Paesi arabi, Germania e USA per ridare «notti» al turismo

Mille e una notte negli hotel del Luganese. Dai paesi arabi arrivano segnali incoraggianti per il turismo della nostra regione. Da gennaio a settembre è stato registrato un migliaio di pernottamenti in più rispetto allo stesso periodo del 2023 – soprattutto grazie ai turisti provenienti dall’Arabia Saudita (+2.267) – e Lugano Region si prepara a investire ancora nella promozione su questi mercati. Ad esempio coinvolgendo Aseel Omran, cantante e attrice di Riyad, che domani tra l’altro compirà trentacinque anni – auguri – e che ha 6,7 milioni di seguaci su Instagram. Sua sorella, Lojain Omran, presentatrice e influencer, di followers ne conta 11,8 milioni e di recente ha fatto un viaggio in Svizzera passando anche dal Ceresio e, ovviamente, documentando il tutto sui social network. Per Lugano, una manna. È il marketing dell’era digitale. L’importante è che i visitatori arrivino. «A chi viene dai paesi arabi – commenta il direttore di Lugano Region Massimo Boni – Lugano piace molto perché è tranquilla, offre un clima mite, una via dello shopping e del buon cibo». E questi turisti, contrariamente a quanto qualcuno potrebbe pensare, «non sono nemmeno troppo complicati».
Proporzioni ribaltate
Aumentare gli sforzi promozionali nel vicino Oriente sarà possibile, quando l’assemblea dell’ente turistico, l’11 dicembre, darà il suo consenso al preventivo 2025, cambiando la proporzione degli investimenti. Finora, come ci spiega sempre Boni, è stato impiegato il 65% del budget per la Svizzera e il Nord Italia e il 35% per l’estero, puntando soprattutto su Germania, USA, Paesi arabi e, per il turismo di lusso, sul Brasile. La nuova idea è spendere il 37% per i mercati più vicini e il 63% per quelli più lontani. Tra questi ultimi, una particolare attenzione verrà data agli Stati Uniti, con un lavoro di visita dei principali operatori turistici, e alla Germania, con una pubblicazione dedicata al Luganese sulla rivista di Merian e viaggi stampa organizzati per i giornalisti del Bayern e del Baden-Württemberg. Per la cronaca, i pernottamenti di turisti tedeschi nel Luganese sono stati 2.445 in meno dello scorso anno, sempre da gennaio a settembre. Sono diminuiti anche gli italiani (-5.659) e soprattutto gli svizzeri (-45.361) mentre tra chi ha portato un segno più spiccano gli Stati Uniti (+5.470) «dove dall’anno prossimo, tra noi e l’Agenzia turistica ticinese, investiremo poco più di 100 mila franchi» fa sapere Boni. Nonostante le nuove proporzioni di spesa, Lugano Region continuerà a puntare anche sul resto della Svizzera e sull’Italia: «Rinunciarci, per noi e per il prodotto che siamo in grado di offrire, sarebbe troppo rischioso».
85 su 100
Complessivamente, rispetto al 2023, il Luganese ha finora perso 45.476 pernottamenti, che rappresenta circa il 6% rispetto allo periodo gennaio-settembre del 2023. Chiaramente sarebbe stato meglio guadagnarli, ma il dato in sé racconta poco dello stato di salute di una destinazione turistica. Mancano i dati sul turismo di giornata, quelli sugli affitti, quelli sui letti «persi» a causa della vendita o del rinnovo delle strutture alberghiere, ma soprattutto, come scrivevamo sull’edizione di mercoledì scorso parlando del Mendrisiotto, mancano indicazioni qualitative su come si sono trovate, quelle persone, nel Luganese, su cosa hanno apprezzato e cosa invece no. Su questo «terreno», Lugano Region ha diverse antenne. Una è il monitoraggio dei commenti che appaiono sui social network, un’altra l’analisi dei commenti ricevuti all’infopoint di via Magatti. Poi c’è Data Appeal, una piattaforma che valuta il «sentiment» di una destinazione turistica raccogliendo le «tracce digitali» lasciate dai visitatori, in primis le recensioni online su hotel, ristoranti, trasporti, attrazioni e proposte d’intrattenimento. Lugano veleggia a quota 85 punti su 100, e quest’anno è migliorata. Come spiegatoci da Lugano Region, la regina del Ceresio ha un rendimento abbastanza regolare: non ci sono aree dove spicca in modo netto in positivo o negativo. Chi analizza i dati ha però notato una cosa: nei periodi di maggiore affluenza, il punteggio è leggermente inferiore. Forse perché, con tanti turisti in circolazione, si cura meno la loro accoglienza.