Per parlare di macroeconomia non bisogna essere accademici

È martedì 6 maggio 2025 (ore 17.30-19.30) che l’Aula Magna dell’USI ospiterà il «Forum di macroeconomia 2025 - Il Ticino fra sfide e opportunità» aperto alla cittadinanza, durante il quale interverranno quattro ospiti di spicco rappresentanti le istituzioni cantonali, comunali e il settore bancario svizzero oltre alla rettrice dell’Università della Svizzera italiana Luisa Lambertini. Nello specifico: Christian Vitta (consigliere di Stato e direttore del DFE del Canton Ticino), Michele Foletti (sindaco di Lugano), Franco Citterio (direttore dell’ABT) e Attilio Zanetti (membro supplente della direzione generale della BNS). L’evento sarà aperto da un videomessaggio di Ignazio Cassis (consigliere federale e già presidente della Confederazione), con cui si rivolgerà agli studenti e alle studentesse dell’USI. Il fil rouge del Forum: la macroeconomia «declinata in chiave ticinese».
Non è solo per specialisti
Non si pensi che si tratti di un evento perlopiù rivolto agli addetti ai lavori. Perché - che lo si faccia consapevolmente o meno - tutte e tutti noi parliamo di macroeconomia del territorio ogni giorno. Si pensi all’azienda preoccupata dell’impatto del rafforzamento del tasso di cambio franco/ euro sulle proprie vendite all’estero ovverosia sull’export. Oppure all’albergatore, ma anche al ristoratore, al benzinaio eccetera che fanno conto anche sull’afflusso di risorse (per esempio sotto forma di turismo) dai Paesi confinanti e no. O che dire, invece, di chi è rimasto con il fiato sospeso per i dazi americani imposti alla Svizzera (ora sotto moratoria per 90 giorni) in attesa di giungere a un eventuale accordo? E poi ancora: quando parliamo di disoccupazione, PIL, ma anche di prezzi al consumo così come del disavanzo delle finanze pubbliche o tassi d’interesse, di cosa stiamo parlando se non di macroeconomia? E cosa rappresenta il PIL o il valore aggiunto generato dai diversi ambiti economici se non il risultato dello sforzo economico di ognuno di noi?
Un tema quasi quotidiano
In altre parole, la macroeconomia è tutta intorno a noi, ne facciamo parte e ne parliamo (comprensibilmente) tutti i giorni nei contesti più disparati. «Aprire una finestra» su tali temi di attualità alla fine di una giornata di tarda primavera e alla presenza di chi li «tocca con mano» quotidianamente è un modo per «capirci di più», ma anche per comprendere meglio l’economia del territorio in cui viviamo. Ma quali sono le sfide e opportunità del Ticino, unico cantone interamente a meridione della cima delle Alpi e quindi «cerniera» perfetta fra territori ed economie? Sarebbe impensabile elencarle tutte e quindi - è bene farlo a titolo esemplificativo con i temi che i relatori del Forum di macroeconomia 2025 andranno ad affrontare: mentre per il rappresentante del Cantone si andrà a parlare di finanze pubbliche ed economia ticinese, a livello di Città di Lugano saranno lo sviluppo digitale e l’innovazione tecnologica a essere analizzati quali volani dell’economia cittadina. A livello bancario commerciale sarà - invece - la piazza finanziaria ticinese a «farla da padrona » fra tradizione ed evoluzione, mentre la BNS guarderà al Ticino nel contesto economico- monetario svizzero.
Inutile aggiungere che la collocazione geografica del Cantone e la possibilità di poter sfruttare (e implementare) le tante iniziative provenienti da un territorio vivo costituisca una grande opportunità. Perché - laddove il prodotto locale divenga sempre più di qualità, reputazione e (in qualche modo) poco elastico a cambiamenti di prezzo - anche fenomeni economici esterni come le dinamiche di cambio sottrarrebbero sempre meno competitività. Che si parli di macroeconomia internazionale o del territorio, di un elemento si ha oggi quanto mai bisogno: di buone idee e soluzioni. Ed è questo il motivo per cui all’interno del Forum di macroeconomia 2025 verranno premiati gli studentie le studentesse che hanno inviato la miglior proposta di sviluppo economico applicata al Ticino da consegnare agli illustri ospiti unitamente a tutte le altre candidature. A testimonianza di come il territorio sia appunto «vivo», le nuove generazioni altrettanto attive nel voler far sentire la loro voce ed in fin dei conti la macroeconomia sia di tutti. Ma proprio di tutti (e della cittadinanza in primis).
Edoardo Beretta, professore titolare, Facoltà di scienze economiche, USI