«Oltre seicento impiccagioni in Iran da gennaio»

Più di 600 persone sono state giustiziate in Iran dall'inizio dell'anno. Si tratta del bilancio più alto in otto anni. Lo ha denunciato oggi l'ong Iran Human Rights (Ihr) con sede in Norvegia.
Nove esecuzioni hanno avuto luogo in un solo giorno questa settimana in una prigione vicino a Teheran, mentre due persone rischiano l'esecuzione per adulterio, afferma ancora l'ong, che insieme ad altre organizzazioni non governative, ha accusato l'Iran di utilizzare la pena di morte come mezzo per seminare paura, a seguito delle proteste sui diritti delle donne che hanno attraversato il Paese per diversi mesi a partire da settembre 2022 dopo la morte in custodia dell'attivista curdo-iraniana Mahsa Amini, fermata dalla polizia morale per non aver indossato 'correttamente' il velo islamico.
«La comunità internazionale deve reagire alle oltre 600 esecuzioni in 10 mesi, ovvero due omicidi di stato al giorno», ha affermato il direttore dell'Ihr Mahmood Amiry-Moghaddam. «Il silenzio è un consenso indiretto a questi crimini», ha aggiunto, sottolineando che all'inizio di questa settimana l'Iran ha assunto la presidenza del Forum Sociale del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite. Le 604 esecuzioni registrate dall'Ong sono superiori alle 582 registrate nel 2022, e sono le più numerose dal 2015, quando invece furono registrate 972 esecuzioni. Gli attivisti hanno espresso sgomento per il crescente numero di esecuzioni legate alla droga, aumentate negli ultimi anni dopo essere diminuite in seguito alle modifiche al codice penale iraniano. Le ultime esecuzioni di mercoledì hanno coinvolto nove uomini, tra cui un afghano, impiccati nel carcere Ghezel Hesar di Karaj, un sobborgo di Teheran, la maggior parte dei quali per omicidio, secondo l'Ihr.
L'Ong sostiene inoltre che un uomo e una donna, Abolfazl Barat Vakili e Leila Kholghi Sakachayi, sono stati condannati a morte da un tribunale di Teheran ad agosto per adulterio. Il sesso al di fuori del matrimonio è illegale in Iran, ma le condanne a morte per adulterio sono diventate più rare negli ultimi anni.