«Ogni anno siamo in piazza per portare fortuna alla gente»

Un vestito completamente nero ad eccezione dei bottoni dorati e di un foulard rosso intorno al collo, un cilindro in testa e – almeno nell’immaginario collettivo – una lunga scala in spalla. Si presentano così gli spazzacamini, che portano fortuna (così narra la leggenda) a chi li incontra.
A Locarno capita di incontrarli in carne ed ossa ogni 1. gennaio, in occasione del discorso di inizio anno da parte del sindaco, dove si radunano per distribuire i «ghellini» e gli auguri di un ottimo nuovo inizio. Una simpatica idea che viene proposta da 23 anni grazie all’intuizione dello spazzacamino Fabio Polverini. «L’aspetto che preferisco del mio mestiere è proprio incontrare la gente e parlarci. Soprattutto nelle valli, dove vieni accolto come portafortuna ancora prima che come spazzacamino. Lo noto quando mi mettono una mano sulla spalla per salutarmi sperando che questo amichevole gesto sia per loro di buon auspicio». Fabio Polverini ha appreso il suo mestiere dal padre Fedele, che ha fondato insieme alla madre Ornella la ditta di famiglia nel 1969. Da allora si è dato da fare, non solo liberando i camini dalla fuliggine, ma portando i suoi colleghi in piazza Grande a Locarno in occasione degli auguri di Capodanno. «L’idea degli spazzacamini in piazza mi è venuta insieme al compianto Gianfranco Perazzi, allora presidente dell’Ente per le iniziative del Locarnese», ricorda Polverini, «portare avanti questa tradizione è per me motivo di particolare orgoglio».

Tanto lavoro, pochi apprendisti
Non c’è però solo la distribuzione dei famosi «ghellini» portafortuna nelle loro attività. «Teniamo anche pulita l’aria che respiriamo», spiega Polverini. «Una legge cantonale prevede la pulizia annua del camino, delle caldaie ma anche dei riscaldamenti a nafta, a gas, a legna e pellet. Rilasciano tutti polveri fini che vanno nell’aria perciò è importante tenerli sotto controllo». Di lavoro da fare dunque c’è n’è. «Quello che manca purtroppo sono gli apprendisti, ma non è vero che è un mestiere in via d’estinzione. Anche se le caldaie verranno sostituite dalle termopompe, continueranno ad esistere i camini, le stufe a pellet o a legna come anche i forni per le pizze. Come membro della Società cantonale spazzacamini Ticino, ai giovani dico che questo settore puo offrire loro un futuro».

«Esperienza arricchente»
Per la formazione di giovani leve esiste una scuola a Trevano, si tratta di un laboratorio tecnico per formare gli apprendisti sui diversi impianti il cui percorso per il diploma dura 3 anni, più eventuali specializzazioni. «Anche se quello che conta di più è ancora l’esperienza sul campo. Il nostro è un lavoro poco sedentario, ci si sposta sul territorio e questo dà anche la possibilità di incontrare tantissime persone interessanti. Ascoltare i loro racconti è arricchente dal punto di vista umano, non senti di perdere tempo ma al contrario lo guadagni perché c’è sempre da imparare dagli altri. Poi è vero che ci si sporca, ma la doccia a casa ce l’abbiamo tutti».
Ma perché gli spazzacamini portano fortuna? La credenza affonda le sue origini nel 1600, quando uno spazzacamino all’interno di una canna fumaria che stava pulendo udì di un attentato ai danni di Re Luigi XIII. Informato subito il sovrano, gli salvò così la vita.