Coronavirus

Non preoccupa il «doppio ruolo» di Merlani

La Commissione sanità e sicurezza sociale ha sentito in audizione il direttore del DSS Raffaele De Rosa, il capo della Divisione della salute pubblica Paolo Bianchi e il medico cantonale
© CdT/Gabriele Putzu
Nico Nonella
15.10.2020 15:47

Mattinata intensa per la Commissione sanità e sicurezza sociale. Nel corso della seduta i commissari hanno sentito in audizione il direttore del Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) Raffaele De Rosa, il capo della Divisione della salute pubblica Paolo Bianchi e il medico cantonale Giorgio Merlani.

Nel corso dell’incontro, come ampiamente prevedibile, si è discusso della situazione sanitaria, alla luce dell’aumento dei casi positivi al coronavirus registrati negli scorsi giorni. «La paura del direttore del DSS è il mancato rispetto delle misure prudenziali adottate per contenere i contagi», ci spiega la vicepresidente della Commissione Maristella Polli (PLR). «La sensazione è che parte della popolazione rifiuti di voler rivivere un periodo simile e quello del lockdown di marzo e aprile».

Preoccupazioni sono state espresse anche per quanto riguarda alcuni casi particolari, da un evento limitato a 100 persone che ha finito per ospitarne oltre quattro volte tante e la situazione degli allenamenti in palestra che vedono coinvolti sport che implicano uno stretto contatto tra i partecipanti (come ad esempio lo judo). Anche alla luce della «non decisione» del Consiglio federale, per il momento si andrà avanti con le misure attualmente in vigore, ma non sono esclusi dei correttivi qualora la curva dei contagi dovesse risalire troppo in fretta.

La Commissione sanità e sicurezza sociale ha affrontato anche la questione, sollevata anche dall’MPS, del «doppio ruolo» di consulenza e vigilanza delle strutture per anziani del medico cantonale. «Per noi è chiaro che il medico cantonale possa svolgere sia una funzione di consulenza, sia di vigilanza», osserva Polli.

I commissari hanno affrontato infine anche il messaggio governativo «Per la qualità e la sicurezza delle cure», che pare indirizzarsi verso l’approvazione Commissione, la questione della tessera del paziente («Migliorerebbe la sicurezza e, contenendo tutte le informazioni sugli esami, consente di evitare doppioni e di contenere i costi») e le misure del Consiglio federale per la diminuzione die costi della salute, ma si attende ancora una decisione da Berna.

In questo articolo: