Cantone

Pensioni statali: è il giorno della mobilitazione

Al via la giornata di azione che culminerà in una manifestazione a Bellinzona a partire dalle 17.30 – «-40% in 15 anni, diciamo "no" a un nuovo taglio»
© Foto lettore CdT
Red. Online
28.09.2022 10:46

«No ai tagli delle pensioni». È questo il messaggio dell'odierna giornata di mobilitazione organizzata dall’ErreDiPi, la rete per la difesa delle pensioni dei dipendenti statali e parastatali. Nel concreto, la richiesta è quella di bloccare il tasso di conversione e di cercare strumenti alternativi per sanare le casse dell’Istituto di Previdenza del Cantone Ticino. La direzione dell’IPCT ha infatti deciso per una riduzione con l'obiettivo di porre rimedio all’insufficiente grado di copertura della cassa. Ma la rete, nata spontaneamente prima dell'estate, non ci sta: «Le nostre condizioni salariali e previdenziali sono peggiorate nettamente e bruscamente negli ultimi due decenni, in particolare per le assicurate e gli assicurati nati a partire dal 1963. Tale degrado è stato determinato da una serie di misure che, a partire dalla fine degli anni ’90, ha penalizzato il pubblico impiego. Tra queste la più pesante è stata sicuramente, nel 2013, il passaggio dal primato delle prestazioni al primato dei contributi, con una conseguente riduzione delle rendite pensionistiche stimata attorno al 20%. La riduzione del tasso di conversione decisa recentemente dal Consiglio di Amministrazione dell’IPCT sancirà un’ulteriore contrazione delle rendite di cassa pensione stimabile attorno al 20-22% proprio per coloro che sono già stati pesantemente penalizzati nel 2013».

Da qui, l'esigenza di far sentire la propria voce. Perché quello che sta accadendo in Ticino, il «-40% in 15 anni», non è «mai successo, in nessun paese. Per permettere agli assicurati di vedere quale sarà la riduzione delle loro rendite è stata creato un calcolatore sul sito Internet.

«La manifestazione - scrive il sindacato VPOD che la sostiene attivamente - è un passo importante per far emergere le giuste preoccupazioni di una generazione del ceto medio pubblico e parapubblico, che non può e non deve essere sacrificata sull’altare di irrazionali pregiudizi politici. Le/gli assicurati IPCT e i loro famigliari stretti rappresentano un bacino di 50.000 persone con diritto di voto, di cui la politica e i partiti devono tener conto». Anche l'OCST partecipa alla mobilitazione: «Riteniamo che sia arrivato il momento che tutti i dipendenti pubblici, siano essi funzionari dello Stato, della scuola o della polizia, facciano sentire la propria voce in difesa della dignità e del rispetto della propria attività».

Momenti di proteste sono previsti per tutto il giorno (il Movimento della Scuola ha invitato scuole, uffici, luoghi di lavoro a organizzare collegi docenti straordinari, pause prolungate, momenti di riflessione sul tema delle pensioni, caffè di protesta, ...). Poi, alle 17.30 a Bellinzona, un corteo partirà dal piazzale della stazione per dirigersi verso Palazzo delle Orsoline.