Francia

Patto a sinistra per strappare la maggioranza a Macron

Dopo giorni di intense trattative, i principali partiti della sinistra d'Oltralpe hanno raggiunto un accordo con la France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon
© AP/Thibault Camus
Ats
04.05.2022 22:52

Prove di unione nella gauche francese per strappare la maggioranza parlamentare al partito di Emmanuel Macron. Dopo giorni di intense trattative i principali partiti della sinistra d'Oltralpe hanno raggiunto un accordo con la France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon (LFI) per presentarsi uniti e compatti in vista delle elezioni legislative di giugno.

Il dichiarato obiettivo di questa nuova unione delle sinistre è imporre una sorta di «coabitazione» al centrista liberale Emmanuel Macron, appena rieletto per cinque anni all'Eliseo dopo il ballottaggio del 24 aprile contro la candidata del Rassemblement National Marine Le Pen. Dopo gli ecologisti di Europe Ecologie Les Verts (EELV) e il Partito comunista francese (PCF), anche il Partito socialista ha annunciato oggi di aderire alla «nuova unione popolare ecologica e sociale» promossa dalla France Insoumise. La gauche spera così di ottenere la maggioranza tra i 577 deputati dell'Assemblea Nazionale e giungere ad una sorta di coabitazione con Macron. Forte del 22% di voti ottenuti da Mélenchon nel primo turno delle elezioni presidenziali del 10 aprile, LFI ha cercato di riunire in questi ultimi giorni tutti i suoi ex rivali della sinistra in vista del rinnovo dell'Assemblea Nazionale, il 12 e 19 giugno.

Dopo una settimana di trattative, Insoumis e socialisti hanno dunque raggiunto il sospirato accordo. Un'intesa che riguardava soprattutto lo spinoso dossier delle circoscrizioni elettorali. I socialisti ne hanno ottenute 70. Anche i Verdi di Europe Ecologie (EELV) e Partito comunista hanno accettato nei giorni scorsi di partecipare alla nuova Unione popolare ecologica e sociale lanciata da Mélenchon. Rimaneva dunque solo l'intesa con il Ps progredita in senso positivo nonostante l'opposizione di alcune personalità del partito. Hanno lanciato appelli contro l'accordo con la France Insoumise due ex segretari come François Hollande e Jean-Christophe Cambadélis, mentre ieri l'ex ministro Bernard Cazeneuve ha fatto sapere che nel caso di intesa lui sarebbe uscito dal Parti socialiste. Promessa mantenuta.

Per il partito presidenziale di Macron, che dispone attualmente di 346 seggi all'Assemblea Nazionale assieme agli alleati centristi, questo accordo tra le diverse anime della sinistra potrebbe cambiare l'orientamento della sua politica per il prossimo quinquennio.

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