La storia

«Non so se siamo più coraggiose o più kamikaze»

Una nuova libreria aperta a Massagno: l'avventura di Lidia Vaime e Maria Ferro
© CdT/ Chiara Zocchetti
Andrea Bertagni
Andrea Bertagni
22.10.2023 06:00

Di questi tempi aprire una libreria potrebbe sembrare azzardato. Potrebbe, appunto. Non è detto che sia per forza così. Questo è quello che forse hanno pensato Lidia Vaime e Maria Ferro che ne hanno appena aperta una a Massagno e l’hanno chiamata Il rifugio letterario. «Non so se siamo più coraggiose o più kamikaze», dice con ironia Vaime. Voce sicura. Occhi brillanti. Abituati a leggere, ma anche a scrutare in quelli dei clienti. Alla ricerca dei loro interessi e gusti letterari. Perché sia Vaime che Ferro non sono alla prima esperienza. Al contrario. «Usciamo entrambe dall’esperienza con la libreria del tempo di Savosa - spiega Lidia - e sarebbe stato un peccato non continuare».

Un peccato, ma anche una scelta controcorrente. Perché non sono tante le librerie che aprono in Ticino. Anzi. A volte risulta già difficile continuare l’attività di quelle che esistono. Che per un motivo o per l’altro passano di mano. Come accaduto ad esempio con Lo Stralisco, la libreria di Viganello. Che dopo aver rischiato di chiudere quest’anno è stata salvata. Quasi all’ultimo. Ma non è sempre così. L’avventura della libreria Quarta a Giubiasco è per esempio terminata lo scorso febbraio. Senza che all’orizzonte si intravvedano segnali di continuità.

Vendere libri non sembra insomma un’attività per cui sembra esserci la fila. Anche perché non rende milionari. Soprattutto in Ticino, dove non sono ancora approdate le grandi librerie appartenenti a grandi gruppi editoriali, come è il caso ad esempio in Italia. Paese in cui Mondadori e Feltrinelli hanno punti vendita propri. Molto spesso ampliati con prodotti e attività che hanno poco a che fare con la letteratura. Nella speranza così di fare utili non soltanto grazie ai libri.

«Il margine di guadagno c’è»

Vendere libri non rende milionari, eppure c’è chi resiste e anzi si butta. Per passione, forse. Ma anche perché «il margine di guadagno c’è, altrimenti non avremmo aperto», riprende Lidia. Che subito però precisa. «Tutto questo se si investe nel contatto umano, che resta e rimane fondamentale». In un’epoca in cui i libri si possono comprare anche su Internet e arrivano impacchettati a casa o si trovano anche al supermercato, avere una libreria oggi significa andare a occupare uno spazio che la Rete non può dunque offrire. «C’è tanta gente che ci vuole bene», sottolinea non a caso Lidia. «Inoltre qui a Massagno c’è un bel via vai di gente, siamo anche vicini alle scuole e vediamo molte mamme e bambini che si fermano, entrano e ci fanno i complimenti, perché sono contenti che ci sia una libreria».

Le modalità di lettura possono insomma anche essere cambiate, come dimostrano le ultime statistiche al riguardo che parlano di uso sempre più marcato di ebook e di letture su telefoni cellulari e tablet (vedi articolo principale) ma il buon vecchio libro di carta posizionato in uno scaffale che viene consigliato da un libraio ha ancora il suo fascino. Soprattutto quando il libraio non si limita a vendere, ma mette in campo tutta una serie di eventi e iniziative che animano e accendono la voglia di leggere. «I sabato mattina abbiamo le letture per i bambini. Inoltre, organizziamo gruppi di lettura», annota Lidia.

Le persone al centro

Leggere a volte significa insomma mettere le persone al centro, dunque. Coinvolgerle. Animarle. Fare in modo che da un libro possano nascere spunti, riflessioni, contatti e relazioni. Si inseriscono in questo contesto le presentazioni. Che la nuova libreria di Massagno ha già in cantiere con alcuni scrittori, tra cui il ticinese Gianluca Grossi. «Nel nostro piccolo – riprende Lidia – cerchiamo di animare il comune con iniziative culturali e aggregative». Ecco perché il Rifugio letterario, seppur appena nato, si mette anche a disposizione per il festival Tutti i colori del giallo che ogni anno si svolge proprio a Massagno. E richiama sempre un buon numero di appassionati. Fedeli.

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