Lupo

Otto pecore ritrovate morte e un lama precipitato a Bosco Gurin

UCT e APTdaiGP denunciano quella definiscono l'ennesima predazione, questa volta nei pressi della bocchetta denominata Guriner Furgge
© CdT/ Chiara Zocchetti
Red. Online
28.07.2023 15:46

Durante la scorsa settimana vi è stata un'ennesima predazione da lupo nei pressi della bocchetta denominata Guriner Furgge sopra Bosco Gurin a un gregge di ovini non proteggibili. Sono l’Unione contadini ticinesi (UCT) e l’Associazione per la protezione del territorio dai grandi predatori (APTdaiGP) a comunicarlo, informando pure di avere sollecitato il Governo a un intervento urgente. I capi ritrovati morti sono 8. Altri 4 sono ancora dispersi. 

«Il proprietario del gregge – scrivono ancora – il mattino seguente la predazione ha incontrato a distanza ravvicinata e filmato un singolo lupo che si aggirava indisturbato e spavaldo nella zona dell'attacco. Probabilmente a causa della predazione, il gregge si è in seguito spostato sui ripidi pendii erbosi e rocciosi del Martschenspitz (pizzo adiacente alla bocchetta). Il lama che da diversi anni accompagnava il gregge e lo difendeva in modo abbastanza efficace con la propria mole e il suo istinto territoriale, forse a causa di una colluttazione con il lupo, è caduto dall’alto e si è sfracellato nelle pietraie sottostanti». Sarà l’analisi del DNA a stabilire se i segni sospetti rinvenuti sul corpo del lama appartengano effettivamente a un lupo (per i camelidi la soglia minima per l’abbattimento è di un singolo capo).

Già in giugno vi era stata nella zona la predazione di due ovini che si erano allontanati dal gregge. Non lontano dal luogo dell’attacco, il guardiacaccia aveva poi potuto raccogliere sterco di lupo per cui ora sul sito dell’Ufficio della caccia e della pesca, anche questa predazione è stata attribuita al lupo.

Il collare contro le predazioni

«L'azienda colpita è una delle 16 che ha aderito al progetto dello Studio Alpino che promuove la protezione delle greggi tramite i feromoni dissuasori e tutti i capi predati, compreso il lama, ne erano privi. L’ipotesi di base era che per tenere lontano dal gregge il lupo, sarebbe bastato che la metà delle pecore portasse un collare con un diffusore di feromoni. La pratica ha dimostrato che quando alcuni capi privi di questo collare con diffusore si allontanano da gregge possono però comunque venire attaccati. Quindi la protezione di gruppo si è dimostrata limitata».

L’Unione contadini ticinesi e l’Associazione per la protezione del territorio dai grandi predatori hanno inoltrato i giorni scorsi al Consiglio di Stato una richiesta urgente di abbattimento del lupo in questione. Nella lettera si sollecitava anche il Governo a finanziare urgentemente l'estensione dei collari con diffusore a tutti i capi del gregge che altrimenti rimarrebbero in grave pericolo. «Ci si attende ora che anche lo Stato faccia la sua parte contenendo l’espansione del lupo come si è ampiamente affermato di voler agire al momento in cui si è modificata l’Ordinanza federale sulla caccia entrata in vigore lo scorso 1. luglio. Modificata dal Consiglio federale proprio per “facilitare l’abbattimento di lupi problematici”. Soprattutto, rinnoviamo l’invito al Cantone di non farsi bloccare da un groviglio legislativo eccessivamente teorico e rigido, continuamente in ritardo rispetto a quanto avviene sul nostro territorio. Sia invece energico nelle sue richieste agli Uffici federali, rifiutandone le tattiche temporeggiatrici ed i cavilli legali promuovendo, al pari di altri Cantoni, un’applicazione dei regolamenti più vicina alle necessità di chi vive e subisce la realtà delle predazioni».

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