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Nessun candidato ha raggiunto i due terzi delle preferenze (89 voti) – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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22:19
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Il programma di domani, 4 votazioni e due fumate
Le votazioni per scegliere il 267. Papa riprenderanno domani. In mattinata, i cardinali elettori si ritroveranno prima delle 8 nel Palazzo Apostolico, per celebrare Messa e Lodi nella Cappella Paolina. A seguire si ritireranno alle 9.15 in Sistina per recitare l'Ora media e procedere poi alle prime due votazioni.
Poi il ritorno a Santa Marta con il pranzo in programma intorno alle 12.30. Alle 15.45 la nuova partenza verso il Palazzo apostolico, quindi alle 16.30 il ritiro in Sistina con altre due votazioni e al termine (intorno alle 19.30, salvo imprevisti come capitato oggi) la celebrazione dei Vespri.
Due sono le fumate previste nelle diverse giornate: una a fine mattinata, una la sera, ovvero al termine di entrambe le votazioni del mattino e del pomeriggio. A meno che il nuovo Papa non venga eletto alla prima delle due votazioni previste di mattina e di pomeriggio: in quel caso la fumata sarà anticipata attorno alle 10.30 se si raggiungerà l'intesa in mattinata o intorno alle 17.30 se sarà necessaria anche la prima votazione nel pomeriggio.
21:58
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Il primo voto per contarsi, italiani e bergogliani divisi
Il sorriso abbozzato a metà tra l'imbarazzo e la gratificazione la dice lunga di come sia entrato il cardinale Pietro Parolin nel conclave 2025. Il cardinale decano Giovanni Battista Re non si è potuto trattenere: «Auguri doppi», gli ha detto durante la celebrazione della messa pro Eligendo Pontifice condendo il tutto con un caloroso abbraccio. Un fuori programma ma anche l'espressione dal sen fuggita di un forte desiderata del partito romano che ora ci crede.
Parolin è il super favorito del conclave che stasera ha prodotto la sua prima fumata nera, lungamente attesa in piazza. Profilo altissimo, fine diplomatico, gradito in larga parte agli episcopati mondiali, ma vittima anche del fuoco amico durante le congregazioni generali per la sua gestione sia del caso Becciu (con documenti firmati da Francesco dal Gemelli con una sigla appena accennata che mettevano il cardinale fuori dal conclave), sia per l'accordo sulla nomina dei vescovi con la Cina. Un cedimento secondo i cardinali più tradizionalisti e gelosi dell'autonomia della Chiesa.
Gioca in suo sfavore anche non aver compiuto il cosiddetto bagno pastorale, cioè non aver guidato mai una diocesi. Ma il suo tratto affabile, caloroso, umano lo rende comunque ancora del tutto sovrapponibile all'identikit di pastore tracciato dal collegio cardinalizio in questi giorni di discussioni, anche tese.
In suo favore giocano anche le divisioni tra gli italiani e tra gli stessi bergogliani, arrivati non compatti alla meta. C'è chi punta sul maltese Mario Grech (come il gesuita Hoellerich), l'uomo del sinodo e delle riforme; chi su Matteo Zuppi, bergogliano nel suo ricalcare le orme di prete di strada di Francesco (lui si definiva un prete callejero) ma non amato da italiani di stampo più conservatore legati all'era di Benedetto XVI come l'elettore Giuseppe Betori più legato alla vecchia guardia ruiniana.
È sempre in questa divisione tra italiani e nel cosiddetto partito romano che avanza nelle ultime ore la figura di Fernando Filoni anche lui un diplomatico, entrato nel firmamento della storia diplomatica per essere stato l'unico ambasciatore occidentale a rimanere a Bagdad sotto i bombardamenti americani. Filoni, di origini pugliesi, 79 anni, collaboratore già di tre Papi, viene ben visto soprattutto da quanti vorrebbe un ritorno all'istituzione e all'osservanza stretta delle norme. Molti cardinali, da Müller a Stella, fino a Ruini, nelle Congregazioni generali, hanno invocato appunto, un papato capace di fare chiarezza, radicato nella tradizione.
