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Ondata di licenziamenti e sospensioni negli USA per i commenti sull’omicidio di Charlie Kirk

Insegnanti, militari, giornalisti e dipendenti pubblici puniti per post critici sui social. L’amministrazione Trump promette misure contro cittadini stranieri, mentre il Pentagono indaga sul personale coinvolto
©OLGA FEDOROVA
Ats
13.09.2025 17:33

Le reazioni sui social media all'omicidio dell'attivista di estrema destra Charlie Kirk sono costate il lavoro a diverse persone, mentre le autorità di numerosi stati reprimono i commenti critici, in un Paese dove la piena libertà di espressione garantita dal primo emendamento arriva a proteggere anche il rogo della bandiera americana.

Tra coloro che sono stati licenziati, sospesi o censurati negli ultimi giorni per le loro opinioni figurano insegnanti, vigili del fuoco, giornalisti, politici, un dipendente dei servizi segreti e un dipendente di una nota squadra di football della Nfl. I licenziamenti giungono mentre l'amministrazione di Donald Trump promette di prendere provvedimenti contro i cittadini stranieri che ritiene stiano «lodando, razionalizzando o sminuendo» l'omicidio di Kirk, lui stesso un fervente sostenitore della libertà di parola.

Nel frattempo, Pete Hegseth, il segretario alla guerra, ha ordinato al personale di «trovare e identificare i militari e qualsiasi individuo associato al Pentagono che abbia deriso o sia sembrato tollerare l'omicidio di Charlie Kirk», ha riferito Nbc News. L'emittente, citando due funzionari del Pentagono, ha affermato che diversi membri dell'esercito sono stati sollevati dai loro incarichi a causa di post sui social media e che «decine» di altri, inclusi dipendenti civili del Pentagono, sono stati «messi sotto accusa su X». Oltre agli sforzi repressivi del governo, diverse personalità e gruppi conservatori stanno cercando di raccogliere e denunciare esempi di commenti considerati discutibili.

Laura Loomer, una fedelissima di Trump, ha scritto su X: «Preparatevi a vedere rovinate tutte le vostre future aspirazioni professionali se siete abbastanza malati da festeggiare la sua morte. Vi farò desiderare di non aver mai aperto bocca». Scott Presler, un attivista di estrema destra con 2,3 milioni di follower su X, ha chiesto dritte sugli insegnanti che «festeggiano la morte di Kirk» e ha condiviso post e profili sui social media di presunti colpevoli, inclusi dettagli sui loro luoghi di lavoro.

In Florida, il consiglio scolastico statale ha emesso un memorandum proattivo che intima specificamente ai dipendenti scolastici di non pubblicare opinioni personali che «possano minare la fiducia degli studenti e delle famiglie che assistono». Due insegnanti della contea di Clay sono stati allontanati dalle loro aule e sottoposti a indagine statale: uno, un'insegnante di scuola elementare, ha pubblicato sul suo account social personale un articolo sulla sparatoria e le parole: «Questo potrebbe non essere il necrologio che tutti speravamo di leggere, ma per me è un buon secondo».

L'altro, un consulente scolastico di una scuola superiore, ha accennato in un post alla posizione di Kirk, espressa nel 2023, secondo cui «valeva la pena» avere «qualche morte per arma da fuoco ogni anno» per proteggere il «diritto divino» di possedere un'arma. Il consulente ha scritto: «37 anni nell'istruzione pubblica, pronto a farmi una pallottola per i miei figli. No, non sto versando una lacrima, ha scelto di sacrificarsi per i diritti da proteggere. Il karma è una stronzata». Probabilmente la persona più in vista a perdere il lavoro è stata Matthew Dowd, un analista politico veterano licenziato dalla Msnbc per aver suggerito in diretta che la retorica radicale di Kirk potrebbe aver contribuito alla violenza che lo ha ucciso.

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