Per il futuro dei suoi giovani il Lugano si affida a Chiesa

«Il tempo vola», dice la presidente Vicky Mantegazza. Già, vola il tempo e dopo una decina d’anni il Lugano ha deciso di dare nuovi impulsi al proprio settore giovanile. Marco Werder – che rimane ovviamente CEO della SA– cede il testimone ad Alessandro Chiesa, che diventa così il nuovo responsabile del vivaio bianconero.
«Gli impegni di Marco – ha spiegato Vicky Mantegazza – oggi sono diventati troppi. Negli anni il nostro club ha capito quanto fosse fondamentale investire nel proprio settore giovanile e per i nostri ragazzi lo spogliatoio della prima squadra non è più un’utopia. Alessandro Chiesa è uno dei nostri, è cresciuto nel Lugano, ha giocato per anni con la prima squadra – di cui è stato anche il capitano – e conosce benissimo la realtà del nostro settore giovanile. Ha accettato con entusiasmo di lanciarsi in questa nuova sfida e sono certa che la porterà avanti nel miglior modo possibile».
Werder e la scuola di vita
L’ormai ex responsabile del vivaio, Marco Werder, ha voluto tracciare un bilancio di dieci anni di lavoro durante i quali il settore giovanile bianconero ha raggiunto una quasi totale indipendenza dalla SA. Una sezione giovanile che può contare su una cifra d’affari di 2,2 milioni di franchi, su 14 dipendenti a tempo pieno, un centinaio di volontari e 19 squadre, per un totale di 403 bambini e ragazzi che praticano l’hockey con la maglia bianconera. «Sono tanti – ha affermato Werder –, ma solo il 3% dei ragazzi in Ticino si dedica all’hockey su ghiaccio. Come movimento, possiamo fare meglio».
Dopo aver ricordato come negli ultimi dieci anni 46 giocatori cresciuti nel vivaio bianconero abbiano avuto la possibilità di disputare almeno 1 partita in National o Swiss League – senza contare Elvis Merzlikins, oggi protagonista in NHL – Werder ha voluto sottolineare il lavoro svolto dal club bianconero nel sempre difficile rapporto tra attività sportiva e formazione scolastica. «Anche per chi non arriverà in prima squadra, il nostro club vuole essere una scuola di vita utile per un futuro inserimento professionale dei nostri ragazzi». La collaborazione con la scuola media per sportivi di Canobbio e il curriculum sportivo del liceo diocesano di Breganzona ha permesso di compiere importanti passi avanti, in questo senso. «Ora che le porte dello spogliatoio della prima squadra sono aperte, per i nostri ragazzi, si tratta anche di gestire le nuove ambizioni dei giovani e delle loro famiglie. A volte abbiamo dovuto deludere dei ragazzi, ma siamo appunto convinti che un percorso nel nostro settore giovanile possa rivelarsi utile anche per chi non riuscirà a fare dell’hockey il suo mestiere».
L’emozione di Ale
Alessandro Chiesa, che entrerà ufficialmente in funzione all’inizio della prossima stagione, potrà presto contare anche sul nuovo centro di allenamento di Sigirino, la cui realizzazione è stata confermata e che metterà dunque a disposizione dell’HC Lugano una terza pista.
L’ex capitano – che sta ultimando gli esami in Leisure and Management presso la Supsi – è apparso piuttosto emozionato. «Voglio ringraziare Vicky e Marco – ha detto Chiesa – per la fiducia che hanno sempre riposto in me, fin da quando ero giocatore. Credo che la giornata di oggi sia più quella di Marco che la mia, per tutto ciò che ha fatto in questo decennio per la nostra sezione giovanile. Il mio obiettivo è di continuare a lavorare sulla strada tracciata dal nostro CEO e sviluppare nuove opportunità. In particolare a livello di reclutamento, per allargare la nostra base».