Stasera si è proceduto al primo voto e quindi alla prima conta. I porporati sono arrivati in conclave stanchi, fiaccati da giorni di discussioni e celebrazioni. Nel giuramento a favor di camera si sono distinti per tenuta lo stesso Parolin, ma anche Frances Prevost, figura di compromesso, che sarebbe ora la carta degli americani ritrovatisi più compatti di quanto non fosse nelle attese. Emerge poi il filippino David, ultimo nome lanciato come outsider dal fronte della continuità mentre si appanna la figura dell'altro filippino, Louis Antonio Tagle. Restano in quota il francese Jean Marc Aveline, Matteo Zuppi e Pierbattista Pizzaballa.
Suggestivo anche l'ordine di entrata nella Sistina, che rispetta la successione dai cardinali vescovi ai cardinali diaconi, che ha visto sfilare in ordine Prevost, Tagle e Filoni, che qualcuno ipotizza come una terna papabile valida. Domani nuove votazioni e fumate. Prima però c'è spazio per gli inevitabili confronti a cena a Santa Marta.
21:00
21:00
La prima fumata è nera
La prima fumata è nera. Il nuovo Papa, successore di Francesco, non è stato scelto con il primo voto. Ciò significa, lo ricordiamo, che nessun candidato ha raggiunto i due terzi delle preferenze (89 voti).
Le schede sono state quindi forate, legate con un nastro e bruciate nella stufa installata alla Sistina (con il colorante per la fumata nera).
Gli occhi dei fedeli, in piazza San Pietro, erano tutti puntati sul comignolo montato sulla Cappella Sistina.
20:45
20:45
Perché la fumata non arriva?
20:15
20:15
In 30 mila a San Pietro per la fumata, 100 mila seguono diretta
Sono già 30 mila le persone che hanno raggiunto piazza San Pietro per assistere alla fumata. Lo si apprende dalla Questura. Il flusso di fedeli è in costante aumento.
Altre centomila persone sono collegate al canale YouTube di Vatican News che sta trasmettendo in diretta le immagini del comignolo della Cappella Sistina in attesa della prima fumata. Anche il numero di chi segue la diretta che cresce di minuto in minuto, in attesa di conoscere l'esito della prima votazione dei cardinali riuniti in conclave.
19:04
19:04
Gli occhi puntati sul comignolo
18:54
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I fedeli raccolti in preghiera
17:50
17:50
Extra omnes, i cardinali si chiudono in Sistina
Alle 17.46 è stata chiusa la porta della Cappella Sistina. Con l'«extra omnes» pronunciato dal maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Diego Ravelli, prende il via il conclave per eleggere il 267. Papa.
Tutti gli astanti lasciano la cappella Sistina, all'interno della quale restano solo i cardinali elettori, lo stesso maestro e l'ecclesiastico incaricato di tenere l'ultima meditazione prima delle votazioni, il cardinale Raniero Cantalamessa. Una volta usciti tutti il maestro chiude la porta d'accesso alla cappella Sistina.
Al termine della meditazione, anche il maestro e il cardinale Cantalamessa lasciano la cappella Sistina e si avviano le operazioni di voto.
I cardinali, prima di cominciare i lavori, hanno giurato prima tutti insieme e poi singolarmente. Giurano davanti a Dio di essere fedeli al loro compito in caso di elezione a Papa e giurano anche segretezza sui lavori del conclave.
17:26
17:26
«Il nuovo Pontefice unisca e risvegli le coscienze»
Il Papa che desidera la Chiesa è quello che «meglio sappia risvegliare le coscienze di tutti e le energie morali e spirituali nella società odierna, caratterizzata da grande progresso tecnologico, ma che tende a dimenticare Dio». Il cardinale decano Giovanni Battista Re, nella messa 'Pro eligendo Romano Pontifice', concelebrata stamane nella Basilica di San Pietro con i 133 cardinali elettori che da oggi pomeriggio partecipano al Conclave, non ha mancato di delineare aspettative e sollecitazioni verso la figura che prenderà il posto di Papa Francesco.
In una Basilica affollata da 5.000 persone, presenti in tutto 340 tra cardinali, vescovi e prelati, il 91/enne decano del Sacro Collegio ha presieduto col consueto piglio sicuro il rito che introduce ai lavori per l'elezione del nuovo Pontefice. E ha invocato nell'omelia «l'aiuto dello Spirito Santo» perché «sia eletto il Papa di cui la Chiesa e l'umanità hanno bisogno in questo tornante della storia tanto difficile, complesso e tormentato».
