Nuovi casi di ebola in Liberia e Congo

Potrebbe essere stato un cane a far ripiombare la Liberia nell'incubo di Ebola, tre nuovi casi
(Foto Epa)
Ats
03.07.2015 17:27

ROMA - Potrebbe essere stato un cane a far ripiombare la Liberia nell'incubo di Ebola. Le prime indagini sui tre nuovi casi che si sono verificati negli ultimi giorni hanno individuato infatti proprio una carcassa disseppellita per essere mangiata l'unico punto di contatto tra i pazienti. Sempre un animale, questa volta una antilope, potrebbe essere invece tra le cause di un altro focolaio probabile in Congo.

I nuovi casi, di cui uno letale mentre gli altri due pazienti sono in condizioni stazionarie, hanno strozzato in gola il sospiro di sollievo provato nel paese meno di due mesi fa con la certificazione di 'virus free' ottenuta dall'Oms. Secondo le prime ricostruzioni riportate dai media locali le tre vittime, tutte del villaggio di Nedowein, a circa 50 chilometri dalla capitale Monrovia, non avevano viaggiato nei paesi dove l'epidemia è ancora in corso e non avevano avuto contatti con malati. L'unica attività comune sarebbe stata proprio il disseppellimento del cane, anche se tra le piste considerate ci sono la trasmissione dovuta a qualche caso non riconosciuto e scambiato per malaria o da parte di un guarito dal virus.

Non sarebbe comunque la prima volta che un animale trasmette il virus Ebola all'uomo, anche se il cane finora non era mai stato tra i 'sospettati', lista di cui fanno parte animali più selvatici, come le scimmie che oltretutto sono colpite dallo stesso virus umano, cosa che non avviene ad esempio con l'Hiv. La stessa epidemia che sta colpendo anche Sierra Leone e Guinea, dove ci sono ancora una ventina di casi a settimana, è iniziata probabilmente a causa di due pipistrelli cacciati dalla famiglia del 'paziente zero', sempre per essere usati come cibo.

Potrebbe essere invece un'antilope, cacciata e poi mangiata, ad aver causato un focolaio sempre di Ebola nella Repubblica democratica del Congo, nel villaggio di Masambio a 270 chilometri dalla capitale Kinshasa. "Quattro delle sei persone che hanno partecipato alla caccia sono morte - riferisce un comunicato dell'Oms - con sintomi riconducibili al virus Ebola". Il Congo non è nuovo a questo tipo di focolai, non a caso il virus deve il suo nome proprio a uno dei fiumi del Paese.