Sudafrica

Orrore a Johannesburg, lapidati nove minatori illegali

Gli autori del barbaro atto sono dei colleghi rivali, ai quali i poliziotti stanno dando la caccia
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Ats
01.02.2020 20:03

L’orrore più recente in Sudafrica ha il volto di nove corpi di minatori illegali del Lesotho morti a seguito di lapidazione e trovati in un sobborgo di Johannesburg. Un decimo minatore è stato gravemente ferito.

Si sospetta sia stato un gruppo di minatori rivali ad aver compiuto l’ «attacco barbaro», come lo ha definito il tenente generale Elias Mawela, commissario provinciale del Gauteng che ha convocato ufficiali di altre unità avviando una vera e propria «caccia all’uomo».

«Condanniamo questo attacco barbaro e ci assicureremo di non lasciare nulla di intentato nel far sì che il popolo di Matholeville e Roodepoort si senta al sicuro», ha dichiarato Mawela. «I sospetti saranno arrestati il prima possibile e la polizia non dormirà finché non li troveremo», ha aggiunto il commissario.

«Sembrerebbe che le violenze siano esplose tra gruppi di minatori illegali che agiscono nella zona», ha spiegato Mavela Masondo, portavoce della polizia. Sono 87, intanto, le persone sottoposte ad interrogatorio.

Secondo le stime della Commissione per i diritti umani sudafricana, nel Paese i minatori illegali sono migliaia. Gli scontri con morti e feriti tra gruppi rivali di lavoratori sono relativamente comuni. Il Sudafrica, infatti, è uno dei paesi più violenti al mondo: secondo i dati del governo, oltre 21.000 persone sono state uccise tra aprile 2018 e marzo 2019, vale a dire una media di 58 omicidi al giorno.

Quando non rischiano di morire per scontri, poi, i minatori sono spesso vittime di malattie polmonari mortali contratte sottoterra: una per tutte la micidiale silicosi, causata dall’inalazione di polvere da rocce contenenti oro. Tale polvere si deposita nei polmoni causando cicatrici permanenti e può portare alla tubercolosi.

Le violenze del Sudafrica sono però caratterizzate anche da tensioni etniche molto forti. Questa settimana, dopo giorni di proteste per l’omicidio di un capitano di polizia durante uno scontro con un sospetto rapinatore, la polizia sudafricana ha effettuato una serie di irruzioni in abitazioni a Diepsloot, città a nord di Johannesburg, trovando cento stranieri privi di documenti.

I residenti hanno accusato dell’omicidio un uomo dello Zimbabwe, la cui fotografia è stata ampiamente diffusa sui social media. Gli abitanti del posto sono scesi dunque per strada prendendo di mira negozi di proprietà di cittadini stranieri, spesso capri espiatori in simili episodi. Molti sudafricani che vivono nell’area hanno condannato l’accanimento contro gli stranieri, altri hanno avvertito i migranti africani di comportarsi bene o di lasciare il Paese.