Perché il Ciani è sottosopra

Non sta passando inosservato il cantiere che da un paio di mesi interessa una parte rilevante del parco Ciani. Che si stia lavorando è indubbio, cosa si stia facendo è forse meno chiaro, pertanto lo abbiamo chiesto al committente, ovvero le AIL. In estrema sintesi: si sta garantendo e migliorando l’approvvigionamento d’acqua potabile per la città.
Mantenere e migliorare
«Le AIL – esordisce il direttore Marco Bigatto – gestiscono diverse reti per il trasporto di energia (elettricità, gas, acqua industriale, calore) e dell’acqua potabile, e queste necessitano di regolare manutenzione, oltre alla sostituzione d’infrastrutture vetuste e al potenziamento, quando e dove necessario. Ed è proprio questo che si sta facendo sotto al Ciani: migliorare le reti di acqua industriale, gas ed elettricità». Il cantiere avrà due tappe: la prima si protrarrà fino a inizio primavera, quando la porzione di parco interessata dai lavori tornerà fruibile. La seconda, che avrà le stesse modalità della prima, sarà storia del prossimo inverno.
Portare più acqua
L’opera probabilmente più importante è quella relativa all’acqua potabile. «I lavori in corso nel parco – spiega Bigatto – costituiscono parte integrante del collegamento delle piane del Cassarate e del Vedeggio, con particolare riferimento alla messa in rete delle principali fonti di approvvigionamento idrico. Attualmente, gli impianti di produzione con il maggior potenziale (600 litri al secondo) sono ubicati sulla piana del Vedeggio, dove l’acqua viene captata dalla falda mediante due pozzi. Nella piana del Cassarate, dove vi è il maggior fabbisogno di acqua potabile, c’è un impianto con una capacità inferiore (200 l/s) che preleva acqua dal lago. La strategia di sviluppo dell’acquedotto prevede il potenziamento di questo impianto (600 l/s) e delle condotte di trasporto fra gli impianti di produzione e i serbatoi principali, in modo da incrementare la ridondanza e quindi il grado di affidabilità del sistema». I lavori al Ciani sono una delle tappe di questo potenziamento. Alcune sono già state completate insieme ad alcune opere viarie previste dalla Città (ad esempio lungo viale Cassarate, via Ciani, viale Cattaneo e viale Castagnola) e altre seguiranno, in particolare fra piazza Indipedenza e corso Pestalozzi (dove interverrà anche il CDALED per le acque luride). Più in generale, nel 2024 AIL prevede d’investire circa 10 milioni per l’acqua potabile. Tra le varie cose sono previsti il completamento del collegamento fra la stazione di trattamento di Bioggio e il cunicolo lungo il Vedeggio, il potenziamento delle condotte in via Zurigo e in via Mazzini, il collegamento Insone-Scareglia e il completamento della via Circonvallazione a Cadro.
In vista del teleriscaldamento
Tornando al Ciani, si metterà mano anche alla rete del gas. L’intervento, spiega Bigatto, «deriva dalla nuova architettura che abbiamo definito per la distribuzione del gas, finalizzata a sostituire le condotte vetuste e a rinforzare la rete principale. Architettura che agevolerà l’evoluzione energetica ipotizzata per il Centro, dove prevediamo nei prossimi anni la posa di reti di teleriscaldamento alimentate prevalentemente con acqua di lago e termopompe, e la copertura del fabbisogno di punta con il gas. L’intervento totale previsto comporta una spesa di 700.000 franchi». Bisogna poi mettere mano alla rete elettrica: «Ciò consentirà di completare il tracciato per posare i cavi in alta tensione tra la sottostazione Cornaredo e quella di Gemmo lungo un percorso alternativo all’attuale, per incrementarne la ridondanza. Quello nuovo, proveniente dal ponte sul Cassarate, dopo esser passato dal parco Ciani e da piazza Indipendenza, raggiungerà il cunicolo tecnico Sant’Anna-Gemmo». In questo caso l’investimento totale sarà di circa 1,7 milioni.
All’ombra del Generoso
Di recente le AIL hanno anche «riacceso» la centrale elettrica della Val Mara. Realizzata 130 anni fa, era stata messa fuori rete per qualche mese per lavori di rinnovo che l’hanno resa più efficiente e di più facile gestione, per un investimento di 3,5 milioni. «Si tratta di un impianto di dimensioni modeste – spiega Bigatto – che eroga comunque energia da fonte rinnovabile per circa 1.250 economie domestiche».