Orban: «Il 95% degli ungheresi contrari all'Ucraina nella UE»

Il 95% dei cittadini che hanno partecipato alla consultazione nazionale, non vincolante, indetta dall'Ungheria sull'adesione dell'Ucraina all'Ue si è espressa in senso contrario. Lo ha annunciato il primo ministro ungherese Viktor Orbán arrivando al vertice dei leader europei a Bruxelles.
Secondo le autorità ungheresi hanno votato oltre 2,2 milioni di cittadini.
«Se integrassimo l'Ucraina nell'Unione Europea, integreremmo anche la guerra e non vorremmo stare insieme in una comunità con un Paese che è in guerra e che rappresenta un pericolo imminente per noi. Perché se un membro dell'Unione Europea è in guerra, significa che l'Unione Europea è in guerra e questo non ci piace», ha spiegato Orbán ai cronisti.
Il premier ungherese ha glissato poi su un ipotetico cambiamento di posizione di Budapest nel caso di una tregua tra Russia e Ucraina. «Non c'è un cessate il fuoco», ha tagliato corto. Orban si è poi soffermato sulla questione dei dazi americani, sostenendo che «il problema è che il negoziatore americano è molto forte, i nostri sono piuttosto deboli».
Il risultato annunciato da Orban sulla consultazione sull'Ucraina è relativo al voto espresso da 2,2 milioni di elettori, secondo la stima delle autorità ungheresi. Gli elettori ungheresi sono circa 8,2 milioni su 9,6 milioni di abitanti, con un'affluenza media di poco inferiore al 60% (dati Ifes).
Tra i temi affrontati da Orban anche il Budapest Pride. A un giornalista che chiedeva conto della partecipazione alla marcia di uno dei figli del premier, il politico ungherese ha risposto: «sono tutti adulti, quindi fanno le loro scelte sulla loro vita».
«La ribellione è la posizione dell'Ungheria» sulla migrazione, ha detto ancora Orban. «Abbiamo discusso cento volte su come cambiare e rendere più efficace il regolamento sull'immigrazione e non è successo nulla. Quindi, se vi riunite per fare una bella riunione e fare bei pensieri, non funzionerà mai. L'unico modo per fermarli, come abbiamo fatto noi ungheresi, è che nessuno possa entrare nel territorio ungherese senza avere un permesso dalle autorità ungheresi. Se non si fa così, non funzionerà mai. Suggerisco a tutti i miei colleghi: ribellione, ribellione e ribellione», ha aggiunto, arrivando al vertice dei leader europei.
«Questo è ciò che ha fatto l'Ungheria. Ogni giorno dobbiamo pagare 1 milione di euro perché fermiamo i migranti. Questo è il prezzo della ribellione, ma funziona. È un buon investimento per il nostro futuro. La ribellione è l'unica soluzione», ha proseguito Orban, riferendosi alla multa inflitta dalla Corte di giustizia Ue all'Ungheria per non aver rispettato i suoi obblighi in materia di asilo e migrazione.