Pentagon Leaks

Parla la «talpa»: «Voleva solo impressionare gli amici»

Cosa sappiamo su Jack Teixeira, l’aviatore 21.enne della Guardia nazionale, al centro della fuga di documenti riservati – Il giovane avrebbe cercato di «fare lo sbruffone» sul suo gruppo Discord
© WCVB-TV
Irene Solari
14.04.2023 09:40

La notizia trapelata nelle scorse ore ha già fatto il giro di tutti i media internazionali: non si parla che di lui, Jack Teixeira, la presunta talpa che ha scosso i vertici dell’intelligence americana. Una notizia che ha fatto particolarmente scalpore perché al centro del caso c’è un giovane ragazzo di appena 21 anni che – secondo quanto indicato dal Washington Post – sarebbe un «esperto informatico» capace di aggirare e scardinare i sistemi di sicurezza niente meno che del Pentagono, accedendo a informazioni riservatissime e diffondendole sui canali social. Una faccenda che è già stata ribattezzata Pentagon Leaks. Teixeira è stato arrestato ieri sera, portato via in manette da casa sua, dopo la perquisizione dell’Fbi. E già oggi il giovane dovrebbe approdare in tribunale. Ma vediamo nel dettaglio quanto successo.

Cape Cod

Jack Teixeira si è arruolato nel 2019 come aviatore nella Guardia nazionale aerea degli Stati Uniti (Air National Guard) e ha svolto mansioni da tecnico informatico per il supporto tecnologico della base a Cape Cod, in Massachusetts. Lo stesso luogo dove si trova anche il 102. Intelligence Wing, che ha appunto come missione di «fornire intelligence, comando e controllo di precisione in tutto il mondo con aviatori addestrati ed esperti per il supporto al combattimento delle spedizioni militari e la sicurezza nazionale» e da dove il leaker avrebbe avuto accesso ai documenti riservati. Ma non solo.

© EPA/CJ GUNTHER
© EPA/CJ GUNTHER

Impressionare gli amici

Teixeira, secondo quanto riportano i media, era anche il personaggio con un ruolo chiave di un gruppo composto da una trentina persone sulla piattaforma Discord. Tutti con alcune passioni in comune che condividevano: i videogiochi, le armi e anche alcuni meme a sfondo razzista. All’interno di questo gruppo il giovane veniva identificato dagli altri membri come «OG». E sarebbe stato proprio per «impressionare» gli altri componenti del gruppo che Teixeira avrebbe cominciato a condividere le informazioni d’intelligence. Inizialmente «digitando trascrizioni testuali e poi facendo trapelare i documenti veri e propri, che sembravano essere stati fisicamente rimossi da un luogo sicuro e fotografati». Una vera e propria fuga di informazioni riservatissime. Fatto del quale Teixeira sembra essere ampiamente a conoscenza, visto che – riporta il Washington Post – avrebbe indicato agli altri membri del gruppo che si trattava di «documenti che aveva portato a casa da una base militare dove a volte lavorava, una struttura sicura che vietava l'uso di telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici».

«Non è un whistleblower»

La fuga di documenti causata da Teixeira non è di certo passata inosservata. Anzi. Si è riverberata in ogni angolo del mondo. Comprese zone come l’Ucraina e la Corea, al centro di guerre e tensioni. Sì, perché riuscire a sottrarre informazioni riservate ai vertici più alti dell’intelligence americana non è affare di poco conto. Uno scenario che, di fatto, ha lasciato gli spettatori internazionali scossi di fronte alla portata di questa fuga di notizie. Eppure, secondo i membri del gruppo di Teixeira, dietro a questa mossa non ci sarebbe nessun intento di whistleblowing, quanto la voglia di fare «lo sbruffone» con gli amici. «È una persona intelligente. Sapeva cosa stava facendo quando ha postato questi documenti, ovviamente. Non si è trattato di fughe accidentali di alcun tipo», ha detto uno di questi amici al Washington Post. Aggiungendo che i documenti non erano destinati a uscire dal gruppo della chat. Bene ma non benissimo, dal momento che invece queste informazioni sono eccome trapelate e sono finite su altri canali social.

Intelligence in imbarazzo

Al Pentagono, intanto, non si è rimasti con le mani in mano: Lloyd Austin, segretario alla Difesa americana ha annunciato l’avvio revisione «delle procedure di accesso all'intelligence e di controllo» a seguito della diffusione non autorizzata dei documenti riservati finiti nelle mani di Teixeira. Lo scopo, naturalmente, è «evitare che simili incidenti si ripetano». Austin ha anche tenuto ad assicurare che il dipartimento alla Difesa e la sicurezza nazionale «continueranno a esaminare le implicazioni per la sicurezza nazionale di questa divulgazione non autorizzata». Le indagini, insomma, vanno avanti anche dopo l’arresto del presunto colpevole. Soprattutto perché sono ancora diverse le domande su una fuga di documenti così clamorosa che sta creando imbarazzo nell’intelligence americana. Prima fra tutte, si interroga il Guardian, come sia possibile che un ragazzo così giovane, mosso da idee anti-establishment e con opinioni razziste, abbia avuto accesso a materiale altamente riservato. E, non da ultimo, come sia riuscito a prelevarle questi documenti da un sito con elevate misure di sicurezza passando inosservato. Domande alle quali l’indagine cercherà di rispondere.

© AP/Steven Senne
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