio di solidarietà e consolatorio nei confronti di un amico», ha spiegato Sanvido a Il Caffé. Nel frattempo Sanvido ha incassato il sostegno incondizionato del consiglio di amministrazione dell’EOC, che ha espresso solidarietà e confermato all'unanimità la fiducia al proprio presidente. Si sarebbe trattato solo di un incauto «messaggio privato, di attestazione di stima e solidarietà, che poi si è rivelato un gesto ingenuo. Il tutto è diventato pubblico. Ma da qui a farlo andare nel penale ce ne corre» ha commentato il vicepresidente Edy Dell’Ambrogio al domenicale, una mossa che intendeva semplicemente aprire professionalmente le porte dell’Eoc a un eccellente professionista. Soprattutto in vista della ormai probabile e dibattuta integrazione del Cardiocentro nell’EOC. Pedrazzini, dopo aver risposto a Sanvido declinando l’invito e spiegando di voler informare la direzione dell’offerta ricevuta, ha mostrato l’sms alla direzione del Cardiocentro la quale ha deciso nelle settimane successive di avvisare il Governo e di segnalare l’accaduto alla Magistratura. A commentare l’offerta di Sanvido è stata anche la presidente della Commissione speciale sanitaria Gina La Mantia, che ai microfoni della RSI ha definito l’sms «imprudente e poco opportuno».