I cardinali elettori «si preparano ad un atto di massima responsabilità umana ed ecclesiale e ad una scelta di eccezionale importanza - ha spiegato Re nell'omelia -; un atto umano per il quale si deve lasciar cadere ogni considerazione personale, e avere nella mente e nel cuore solo il Dio di Gesù Cristo e il bene della Chiesa e dell'umanità».
Secondo il cardinale decano, nel sottolineare che «l'amore è la sola forza capace di cambiare il mondo» e ricordando l'invito che viene dalla liturgia del giorno «all'amore fraterno, all'aiuto vicendevole e all'impegno per la comunione ecclesiale e per la fraternità umana universale», fra i compiti di ogni successore di Pietro c'è quello« di far crescere la comunione: la comunione di tutti i cristiani con Cristo; la comunione dei vescovi col Papa; la comunione dei vescovi fra di loro». E «non una comunione autoreferenziale, ma tutta tesa alla comunione fra le persone, i popoli e le culture».
C'è poi il forte richiamo «a mantenere l'unità della Chiesa», che è voluta da Cristo«, »un'unità che non significa uniformità, ma salda e profonda comunione nelle diversità, purché si rimanga sempre nella piena fedeltà al Vangelo«.
L'invocazione allo Spirito, »che negli ultimi cento anni ci ha donato una serie di Pontefici veramente santi e veramente grandi«, è anche che »ci regali ora un Papa secondo il cuore di Dio per il bene della Chiesa e dell'umanità«.
»Il mondo di oggi attende molto dalla Chiesa - ha sottolineato infine Re - per la salvaguardia di quei valori fondamentali, umani e spirituali, senza i quali la convivenza umana non sarà migliore né portatrice di bene per le future generazioni«. E la preghiera finale è che siano »illuminate le menti« dei cardinali elettori e siano resi »concordi nell'elezione del Papa di cui ha bisogno il nostro tempo«.
16:32
16:32
I cardinali in preghiera nella Cappella Paolina
I 133 cardinali elettori sono riuniti in preghiera nella Cappella Paolina prima di entrare in processione nella Cappella Sistina per dare inizio al Conclave.
16:06
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Ecco i momenti salienti della Messa pro eligendo Romano Pontifice
14:15
14:15
Linee telefoniche disattivate dalle 15.00
Dalle 15 di oggi «tutti gli impianti di trasmissione del segnale di telecomunicazione per cellulare radiomobile presenti nel territorio dello Stato della Città del Vaticano saranno disattivati», ha comunicato l'ufficio di presidenza del Governatorato. «Il ripristino del segnale sarà effettuato all'annuncio dell'avvenuta elezione del Sommo Pontefice». Una misura volta a scongiurare fughe di notizie.
12:24
12:24
Prima di lasciare i telefonini, gli ultimi post
Nell'era digitale anche i cardinali fanno fatica a lasciare il telefonino, un po' come gli studenti prima dell'esame di maturità. E così, prima del silenzio, al quale saranno costretti durante il conclave, sono molti i porporati che hanno salutato i follower con un ultimo post.
L'arcivescovo di Santiago del Cile, Fernando Chomali, prima ha postato su X un video dove lava in un lavandino la camicia bianca per entrare in conclave e poi ha fatto un post nel quale dice: «Oggi entro nel conclave senza cellulare. Solo davanti a Dio si può votare chi sarà il Papa. Una responsabilità che mi travolge».
Il cardinale di Algeri, Jean Paul Vesco, saluta invece i suoi 'amici' di Facebook così: «Stasera entro nel silenzio del conclave, non vedo l'ora... questa arcaica istituzione dell'XI secolo sta dimostrando un'incredibile modernità nel tempo della sovramediazione, dei social media e delle nostre dipendenze digitali. Niente più telefoni o internet, le finestre delle nostre camere sono sigillate.... Ne usciremo con la proclamazione: 'habemus papam!' Che avventura davvero!».
Anche il cardinale conservatore Raymond Burke sceglie Facebook e in un video lancia un appello: «È urgente la vostra preghiera per i cardinali che entrano in conclave per scegliere il successore di San Pietro».
Lascia un post prima di lasciare il cellulare spento anche il più giovane del collegio: l'ucraino Mykola Bycok. Ma non pensa solo al gravoso compito che gli spetta, a soli 45 anni, ovvero l'elezione del nuovo Papa. «Mentre sarò nella Sistina pregherò per la pace giusta in Ucraina», scrive sui social.
