Consiglio federale

Nuovo aumento sulla bolletta per una riserva idroelettrica

Sommaruga presenta un’ulteriore misura per garantire l’approvvigionamento energetico in inverno – I costi saranno a carico dei consumatori – «La sicurezza non è mai gratuita, ma i gestori diano prova di responsabilità»
Le riserve di energia idroelettrica dovrebbero compensare eventuali penurie. © CdT / Chiara Zocchetti
Luca Faranda
08.09.2022 06:00

Si prospetta un nuovo e ulteriore aumento sulla bolletta per garantire l’approvvigionamento energetico durante i mesi invernali. Ieri l’Esecutivo ha aggiunto un altro tassello alla sua strategia, adottando l’ordinanza che dà un primo via libera alla costituzione di una riserva di energia idroelettrica - già annunciata lo scorso febbraio da Simonetta Sommaruga - che potrà essere utilizzata, ma solo in caso di assoluta necessità, nei mesi di febbraio e marzo del 2023.

I costi, che si aggirano tra 650 e 750 milioni di franchi, saranno sostenuti da tutti i consumatori finali mediante il contributo per l’utilizzo della rete che aumenterà di 1,2 centesimi per chilowattora. Nelle stime di febbraio il supplemento previsto era di 0,1 centesimi per KWh. «Per una famiglia l’incremento sarà di circa 4,50 franchi al mese. Ma questa riserva è una sicurezza e la sicurezza non è mai gratuita», chiosa la ministra, ammettendo che in alcuni casi questo aumento va ad aggiungersi ai rincari già massicci dei prezzi dell'energia. A suo avviso, tuttavia, i costi sono giustificati rispetto ai possibili danni provocati da un’eventuale carenza di energia elettrica.

«L’obiettivo del Consiglio federale è chiaro: il nostro Paese deve affrontare l’inverno con riserve e garanzie supplementari. Da settimane siamo all’opera per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento e il lavoro non è ancora finito», chiarisce la titolare del DATEC, ribadendo che la decisione di affidarsi anche a scorte di energia idroelettrica per far fronte a eventuali penurie era già stata presa a inizio anno.

Nelle prossime settimane Swissgrid lancerà la gara pubblica destinata ai gestori delle centrali idroelettriche ad accumulazione. Chi si aggiudicherà l’appalto sarà chiamato a trattenere - dietro pagamento di un’indennità - «una certa quantità di acqua che potrà essere richiamata quando necessaria». Questa riserva, sottolinea Sommaruga, è da intendersi come un’assicurazione al di fuori del mercato. Ciò significa che potrà essere utilizzata unicamente per compensare carenze energetiche critiche - prospettate per la fine del prossimo inverno - che il mercato stesso non può coprire. E se le offerte giunte dalla gara d’appalto sono troppo costose? In quel caso il DATEC potrà obbligare alcuni gestori a costituire una riserva contro il pagamento di un compenso stabilito dalle autorità stesse. «Ci aspettiamo che i gestori si prendano le loro responsabilità e non cerchino di trarre profitto dalla situazione», ammonisce Sommaruga.

L’obiettivo dichiarato è di raggiungere una scorta di 500 gigawattora, che dovrà essere garantita dal prossimo primo dicembre fino al 15 maggio 2023. «Per fare ciò sono necessari in media sette bacini idroelettrici situati in diverse zone del Paese», spiega Werner Luginbühl, presidente della Commissione federale dell’energia elettrica (ElCom). Nella migliore delle ipotesi, la riserva potrebbe permettere di coprire il fabbisogno di energia per 24 giorni.

Lo scorso febbraio l’Esecutivo aveva deciso di anticipare per via di ordinanza la soluzione proposta dalla legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili. Tale legge, ricorda Sommaruga, è attualmente in discussione alle Camere. Il timore, allora, era di rimanere a corto di elettricità a partire dal 2025, a causa della mancanza di un accordo in questo ambito con l’Unione europea: gli effetti della guerra in Ucraina hanno però anticipato il rischio di penuria. L’ordinanza adottata ieri, che comporta poche differenze rispetto al progetto di legge, sarà in vigore dal primo ottobre fino alla metà del 2025.

Questo provvedimento fa parte di una serie di misure volte a ridurre al minimo l’impatto della guerra in Ucraina sull’approvvigionamento: la scorsa settimana la Confederazione ha firmato un contratto con la società GE Gas Power per la fornitura di una centrale elettrica di riserva mobile, costituita da otto turbine funzionanti indifferentemente con gas, gasolio e idrogeno.