«Per salvare la Bibliomedia ci servono finanziamenti»

Senza Bibliomedia, Biasca perderebbe un cuore culturale pulsante e un indotto economico molto importante per la regione. Questo è innegabile». Daniele Dell’Agnola, autore di narrativa e musicista per la scena teatrale, è il primo firmatario della mozione «Il futuro di Bibliomedia e la biblioteca nella nuova scuola» e si batte ormai da tempo per far sì che il polo culturale possa continuare ad avere la sua sede nel Borgo rivierasco: «È un’istituzione che va difesa in tutto e per tutto». La mozione è stata sottoscritta a fine gennaio 2024 da quasi la metà dei consiglieri comunali: nel Legislativo ci si interrogava - e ci si interroga tuttora - su quale sarà il futuro di Bibliomedia alla luce del progetto di edificazione del nuovo istituto scolastico comunale alla Bosciorina, per il quale è previsto un investimento di 31 milioni. Un comparto (dove il cantiere è già attivo da diversi mesi) che ospiterà anche la nuova casa anziani ma che prevede la demolizione dello stabile cantonale in cui oggi si trova Bibliomedia. Si riuscirà comunque a trovare un nuovo spazio per il polo culturale? La questione è sul tavolo del Municipio da oltre un anno. «Ma siamo ancora in attesa delle risposte».
«Momento delicato»
«È un momento delicato, anche dal punto di vista finanziario», ammette Dell’Agnola. Inoltre il polo culturale deve far fronte a un periodo di cambiamento: a fine anno, spiega il nostro interlocutore, il direttore Orazio Dotta «anima della Bibliomedia» andrà in pensione e da gennaio gli succederà Valeria Lucentini. «È trascorso ormai parecchio tempo da quando abbiamo inoltrato la mozione e il Municipio non ha preso una posizione. Sappiamo naturalmente che non c’è disinteresse da parte dell’Esecutivo, anzi. Immaginiamo che sia stato fatto un lavoro di approfondimento da parte del Comune per cercare di trattenere nella nostra regione un’istituzione preziosa che porta tanti benefici». Il primo firmatario evidenzia l’importanza del «mantenere viva l’attenzione» sul futuro di quella che è «la biblioteca delle biblioteche». Ma non solo. «Bibliomedia nel tempo è diventata un vero motore culturale della Svizzera italiana: in questi anni ha organizzato oltre mille eventi tra letture, concerti, spettacoli e incontri con gli autori». Senza dimenticare il Festival con le ali, il primo nella Svizzera italiana dedicato alla letteratura per l’infanzia, in scena gli scorsi giorni, con quasi duemila bambini iscritti e classi provenienti da tutto il Ticino. La mozione elenca le possibili varianti per il futuro del polo culturale, spiega Dell’Agnola: la prima è che Bibliomedia rimanga a Biasca, nel comparto Bosciorina, con un ulteriore investimento di 7 milioni; la seconda che sia realizzata nello stesso comparto ma in versione ridimensionata; un’altra possibilità è che la struttura sia integrata alle nuove scuole medie, in zona Quinta, «riducendo considerevolmente i costi per il Comune». Infine, l’ultima, è che il centro debba allontanarsi dal Borgo. «In questa malaugurata ipotesi chiediamo che nell’istituto sia prevista una Biblioteca comunale coerente alle dimensioni dell’istituto. Le storie, le nostre storie, le storie degli altri, le parole preziose sono i mattoni indispensabili per costruire la nostra identità. Senza, perdiamo i pezzi», conclude Dell’Agnola.
Il nodo dei costi
Il Municipio di Biasca, dal canto suo, conferma di essere al lavoro per trovare la soluzione ideale, spiega il sindaco Loris Galbusera. «La nostra volontà è sempre quella di tenere Bibliomedia nel Borgo e, nello specifico, all’interno del nuovo comparto Bosciorina. Dove ci sarà anche la casa anziani, e Bibliomedia si troverebbe inserita in un perfetto contesto di intergenerazionalità». L’Esecutivo ha già la licenza di costruzione e il progetto prevede proprio di realizzare la struttura nella rinnovata sede scolastica. «L’unico problema che abbiamo sono i costi», rileva Galbusera. Come detto, la prima variante proposta - quella a cui si allinea anche il Municipio - prevede una spesa ulteriore di almeno 7 milioni, se non di più. «Come Comune difficilmente riusciremo a mettere insieme questa cifra ma i costi del suo rifacimento strutturale sono tutti sulle nostre spalle, nonostante si tratti di un’istituzione culturale di interesse anche cantonale e federale. La funzione della sede di Biasca non è infatti unicamente regionale: si estende a tutto il cantone ed è riconosciuta anche dalla Legge per il sostegno alla cultura». Il problema è però che né il Cantone, né la Confederazione finanziano la sua costruzione e l’onere ricade tutto sulle spalle del Comune, evidenzia il sindaco. «Il Cantone ci dà un contributo per quello che è la gestione di Bibliomedia, ma per il rifacimento della struttura dobbiamo pensarci noi e, al momento, non abbiamo la forza finanziaria necessaria». Per questa ragione il Borgo sta cercando un sostegno economico anche da privati, enti e associazioni che hanno a cuore la cultura. «Oltre ai riconoscimenti di valore per l’attività che svolge Bibliomedia avremmo bisogno anche dei finanziamenti per permetterci di continuare a portarla avanti».