11:24
11:24
Messa pro eligendo, 5mila persone in basilica
Sono oltre cinquemila i fedeli nella basilica di San Pietro che sono presenti alla messa 'pro eligendo', presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re. È la stima dei media vaticani.
Molta gente sta seguendo la funzione, che precede l'ingresso in conclave dei cardinali di oggi pomeriggio, anche in Piazza San Pietro, attraverso i maxischermi, nonostante l'alternarsi di sole e pioggia.
11:16
11:16
Cardinali in San Pietro per la messa Pro eligendo Pontifice
I cardinali, sia quelli che partecipato al Conclave che i non elettori, sono nella Basilica di San Pietro, dove viene celebrata la messa 'Pro eligendo Romano Pontifice'.
La messa è concelebrata dai cardinali elettori e presieduta dal decano del Collegio cardinalizio, Giovanni Battista Re.
Stamane, i porporati che ancora non l'avevano fatto, hanno completato la sistemazione nelle proprie stanze nella residenza di Casa Santa Marta o nell'adiacente Santa Marta Vecchia, dove alloggeranno in questi giorni di Conclave.
Questo pomeriggio alle 16.20, nella Prima Loggia del Palazzo apostolico vaticano, con la processione degli elettori dalla Cappella Paolina alla Sistina inizieranno le operazioni preliminari del Conclave, cui seguirà l'eventuale prima votazione e, nel tardo pomeriggio, la prima 'fumata'.
11:10
11:10
Due cardinali svizzeri hanno diritto di voto al conclave
Al via oggi il conclave per eleggere il futuro Papa. Hanno diritto di voto tutti i cardinali di età inferiore agli 80 anni: tra questi ve ne sono due svizzeri. Si tratta del 75enne Kurt Koch di Basilea e il 78enne Emil Paul Tscherrig del Vallese.
Kurt Koch ex vescovo di Basilea è stato nominato presidente del Pontificio Consiglio per l'Unità dei Cristiani da Papa Benedetto XVI nel 2010, diventando così il «ministro ecumenico» del Papa. Nello stesso anno Koch è diventato cardinale.
Nato nel 1950 a Emmenbrücke (LU), Kurt Koch ha studiato teologia a Lucerna e a Monaco ed è stato ordinato sacerdote nel 1982. Dopo l'ottenimento del dottorato nel 1987, è stato nominato professore ordinario di dogmatica e liturgia alla Facoltà di teologia di Lucerna due anni più tardi. In qualità di vescovo ha presieduto la Conferenza episcopale svizzera (CVS) dal 2007 al 2009.
Emil Paul Tscherrig, nato nel 1947 a Unterems, in Alto Vallese, è stato nominato cardinale da Papa Francesco nel 2023. Nel 2017 è stato il primo non italiano a diventare nunzio apostolico per l'Italia e San Marino. Nel 2016, nell'ambito della crisi politica in Venezuela, ha mediato tra governo e opposizione durante le proteste nel paese latinoamericano.
Tscherrig ha studiato teologia all'università di Friburgo e alla Pontificia accademia ecclesiastica a Roma e diventa membro del servizio diplomatico della Santa Sede nel 1978 sotto papa Giovanni Paolo II. In questo contesto ha esercitato nelle nunziature apostoliche in particolare in Argentina, Uganda, Corea del Sud e Bangladesh. In Argentina Tscherrig conosce Jorge Bergoglio - diventato poi Papa Francesco - quando era ancora arcivescovo di Buenos Aires.
Nel 1996, Papa Giovanni Paolo II lo ha nominato nunzio apostolico (ambasciatore del Vaticano) in Burundi e lo ha consacrato arcivescovo.
09:43
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Quando sono previste le fumate?
Oggi la prima fumata del conclave ci sarà «non prima delle 19», secondo quanto spiegato dal direttore della sala stampa vaticana Matteo Bruni. Dal momento dell'ingresso in Sistina, intorno alle 16.30, ci sarà la catechesi del card. Raniero Cantalamessa, il giuramento, dunque il voto, quindi la fumata.Da domani le fumate saranno intorno alle 10.30 (in questo caso solo se bianca) o alle 12; nel pomeriggio alle 17.30 (anche in questo caso solo se bianca) o intorno alle 19. Le fumate sono dunque di base due al giorno, con la possibilità di anticiparle in caso di esito positivo.