Rancate

Per il Castello di Cantone un passo avanti e due indietro

Il progetto per la riqualificazione del nucleo, che ha l’obiettivo di creare un polo dedicato ad agriturismo ed enologia, è stato accolto dal Municipio, ma senza gli interventi alla grotta del Mago – I promotori inoltreranno ricorso
©Chiara Zocchetti
Lidia Travaini
31.10.2022 10:00

I tempi in cui era considerata una sorta di fortezza sembrano lontanissimi per il Castello di Cantone, in territorio di Rancate. Oggi la struttura è utilizzata prevalentemente come deposito e, in più punti, è pericolante. Anni e intemperie hanno infatti reso instabili alcuni edifici che la compongono, tanto da rendere necessari alcuni interventi di messa in sicurezza della torre, particolarmente instabile.

Piuttosto lontani oggi sembrano anche i tempi di una sua rinascita. Il progetto per la riqualificazione del nucleo e dell’area circostante che ambisce a creare una struttura agrituristica pensata soprattutto per gli amanti dell’enologia avanza infatti piuttosto a rilento. Anzi, sta per incontrare un nuovo ostacolo.

Sì alla licenza, ma...

L’intenzione dei proprietari del complesso Tiziano e Nadia Pasta è di ristrutturare il nucleo Castello di Cantone (e ricostruirne le parti crollate nel tempo, in particolare l’ala est). E poi di inserirvi contenuti agrituristici: sale di degustazione e spazi amministrativi relativi alla cantina vitivinicola e spazi ad uso residenziale legati all’agriturismo.

Del progetto - che è stato messo nero su bianco in un Piano di quartiere (vedi Corriere del Ticino dell’8 febbraio) - fa parte anche la grotta del Mago, dove si vorrebbe - rivalutando un po’ le intenzioni iniziali che immaginavano interventi più importanti - creare un ambiente per il deposito del vino, una sorta di cantina naturale.

Questa, attualmente, è la parte del progetto che non fa l’unanimità. Perché il Municipio di Mendrisio ha sì concesso la licenza edilizia preliminare al Piano di quartiere, ma solo in modo parziale, vale a dire senza accogliere gli interventi immaginati alla grotta. Anche per questo i promotori del progetto hanno deciso di ricorrere contro la licenza parziale, e nei prossimi giorni inoltreranno il reclamo formale. L’intenzione è di posare dei grigliati rialzati all’interno della grotta per depositare bottiglie di vino, che invecchierebbero lì. Ma il Municipio «tenuto conto della vulnerabilità dell’ecosistema - lo si legge nella licenza preliminare parziale - nega l’autorizzazione per qualsiasi tipo di insediamento o utilizzo della grotta». E questo malgrado il Cantone abbia preavvisato favorevolmente il progetto, nella sua integralità, grotta compresa. Ma subordinatamente al rispetto di alcune condizioni e accorgimenti, già concordati tra Uffici cantonali e promotori del disegno edilizio. Tra questi la «conservazione di buchi, anfratti e rugosità presenti», l’assenza di illuminazione esterna e aperture per consentire il passaggio della fauna. 

In questo articolo: