Origini ticinesi per Manuel Valls

La madre del neopremier di Francia è della Valle di Blenio. Lui: "Ci sono stato spesso da bambino, per grotti e sentieri di montagna"
Red. Online
02.04.2014 10:14

PARIGI/BERNA - Il socialista Manuel Valls, nominato lunedì da François Hollande nuovo primo ministro francese, ha anche origini ticinesi. Sua madre è l'insegnante Luisangela Galfetti, di Ludiano (Valle di Blenio), sorella dell'architetto Aurelio.

Considerato all'ala destra e "blairista" del PS, a suo agio nelle questioni concernenti la sicurezza, Valls è stato deputato-sindaco di Evry, città della periferia parigina, dove sorge la celebre cattedrale, opera di un altro architetto ticinese, Mario Botta. Il neo premier francese ha origini straniere anche per parte di padre: è infatti figlio del pittore catalano Xavier Valls (1923-2006), stabilitosi a Parigi nel 1949.

In un'intervista a swissinfo.ch nel 2008, Manuel Valls aveva confidato che in Ticino "ci sono andato molto spesso da bambino. Stavo dai nonni. Mi piacevano le passeggiate, le mangiate nei grotti, le cappelle lungo i sentieri di montagna".

Il nuovo premier socialista è considerato un poliglotta (parla molto bene il catalano e l'italiano), ma non possiede la nazionalità elvetica. È stato naturalizzato come cittadino francese nel 1982.

La sua nomina ministeriale non ha però sorpreso gli addetti ai lavori, vista la popolarità di cui gode presso ampi strati dell'opinione pubblica per il suo stile semplice e diretto. "Vedere ciò che è diventato è molto sorprendente", ha dichiarato all'AFP il 52.enne giornalista della RSI Michele Galfetti, che è cugino di Manuel Valls. "L'ultima volta che l'ho visto, avevo 15 anni. All'epoca era una persona estremamente timida, poco a suo agio con le persone", ha aggiunto Galfetti.

Nato a Barcellona nel 1962, Valls ha aderito al Partito socialista già nel 1980 per appoggiare Michel Rocard. Dal 2001 è stato sindaco di Evry e dal 2002 deputato della prima circoscrizione dell'Essonne. Nel recente passato è stato anche al centro di polemiche all'interno del partito per aver difeso il "no" al progetto di Costituzione europea. In quell'occasione, Hollande - allora primo segretario del Ps - aveva invitato a votare "sì".

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