Lavizzara

Per la Capanna Soveltra spunta una variante «light»

Il riconfermato presidente della Società Alpinistica Valmaggese (SAV) annuncia in assemblea un progetto di recupero «minimalista» del rifugio distrutto dal rogo nel 2017 – Domanda di costruzione con un budget di 500 mila franchi
Mauro Giacometti
18.03.2024 06:00

Per la ricostruzione della Capanna Soveltra, in Lavizzara, spunta una variante «light». La rinascita del rifugio alpino, dopo il devastante incendio del 2017 che l’ha praticamente distrutto, è affidata ad una domanda di costruzione presentata recentemente al Comune di Lavizzara per un recupero minimalista rispetto al progetto iniziale, proposto nel 2022 dalla Società Alpinistica Valmaggese (SAV) e allora accettato dal Patriziato di Prato Vallemaggia. La ricostruzione del rifugio è stata al centro della relazione presidenziale durante l’assemblea della SAV che s’è svolta sabato scorso nella Sala patriziale di Lodano alla presenza di una trentina di soci. Il presidente, Arturo Rothen, riconfermato alla testa del sodalizio, dopo aver ripercorso i fatti degli ultimi anni e l’impasse con il Patriziato di Prato Vallemaggia, che pur sollecitato più volte non ha intrapreso la procedura di esonero dall’obbligo del pubblico concorso per procedere all’alienazione a trattativa privata con la SAV del fondo su cui sorge la capanna, ha confermato che è stata presentata al Comune di Lavizzara una domanda di costruzione per interventi eseguiti con la soglia massima di budget ottenuta dall’assicurazione, vale a dire 500 mila franchi, rinunciando così a progetti finanziariamente più impegnativi - circa 1,7 milioni di franchi - avviati inizialmente per soddisfare i bisogni della SAV e adattare l’offerta alle richieste di pernottamenti. «Il 7 marzo scorso abbiamo depositato la domanda di costruzione», ci dice Arturo Rothen al termine dell’assemblea che s’è svolta a porte chiuse. Il progetto, presentato in assemblea ed elaborato dallo studio di architettura Bianchi e associati, prevede il rifacimento completo della tradizionale copertura in piode del tetto; l’eliminazione di elementi deturpanti esterni (tettoie, lamiere e muretti in sasso); una nuova e attrezzata cucina, servizi nelle parti comuni più efficienti e il mantenimento di tutto quanto è rimasto intatto dopo l’incendio, limitando i costi di costruzione.

Il nodo della questione resta però da sciogliere. Da una parte c’è la Società Alpinistica Valmaggese che nel 1997, quando realizzò il rifugio ristrutturando una stalla, sottoscrisse un diritto di superficie - che scade nel 2027 - con il Patriziato di Prato Vallemaggia, proprietario del fondo sui cui sorge la capanna, che chiede di acquistare la struttura; dall’altra il Patriziato che non intende privarsi della proprietà. «Non siamo più disposti a passare il tempo a bussare contro un muro, quindi abbiamo deciso di limitare gli investimenti a soli 500 mila franchi che riceveremo dall’assicurazione», ha dichiarato Rothen nella sua relazione.

1.600 pernottamenti

La Capanna Soveltra, prima del rovinoso incendio era arrivata a totalizzare circa 1.600 pernottamenti stagionali, generando un «giro d’affari» di oltre 120 mila franchi l’anno. Una struttura ricettiva ubicata sul sentiero principale della via storica della «scala longa», che si trova al centro della conca della Val di Prato a 1.530 metri d’altitudine, ai piedi del Pizzo Campo Tencia, ricavata da un vecchio stallone dell’alpe edificato nel 1927 dallo stesso Patriziato, poi ceduto in diritto di superficie alla SAV che lo ha trasformato a proprie spese in capanna gestendola fino all’incendio del 2017. La domanda di costruzione per la sua ricostruzione, ci spiega Rothen, è stata firmata soltanto dalla SAV quale istante e quale proprietario del fondo, beneficiaria del diritto di superficie. «Il Patriziato di Prato Vallemaggia, proprietario del fondo, nel 2022 accettò la variante ed è era anche consapevole che la stessa, qualora dovesse andare in porto, è vincolata alla vendita del fondo di proprietà patriziale. Ma a tutt’oggi non è arrivata nessuna comunicazione scritta dal Patriziato. Noi procederemo con i nostri programmi di ristrutturazione, senza la ricerca di altri finanziamenti e attingendo unicamente da quanto previsto dai risarcimenti assicurativi con la variante “limitata”», ci dice Rothen. Da parte sua il presidente del Patriziato di Prato Vallemaggia, Antonio Mignami, presente all’assemblea della SAV, ha confermato ai soci quanto ci aveva dichiarato: «Con o senza la SAV il Patriziato intende ricostruire la Capanna Soveltra», ribadendo però che la vendita del sedime è fuori discussione.

Incendio colposo ancora «sub iudice» 

La Pretura penale di Bellinzona dovrà riesaminare e riproporre le motivazioni sulla condanna per negligenza a carico del presidente della SAV, Arturo Rothen, riconosciuto colpevole di incendio colposo per la distruzione della Capanna Soveltra nell’ottobre 2017. Così ha sancito la Corte di appello e revisione penale accogliendo il ricorso di Rothen, tramite il suo legale Marco Broggini.

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