Pena di morte, nuove regole in Cina

SHANGHAI - Nuove regole per l'applicazione in Cina della pena di morte. Le ha diramate oggi la Suprema Corte del Popolo cinese, massimo organo giuridico del paese, che invoca più clemenza e chiede che la «giustizia venga temperata con la misericordia».
Queste nuove linee guida rispecchiano il principio della «giustizia con misericordia» già presente in un documento approvato nel 2006 dal 16. comitato centrale del partito Comunista cinese (Cpc) e che aveva poi portato alla decisione che tutte le sentenza a morte emesse dai tribunali locali dovevano poi essere vagliate dalla Corte Suprema. Questo ha portato ad una riduzione del numero delle condanne capitali: nel 2007, infatti, la rivisitazione della corte tramutò il 15% delle condanne a morte in altre pene, nel 2008 il 10% delle pene capitali vennero commutate.
I numeri delle condanne a morte emesse ed eseguite in Cina rappresentano un segreto di stato. Secondo Amnesty International, nel 2008 7.000 persone sarebbero state condannate alla pena capitale e 1.718 condanne sarebbero state eseguite. Dati minori rispetto a quelli della fondazione cinese Dui Hua, secondo la quale nel 2009 5.000 persone sono state giustiziate contro le 6.000 del 2007.